L'autentica farsa dell'esatto conteggio dei voti per le amministrative di Asti si è conclusa, decretando la vittoria del candidato del Movimento 5 Stelle su quello del PD, Angela Motta, per sole 6 preferenze. E il 25 giugno sarà ballottaggio con il centrodestra di Maurizio Rasero: 47 contro 15 (per cento) al primo turno, un abisso separa i due contendenti; ma sarà il secondo turno a determinare il risultato finale.
Le differenze fra i due pretendenti Sindaci sono notevoli e Vi ricordiamo le loro rispettive posizioni in merito ai delicati (e per noi essenziali) temi ambientali ...
Queste sono le risposte che Cerruti e Rasero avevano inviato in occasione dell'incontro pubblico promosso dalle organizzazioni ambientaliste astigiane e che riproponiamo per opportuna valutazione.
1. PIANO REGOLATORE di ASTI
(domanda formulata da Alessandro Mortarino, Forum Salviamo il Paesaggio/Movimento Stop al Consumo di Territorio)
Il Piano Regolatore di Asti, in vigore dal 2000, ipotizza una città con oltre 127 mila abitanti a fronte dei 76.387 odierni. L'importante censimento realizzato dal Comune a seguito delle istanze del Movimento Stop al Consumo di Territorio, registrava che le abitazioni sfitte "palesi" a inizio 2013 erano pari a 1.786 alloggi vuoti che garantirebbero un tetto ad altri 4 mila residenti circa; a questo totale andrebbe aggiunto anche il dato delle "seconde case": oltre 6 mila. Il tutto a fronte di dati demografici molto chiari: mentre la popolazione è stabile da decenni intorno ai 73.000-76.000 abitanti (nel 1971 i residenti in Asti erano 76.151, appena 200 in meno di oggi), a inizio 2013 erano censite 41.775 abitazioni di cui solo 33.360 occupate, eppure sono stati ancora realizzati molti nuovi palazzi e nuovi negozi consumando ulteriore suolo.
Lei intende avviare rapidamente un percorso che definisca un nuovo piano urbanistico generale piú realistico in relazione all’andamento tendenziale della popolazione, alla presenza di un così elevato stock edilizio inutilizzato, alle unità produttive vuote ed in definitiva alle reali esigenze della cittadinanza?
Massimo Cerruti - Movimento Cinque Stelle: SI
Ovviamente SI! Sul Piano regolatore la nostra posizione è chiara, dovremo prevedere un nuovo strumento ma al contempo dovremo finalmente portare a termine la digitalizzazione degli archivi degli uffici. Senza conoscere nemmeno cosa il comune ha in pancia si fa fatica a capire come si sia potuto lavorare nel passato. Portato a termine questo lavoro sicuramente un piano regolatore che dica in modo chiaro che ad Asti non si consumerà più un metro di nuovo terreno e che dovrà essere incentrato alla ricostruzione e riqualificazione del costruito specie nel centro è nel nostro disegno. “Stop quindi al consumo del territorio". Asti smetterà di espandersi con continue colate di cemento (vedi Agrivillage, nuovi insediamenti commerciali e nuovi immobili residenziali), puntando al recupero dei volumi già esistenti e delle aree compromesse. Favorire la concertazione tra Comune e privati nei casi di titoli abilitativi rilasciati e non realizzati, agevolando la riduzione delle volumetrie. La richiesta di abitazione dovrà essere assolta grazie ad accordi fra Comune e proprietari di appartamenti invenduti e grazie ad un fondo di garanzia da parte del Comune stesso con chi, a fronte di opportune tutele, fosse disposto a locare i propri immobili attualmente sfitti.
Maurizio Rasero - Forza Italia: SI
È nel mio programma rivedere il piano regolatore.
2. CONTENITORI VUOTI
(domanda formulata da Tiziana Valente, Cittadinanzattiva – Tribunale per i Diritti del Malato)
Nel centro di Asti esistono da anni numerosi grandi contenitori abbandonati, sia di proprietà pubblica che privata (ad esempio il vecchio Ospedale): ritiene doveroso che l’Amministrazione incentivi e guidi, al di là di quanto già previsto dal PRG vigente, gli interventi di trasformazione urbanistica e/o di recupero funzionale dei medesimi nell'ambito di un progetto complessivo di valorizzazione culturale, sociale, turistica della città?
