Nel suo congresso regionale tenutosi a Torino il 7 novembre scorso, l'associazione ambientalista ha approvato una mozione che definisce con chiarezza la propria posizione in merito alle proposte di nuovi impianti energetici. L'indirizzo di Legambiente tocca da vicino anche il progetto di teleriscaldamento avanzato ad Asti città e a lungo ritenuto dall'amministrazione comunale in sintonia con i dettati di un documento generale dell'associazione, nonostante le sistematiche precisazioni offerte dai circoli astigiani che più volte avevano ribadito come il giudizio "benevolo" sulle reti di teleriscaldamento fosse da intendersi necessariamente una visione complessiva da sottoporre, però, sempre preventivamente alla valutazione di ciascun singolo progetto. Ora la nuova mozione di Legambiente Piemonte allontana ogni possibile equivoco ...
Ecco il testo della mozione tratto dal documento del congresso piemontese di Legambiente:
Nuovi impianti energetici: l’importanza del bilancio ambientale positivo.
A partire da 2013 il Piemonte è autosufficiente per la produzione di energia elettrica, e le fonti rinnovabili sono arrivate al 40%. Ne deriva che ogni nuova iniziativa in campo energetico - dalle bioenergie al teleriscaldamento - potrà avere il nostro consenso solo se, oltre ad avere un bilancio energetico positivo, ha anche un altrettanto positivo bilancio ambientale a livello locale e globale,
che deve essere valutato specificamente per ogni singolo contesto territoriale considerando tutte le implicazioni a monte e a valle, nello spazio e nel tempo.
Caso per caso, ci dobbiamo poi anche chiedere se i fabbisogni energetici sono effettivamente reali, se non possono essere soddisfatti almeno parzialmente con una maggiore efficienza oppure con modalità di utilizzo diverse, e se le fonti rinnovabili sono realmente sostitutive di quelle fossili, e non solo aggiuntive.
Il testo della mozione e l'intero documento di Legambiente Piemonte è visibile qui: http://congresso.legambiente.it/appunti-verso-il-congresso-documenti-regionali/
Con questa mozione regionale, viene finalmente chiarita l'interpretazione esatta da attribuire al primo Rapporto sul Teleriscaldamento in Italia realizzato da Legambiente e ARIU (Associazione Italiana riscaldamento urbano) nel 2014: il teleriscaldamento va considerato come una tecnologia che permette l'ottimizzazione delle risorse energetiche impiegate, con conseguenze positive sia in termini di risparmio economico che di impatti ambientali, ma (come ben specificato a pagina 9 del dossier) «l’analisi in esso riportata è del tutto preliminare, propedeutica all’individuazione dei progetti specifici e delle “aree teleriscaldabili”, che invece presuppongono una analisi puntuale del territorio urbano interessato e delle infrastrutture energetiche su di esso localizzate».
In altre parole: il teleriscaldamento è uno strumento utile ma solo se sussistono le condizioni territoriali-locali adatte.
Nel caso di Asti, queste condizioni non sono in grado di soddisfare i parametri previsti dal progetto presentato da Asti Energia e Calore SpA nell'area dell'ospedale Cardinal Massaia.
E le molte sollecitazioni critiche offerte alla Conferenza dalle organizzazioni ambientaliste e da Enti come l'ASL, l'ARPA, la Regione Piemonte e la Provincia di Asti, ne sono una lampante dimostrazione ...