di Alessandro Mortarino.
La infinita vicenda del teleriscaldamento di Asti non è più solo una via di mezzo fra Kafka e Beckett ma è già fantascienza, horror, commedia all'italiana. Ricorderete che il 29 aprile la Conferenza dei Servizi, per bocca della Provincia di Asti, aveva indicato 4 motivi ostativi all'autorizzazione ma concesso ancora 10 inspiegabili giorni ad AEC per formulare eventuali controdeduzioni e così replicare, senza la possibilità di presentazione di nuovi documenti ma solo di elementi "accessori" in grado di integrare quanto già formalmente espresso dal progetto ...
Ebbene il 5 maggio un noto studio legale torinese ha provveduto a depositare in Provincia una memoria che "smantella" unilateralmente le motivazioni critiche evidenziate dalla Conferenza dei Servizi. La Provincia di Asti ha pertanto provveduto a girare la nuova documentazione a ASL At, Arpa e Comune di Asti per le specifiche competenze, invitando questi Enti a manifestare entro 10 giorni (dalla data del 9 maggio) l’eventuale disponibilità ad aderire alla proposta di accordo procedimentale.
La data del responso, dunque, slitta ancora e la sensazione, netta e spiacevole, è che la Provincia si sia trovata sola nel dover emettere il proprio parere conclusivo e non ne sia affatto contenta ... tanto da avere scelto di prorogare e condividere ulteriormente l'ardua sentenza.
Noi possiamo solo stare a vigilare, pronti a reagire al minimo gesto non consono alla linearità del giudizio. E continuiamo a ripetere tra noi questa domanda: com'è possibile che la Conferenza dei Servizi abbia evidenziato 4 criticità non superate oltre ad altre carenze e ciò non sia stato sufficiente per esprimere la definitiva impossibilità ad autorizzare l'impianto ?
E, inoltre, poichè una delle quattro motivazioni ostative al rilascio dell'autorizzazione è riferita al parere conclusivo espresso formalmente dell'Arpa, perchè si è minimizzata questa precisa indicazione di Arpa stessa: «mancano nella documentazione prodotta (da AEC, ndr), i dati e i calcoli a supporto dei valori riportati in tabella e nel paragrafo "modalità di funzionamento ai fini della comparazione delle emissioni": non è quindi possibile effettuare una corretta valutazione di tali valori» ?
Infine, sempre l'ARPA aveva evidenziato «come sia corretto, allo stato attuale, confrontare i valori riportati nella suddetta tabella al netto delle potenziali 500 utenze termiche ipotizzate dal proponente, delle quali non è ad oggi possibile stimare l'effettiva, futura decisione di fruire del servizio di teleriscaldamento»: noi comprendiamo che l'ARPA abbia indicato che lo scenario ipotizzato da AEC possa non essere quello reale.
Dunque, per l'ARPA non è possibile analizzare dati e calcoli inesistenti di un progetto non reale.
C'è altro da discutere o la strada maestra è una sola: non autorizzare (e subito) questo progetto ancora privo di certezze ?
Mistero. Ma di misteri, in questa vicenda, ce ne sono davvero tanti ...