Massimo Cerruti - Movimento Cinque Stelle: SI
Dovremo essere bravi a prevedere la rivalutazione di alcuni contenitori (pubblici ma anche privati), prevedendone anche, se necessario, una parziale decostruzione e riconversione a verde urbano. Ad esempio questo pensiamo sul vecchio ospedale per cui la nostra idea è di conservare e riqualificare solo le parti storiche demolendo il resto.
Certo le pressioni saranno molto forti e probabilmente ci sono interessi contrari che puntano a tenere i contenitori vuoti in vista di possibili future speculazioni. Qualsiasi intervento però dovrà avere come obiettivo la riduzione del consumo di suolo e prediligere piccoli interventi diffusi rispetto a grandi interventi che spesso si rivelano una fregatura per i cittadini. I nuovi gradevoli spazi venutisi a creare dovranno essere messi a disposizione dei cittadini, di associazioni ed enti per fini culturali, sociali e turistici a beneficio di tutta la città.
Maurizio Rasero - Forza Italia: SI
3. AGRIVILLAGE
(domanda formulata da Alessandro Mortarino, Forum Salviamo il Paesaggio/Movimento Stop al Consumo di Territorio)
Sul progetto Agrivillage (grande centro commerciale alle porte di Asti sulla direttrice per Chivasso) si hanno dati completi anche se non sempre “sicuri” (30.000-40.000 m2 di superficie, 150.000 m2 totali, 1.000.000 di visitatori/anno, 400 “botteghe”, nuovo casello autostradale e nuova stazione ferroviaria, etc). Molti ritengono che un insediamento di queste dimensioni darebbe il colpo di grazia ai piccoli negozi della zona Ovest di Asti, altri ne vedono gli aspetti positivi.
Lei ritiene che:
SI: Il progetto debba essere autorizzato
NO: Il progetto non debba essere autorizzato
Massimo Cerruti - Movimento Cinque Stelle: NO
Il progetto Agrivillage non è compatibile con una prospettiva di sviluppo ambientale locale, è sostanzialmente inadeguato e sbagliato dal punto di vista del commercio e della distribuzione cittadina e rappresenta un rischio di consumo di suolo assolutamente non tollerabile per la nostra città. Un grande agglomerato decentrato del genere, posto che si riesca ad ultimare e non si trasformi invece nell’ennesimo flop, nell’ennesima cementificazione selvaggia residenziale abbandonata, produrrebbe la definitiva desertificazione ed abbandono della nostra città. Se esistono degli investitori realmente intenzionati ad investire qui da noi risorse così ingenti, sapremo colloquiare con loro in maniera adeguata e creeremo loro le condizioni per farlo all’interno della città, recuperando le zone più degradate.
Maurizio Rasero - Forza Italia: Nessuna opzione
Disponibile a confrontarmi con i proponenti per valutare i pro ed i contro. Deciderò solo dopo essermi confrontato con le varie associazioni. Magari si potrebbe fare un referendum cittadino.
4. PIANO URBANO DEL TRAFFICO
(domanda formulata da Augusta Mazzarolli, Urbanista)
L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS o WHS) considera l’inquinamento dell’aria come il principale rischio ambientale per la salute nel mondo. La Commissione Europea deferirà l’Italia alla Corte di Giustizia per le eccessive emissioni di Pm10 e Pm2.5, le polveri sottili e ultrasottili, proseguendo la procedura di infrazione aperta a giugno del 2016; il Governo ha proposto di dividere l’eventuale multa tra i comuni che non hanno provveduto a intervenire con limitazioni del traffico e delle emissioni, e Asti potrebbe essere uno di questi. Ma oltre ai danni prodotti dall’inquinamento, il traffico privato contribuisce a rendere meno vivibile la città di Asti.
L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS o WHS) considera l’inquinamento dell’aria come il principale rischio ambientale per la salute nel mondo. La Commissione Europea deferirà l’Italia alla Corte di Giustizia per le eccessive emissioni di Pm10 e Pm2.5, le polveri sottili e ultrasottili, proseguendo la procedura di infrazione aperta a giugno del 2016; il Governo ha proposto di dividere l’eventuale multa tra i comuni che non hanno provveduto a intervenire con limitazioni del traffico e delle emissioni, e Asti potrebbe essere uno di questi. Ma oltre ai danni prodotti dall’inquinamento, il traffico privato contribuisce a rendere meno vivibile la città di Asti.
