di Miriam Cauda e Gabriella Sanlorenzo per l'Associazione Noix de Kola.
Gentile Assessora Cotto, siamo tra le molte persone presenti al pomeriggio di venerdì 9 febbraio scorso, quando in Comune è stato organizzato l'incontro sui richiedenti asilo e sulle varie cooperative o enti che li ospitano ...
Intanto vogliamo esprimerle il nostro apprezzamento per l'iniziativa, che ha dato modo a chi fosse interessato, di avere qualche informazione in più sulla situazione nella nostra città.
Dato che la nostra Associazione di Volontariato si occupa da 8 anni di insegnamento dell'italiano agli stranieri, un argomento che ci ha colpito negli interventi, e che lei stessa ha sottolineato, è quello – fondamentale per ogni discorso di inclusione - della formazione.
Abbiamo notato infatti che solo il PIAM ha dichiarato quanto spende per la formazione dei suoi ospiti. Altri Enti non sono stati così trasparenti e addirittura qualche intervento è stato critico nelle possibilità di formazione che offre la città.
Ma i famosi 35 € al giorno per ogni richiedente asilo non vengono attribuiti proprio per gestire tutto quello che comprende l'ospitalità?
Certamente il vitto e l'alloggio, ma anche l'assistenza psicologica e la formazione, prima quella nella nostra lingua, e poi, come ha raccontato Alberto Mossino, anche quella professionale. Ma alla base siamo convinte che ci debba essere l'insegnamento dell'italiano, perché la lingua è il primo strumento di integrazione.
Infine abbiamo ascoltato le sue conclusioni e vogliamo dirle che il suo "sogno nel cassetto" della scuola delle mamme nella nostra scuola presso la Casa del popolo, lo abbiamo realizzato proprio a partire dall'inizio del nostro operato e continuiamo a realizzarlo. Una quindicina di mamme infatti hanno l'opportunità di frequentare le lezioni tenute dalle nostre insegnanti volontarie, mentre altre volontarie babysitter si prendono cura dei loro bimbi.
Forse il nostro operato presenta alcuni limiti dovuti alla natura stessa del lavoro di volontariato, ma le assicuriamo che, anche perché altre "categorie" di persone adulte non italiane hanno fortunatamente la possibilità di seguire gli ottimi corsi al CPIA, i nostri corsi sono da sempre molto frequentati e apprezzati proprio dalle mamme, prevalentemente di nazionalità magrebina, oltre che da alcune ragazze e ragazzi che, per vari motivi, non hanno ricevuto formazione sufficiente per potersi esprimere nella nostra lingua.
Quando vorrà venire a trovarci e a vedere di persona la nostra scuola, saremo felici di presentarle questo come gli altri progetti cui ci siamo dedicati e ci dedicheremo in futuro.
Cordialmente, Miriam Cauda e Gabriella Sanlorenzo per l'Associazione Noix de Kola