Il futuro di Asti. E, magari, anche il presente...



di Alessandro Mortarino.

Credo non sia necessario scomodare un climatologo per affermare che lo scorso 25 giugno la città di Asti ha completato il ciclo di una sorta di "era geologica", che potremmo denominare come "elettoralcene". Negli ultimi mesi (tanti, troppi) Asti è stata vivisezionata e decine e centinaia di soluzioni sono state delineate per il suo roseo futuro. Mentre il presente languiva tra immobilismi e paure ...

Fortunatamente il nuovo Sindaco non è di origini francesi e nessuno potrà equivocare il suo cognome come un preciso impegno ("raserò" ...) e ci auguriamo che il suo motto possa, invece, essere un più atteso e improcrastinabile "rinverdirò".

Di certo alcuni sintomi pongono la sicurezza (ma quella di avere il miglior pilota alla guida della nostra autovettura) in stato di allerta vigile.
Rasero, in campagna elettorale, ha rifiutato il confronto pubblico con le organizzazioni ambientaliste, con la rete di Libera e persino con i Boy Scout.

A due settimane di distanza dalla sua elezione non ha ancora annunciato chi saranno i suoi Assessori, come se la vittoria fosse stata una sorpresa inattesa.

Alla prima uscita ha incontrato il Questore e le forze dell'ordine e azzerato in un colpo il suo principale cavallo di battaglia elettorale (la sicurezza, ovviamente ...) affermando che «la criminalità è un problema non così drammatico e preoccupante come forse si è indotti a pensare. Le cose non vanno malissimo, ma c’è un problema di “sicurezza percepita” dai cittadini che è bassa e vogliamo risolverlo».

Ha deciso di dimettersi da Camera di Commercio e Ascom, ma non ancora dalla vicepresidenza della Cassa di Risparmio.

Segnali che vanno tenuti sotto controllo, come la democrazia impone.
Ma quando (in che nuova "era geologica") si inizierà/tornerà a occuparsi della città, dei bisogni dei cittadini, della loro partecipazione alle scelte, della visione d'assieme che nel presente è assolutamente assente ?

Il futuro di Asti.
Che nel presente va pianificato, pensato, condiviso.

Auguri alla nuova amministrazione, alla maggioranza e alle opposizioni.

Auguri ai cittadini, organizzati e individuali.

Nel frattempo la Coop, colosso della distribuzione cooperativa organizzata, vuole trasformare l'Oasi dell'Immacolata in un nuovo eden, del consumo e delle casse veloci.
La Curia ne è felice.
E i cittadini sono già al lavoro per dire di no con lettere, azioni, petizioni: anche Papa Francesco stia in attesa.

Il popolo del No ?
Su, siamo seri e osservate le percentuali di non voto. Questo è il vero problema: se i cittadini si allontanano dalla politica, la politica deve avvicinarsi ai cittadini.

E se non lo fa, significa che non lo vuole. Ed è bene ricordarselo ...

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