Ritiene prioritario studiare e realizzare al piú presto un nuovo piano urbano del traffico (realistico, condiviso e applicabile) che preveda, nell’arco del mandato elettorale, la chiusura progressiva del centro, la disincentivazione del traffico privato parassita e la contemporanea offerta di frequenti mezzi pubblici a basse emissioni (tra cui i treni riattivando le linee sospese) e parcheggi di interscambio lungo le direttrici di arrivo in città (Corso Savona, Corso Casale, Corso Alessandria, Corso Torino)?
Massimo Cerruti - Movimento Cinque Stelle:
Assolutamente SI! Le emissioni non sono ovviamente dovute solo al traffico veicolare (riscaldamento) ma il traffico deve essere certamente ridotto (non solo per l’inquinamento ovviamente). La soluzione non è certamente semplice e immediata dovendo mediare abitudini ormai diffuse e radicate. Dovremo in alcuni mesi predisporre un Piano urbano del traffico che preveda il progressivo ampliamento delle aree pedonali e la contestuale rivitalizzazione di quelle aree mediante l’offerta di gradevoli occasioni per vivere la città (le auto progressivamente sostituite dalle persone, siano esse cittadini o turisti, con beneficio di tutti), investimenti su mezzi pubblici più comodi e convenienti e l’aggiornamento di un moderno piano della mobilità con tutte le migliori professionalità, e con tutti i portatori di interesse. Poi chiederemo agli artisti della città, agli insegnanti e ai giornalisti di aiutarci a spiegarlo e raccontarlo ai cittadini. Che poi dovranno votarlo. Ascolteremo la loro voce e siamo sicuri che se ben spiegato la risposta sarà unitaria e condivisa. Qualsiasi azione di quel tipo se non partecipata e condivisa non funziona o funziona male.
Maurizio Rasero - Forza Italia:
Si al nuovo piano urbano del traffico, si ad una ztl più ampia, non credo nei parcheggi di interscambio sulle principali direttrici.
5. MOBILITÀ SOSTENIBILE E CICLABILITA´
(domanda formulata da Gigi Fiore, FIAB Asti)
Oggi Asti è negli ultimi posti tra le province piemontesi per i percorsi ciclabili urbani: diversi segmenti di piste di varie lunghezze, generalmente senza interconnessione, spesso senza protezione dal traffico veicolare, manutenute in maniera non continuativa; inoltre il progetto di servizio di biciclette pubbliche è fallito. In altre città (ad esempio Verona o Ascoli Piceno) è stata istituita con successo una Consulta con lo scopo di studiare e attuare il Piano Urbano della Mobilità sostenibile (realistico e condiviso): una rete completa di piste ciclabili interconnesse, un servizio di biciclette pubbliche, interventi per la sicurezza della mobilità urbana, parcheggi per bici in edifici pubblici e privati, promozione dell´utilizzo delle biciclette.
Lei ritiene utile istituire una Consulta per la mobilità sostenibile, organismo permanente allargato all´Amministrazione comunale, alle istituzioni cittadine, ai gruppi ambientalisti e alle organizzazioni professionali, con ruolo consultivo-propositivo e di verifica delle iniziative per migliorare la mobilità urbana sostenibile e favorire l´uso della bicicletta in città, prendendo spunto da quanto realizzato in altre città simili ad Asti, tenendo conto dei successi ed insuccessi del recente passato?
Massimo Cerruti - Movimento Cinque Stelle: SI
Il M5S è da sempre favorevole alle decisioni frutto di un processo di democrazia partecipata. La voce di una Istituzione che racchiuda le migliori competenze della città è sicuramente ottima e utile e avrà il ruolo di fornire una proposta tecnica la più comprensibile per i cittadini. Per questo serviranno anche le competenze dei giornalisti, degli artisti e degli insegnanti per poter spiegare al meglio cosa sia meglio fare. La nostra posizione è quella di un Referendum propositivo tra i cittadini, la voce degli stakeholders, dei vari portatori di interessi e diffusi non può essere sufficiente per prendere decisioni. Voteranno i cittadini.
