La nuova pista ciclabile di Canelli

Molti cittadini hanno iniziato a percorrere la pista ciclabile voluta dall'amministrazione comunale di Canelli e si registrano i primi commenti. Tutti molto positivi per la decisione di dotare la città spumantiera di un percorso per gli amanti delle due ruote ma con parecchie annotazioni critiche sul percorso disegnato, che forse avrebbe meritato maggiore "coraggio". In rete abbiamo raccolto questo spunto di Miranda Araldo, che ci pare molto utile per aprire una discussione nel merito ...

Sono una studentessa del Politecnico di Torino, nello specifico studio urbanistica. Vorrei far riflettere su una serie di problematiche emerse dalla realizzazione della pista ciclabile (che é comunque un’ottima iniziativa per la città).
Premesso che non ne so come altri, proverò ad esporvi le mie perplessità:

1. Al corso di “Mobilità e sistemi insediativi” ho appreso come, per indurre un cambiamento nelle abitudini, sia necessario mettere in competizione il traffico ciclistico con il traffico veicolare; ora, nel caso di Canelli sembra si sia creata una competizione tra traffico ciclistico e traffico pedonale, con il risultato che si ridurrà l’uno o l’altro lasciando indisturbati i veicoli.

2. La ciclabile dovrebbe essere prolungata di alcuni km, come mi pare di aver letto su un giornale locale, giusto? Se si, quando e in che modo? Se invece non lo sarà, come potrà diventare interessante come modalità di spostamento locale?

3. Perché é confinata su un marciapiede e non ha uno spazio dedicato? In questo modo le persone la troveranno scomoda o secondaria senza considerare le citate interferenze con il traffico pedonale. Peraltro ho notato oggi come i ciclisti preferissero comunque la carreggiata, che percorrevano in parallelo alla ciclabile.

4. La ciclabile che ruba i parcheggi: io non mi trovo assolutamente d’accordo con questa protesta, perché la ciclabile é fatta apposta per evitare l’uso dell’auto per il traffico di spostamento interno al centro, non per quello di attraversamento che transita senza fermarsi e che non ha bisogno di parcheggi. Quindi a cosa servono i parcheggi se puoi usare le bici? E poi a Canelli non c’é carenza di parcheggi come a Torino, anzi se ci si spostasse a piedi o in bici, ad esempio per andare al bar o al mercato, si svuoterebbero in buona parte i parcheggi delle piazze.

5. Infine, se abbiamo realizzato una ciclabile puntando sul traffico ciclistico, perché costruire un parcheggio davanti al Mercató che favorisce il traffico veicolare e aggrava il consumo di suolo? Inoltre, l’accesso al parcheggio attraversa la ciclabile rendendola meno sicura e compromettendone l’interesse come modalità di spostamento principale. E, comunque, a che serve questo parcheggio se di fronte, oltre a quelli privati, ce n’è già uno pubblico, grande, che sarebbe sufficiente regimentare?

Spero che le mie richieste siano chiare e che possiate rispondermi. Rimango in attesa.

Miranda Araldo

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