Oasi dell'Immacolata tra petizioni, conferenze stampa e consigli comunali

Sono oltre 3.000 le firme per la petizione Oasi già a mani del Comitato "No nuovo centro commerciale dentro l'Oasi". La raccolta firme è in pieno svolgimento e continuerà sino alla fine della vicenda. Sono numerosi i volontari persone fisiche, gli esercizi commerciali, le associazioni di categoria, la sede de "La Nuova Provincia" (e speriamo presto altre testate) che accolgono chiunque desideri firmare la petizione. A tutti i firmatari ed ai punti di raccolta vanno i ringraziamenti ed apprezzamenti del comitato ...


In merito al preavviso di diniego di autorizzazione spedita dal Comune di Asti al Seminario vescovile, firmatario della richiesta di autorizzazione a costruire, al momento si conoscono solo le notizie stampa, in quanto ad oggi non è stato reso noto esattamente il contenuto del preavviso di diniego.

Il Comitato reputa fondamentale che il Consiglio comunale, oltre a confermare tempestivamente il diniego ed a renderlo noto, deliberi una variante al Piano regolatore introducendo il divieto di insediamento di attività commerciali sui terreni Oasi (attualmente la zona ha il codice 4AVP ed è descritta Area a verde privato, classe 2C) che, secondo le norme di salvaguardia, comporterebbe automaticamente il divieto di costruire il nuovo supermercato.

Al più presto sarà chiesta udienza al Sindaco Maurizio Rasero e all'assessore all'urbanistica Andrea Giaccone, per esporre direttamente i contenuti della petizione.

È stata anche esaminata la convenzione del 1991 fra il Comune di Asti e Novacoop, con la quale sono stati ceduti per 90 anni i diritti di superficie dei terreni in corso Alessandria, dove attualmente è ubicato il centro commerciale e sociale: la convenzione non consente il trasferimento del Centro commerciale e sociale ad altra diversa ubicazione.  

Lo spirito della convenzione - recita la stessa - fu di fornire ai residenti della zona un "valido servizio commerciale di continuità, riducendone la gravitazione verso altre zone commerciali secondo la legge 426/71".

Qualunque modifica della convenzione dovrà essere in ogni caso preceduta da una apposita delibera del Consiglio comunale.

È anche infine stato valutato l'articolo anonimo pubblicato sulla Gazzetta D'Asti del 21 luglio scorso, in cui viene affermato che non sarà la Diocesi a costruire, ispirato più a rappresentare una situazione tranquillizzante che il quadro veritiero dell'attuale reale situazione proprietaria, come appare evidente dalla richiesta del permesso di costruire depositato il 30 maggio scorso dal Seminario vescovile per il quale il Comune ha recentemente inviato allo stesso il preavviso di diniego.

Non è affatto, come sostiene l'ignoto articolista, una semplice querelle, non si tratta di contrapposte tifoserie di calcio. La questione è seria e merita rispetto: da una parte i Cittadini e fedeli che chiedono la salvaguardia dell'ambiente, del parco e della destinazione per finalità sociali e di carità dei locali, dall'altra gli attori e sostenitori di una mera speculazione edilizia.

Sarebbe quindi auspicabile che la Curia rappresentasse con verità e trasparenza la realtà della situazione, confermando o smentendo le affermazioni dell'ignoto articolista.

È stata quindi inviata alla testata una pubblica lettera di richiesta di chiarimenti.

Per il Comitato "No nuovo centro commerciale dentro l'Oasi", il portavoce Paolo Montrucchio.

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