Maurizio Rasero - Forza Italia: SI
Disponibile a creare una consulta, mi sembra riduttivo crearla solo per incentivare ad andare in bici.
6. CONSUMI ENERGETICI NEGLI EDIFICI PUBBLICI E PRIVATI
(domanda formulata da Angelo Rossi, LIPU)
Il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 26 giugno 2015 stabilisce i requisiti minimi per gli edifici pubblici e privati per la riduzione dei consumi energetici, in applicazione delle direttive europee in materia energetica.
Ritiene necessario intervenire rapidamente sui consumi energetici degli edifici pubblici nella città, partendo da quelli piú “energivori “, come ad esempio il Palazzo degli Uffici Comunali di Piazza Catena?
Ritiene necessario incentivare in tempi brevi gli interventi sugli edifici privati - case singole e condomini - per la coibentazione, la riduzione delle emissioni e l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia (es. pompe di calore), da abbinare alle facilitazioni già previste dal Conto Termico nazionale in vigore dal 31 maggio 2016?
Massimo Cerruti - Movimento Cinque Stelle: SI
Uno dei punti di orgoglio del Programma di Governo della città del Movimento Cinque Stelle è proprio l’efficientamento energetico di tutti gli edifici pubblici e privati della città, la linea di azione dovrà essere la stessa già prevista per gli edifici privati. Sulla base delle risorse disponibili e anche prevedendo azioni di project financing l’obiettivo è migliorare l’efficienza energetica di tutti gli immobili di proprietà comunale. Tale azione dovrà essere anticipata da un serio censimento degli immobili ad oggi mai fatto. Apriremo un tavolo anche con l’Agenzia del Demanio per gli immobili demaniali e con l’ATC per le case popolari rendendo disponibili in libera consultazione gli interventi effettuati e le eventuali risposte negative degli altri enti pubblici interessati.
Vogliamo valutare la possibilità di costituire un fondo di rotazione, per cui già da ora chiediamo la collaborazione della Banca Locale e degli esponenti professionali attualmente nel consiglio di indirizzo. L’obiettivo è che questo fondo possa garantire prestiti ai condominii che vogliono puntare sull’efficientamento senza sostenere spese iniziali e ripagando l’investimento con i conseguenti risparmi energetici in bolletta. Ulteriore vantaggio di tale linea di azione sarà la produzione di certificati bianchi spendibili sul mercato. Chiederemo, tra l’altro, anche la disponibilità alla Banca locale a rendere efficienti dal punto di vista energetico tutti i propri immobili.
Maurizio Rasero - Forza Italia: SI
7. TELERISCALDAMENTO
(domanda formulata da Angelo Porta, Circolo Legambiente Valtriversa)
Sul progetto di teleriscaldamento riteniamo sia stato detto tutto, quindi la domanda è semplice “Lei è favorevole ad un progetto di teleriscaldamento per la città di Asti?” e prevede solo tre risposte
possibili:
1. Teleriscaldamento si, con centrale all’interno dell’area ospedaliera come da progetto già discusso
2. Teleriscaldamento si, con centrale in altra area da identificare
3. Teleriscaldamento no
Massimo Cerruti - Movimento Cinque Stelle: 3 (= NO)
Maurizio Rasero - Forza Italia: 2 (= altro luogo)
8. PIANO DEL VERDE URBANO
(domanda formulata da Marco Devecchi, Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano)
Molte città, italiane e europee, riconoscendo nel verde un elemento strategico per la qualità della vita, si sono dotate da decenni di un Piano Urbano del verde e relativo Regolamento di Attuazione, che, in parallelo al piano regolatore urbanistico, definisce e disciplina la gestione della vegetazione sia pubblica sia privata in ambito urbano. Ad Asti – pur disponendo di un buon censimento del patrimonio arboreo - non esiste uno strumento di pianificazione del verde, e il Comune si colloca nelle posizioni di coda in Piemonte nelle statistiche del verde per abitante.
Ritiene necessaria la realizzazione del Piano Urbano del Verde e la piantagione di almeno 1000 alberi in città nell’arco del mandato elettorale, coinvolgendo la popolazione, le associazioni di categoria e gli ordini professionali?
Massimo Cerruti - Movimento Cinque Stelle:
Assolutamente SI! Asti è una città rurale, agricola con una vocazione arborea che viene dal passato e che è stata soffocata da una serie di politiche non illuminate come è successo ad altre città della Pianura Padana. Come Movimento siamo convinti che gli strumenti di pianificazione urbanistica, programma di polizia rurale, piano del verde e piano di sviluppo del commercio e industriale debbano essere scritti come un unico documento integrato. E’ provato che gli alberi assorbono una certa quantità di micropolveri e contribuiscono a mitigare gli effetti dannosi dovuti alla calura estiva per i soggetti più fragili. L’obiettivo di Massimo Cerruti sindaco è quindi di piantare almeno 1000 nuovi alberi e provare a piantarne di più, magari identificandoli con attuali cittadini dai 13 anni in giù, (in modo che dal 2022 ognuno di essi maggiorenne avrà il suo albero identificato on line). Andranno inseriti non a casaccio bensì secondo un piano strategico teso a migliorare gli spazi comuni di tutta la città ed i suoi principali ingressi. Non è utopia, si potrà fare con l’aiuto degli agricoltori locali, che possono essere i primi difensori ambientali della città, in altre città anche enormi come New York è stato fatto. Lo stesso piano dovrà tutelare, valorizzare, implementare e connettere tra loro aree verdi, parchi, sponde fluviali naturali e aree agricole da svilupparsi tramite l’assunzione di figure professionali quali agronomi o botanici. De-pavimentare, ove possibile, porzioni asfaltate al fine di aumentare la superficie verde e alberata in città.
Maurizio Rasero - Forza Italia:
È nel mio programma piantare nuove piante
9. RIFIUTI
(domanda formulata da Giancarlo Dapavo, Circolo Gaia Legambiente Asti)
Ritiene necessario arrivare rapidamente ad un tasso di raccolta differenziata almeno in linea con le prescrizioni di legge (65% nel 2016 e almeno 70% nel 2018 per raggiungere l’obiettivo del 60% di riuso), invertendo la tendenza alla diminuzione e peggioramento della raccolta differenziata documentata negli ultimi anni?
Massimo Cerruti - Movimento Cinque Stelle: SI
Uno dei primi impegni della prima giunta a Cinque Stelle Astigiana sarà l’impegno di portare Asti nell’alveo dei comuni a Rifiuti Zero. Per questo dovremo da subito prevedere una campagna di sensibilizzazione dei cittadini, anche in vista di una diversa tariffazione basata sul principio che chi più produce rifiuti più deve pagare; prevedendo in tal modo anche consistenti riduzioni in bolletta per i cittadini. In secondo luogo dovremo coinvolgere le professionalità di altissimo livello che abbiamo all’interno di Gaia e Asp consentendogli di lavorare al meglio per il bene della città.
Maurizio Rasero - Forza Italia: SI
10. USO DI DISERBANTI ED INSETTICIDI IN CITTÀ
(domanda formulata da Angelo Rossi, LIPU)
Ritiene necessario vietare al piú presto l’uso di diserbanti e insetticidi di sintesi in tutto il territorio del Comune?
Massimo Cerruti - Movimento Cinque Stelle: SI
La riduzione e la progressiva eliminazione dei trattamenti erbicidi e/o insetticidi è uno dei punti del nostro programma.
Ovviamente ciò dovrà essere compatibile con eventuali trattamenti obbligatori previsti da norme regionali (flavescenza dorata).
Dovremo mettere mano al Programma di Polizia Rurale con l’obiettivo di avere una cintura intorno alla città di difesa garantita da produzioni agricole biologiche. Riteniamo sia inutile avere avuto un riconoscimento Unesco (in cui il nome Asti scandalosamente NON compare) se poi presentiamo le nostre strade trattate con glifosate o con prodotti anche peggiori. Solo con un nuovo programma tutti gli enti sul territorio comunale dovranno adattarsi, penso alle ferrovie le cui scarpate sono il primo biglietto da visita che i turisti vedono in treno. Pensiamo anche a sconti IMU per gli agricoltori certificati BIO o che adotteranno misure agroambientali.
Maurizio Rasero - Forza Italia: SI
Dovrei documentarmi meglio sugli insetticidi.