di Alessandro Mortarino.
Nonostante la calura, il Comitato Spontaneo di cittadini nato ad Asti per mettere in luce gli aspetti critici insiti nel progetto di Teleriscaldamento continua la sua paziente opera di divulgazione di informazioni e approfondimenti tecnici. E lo fa in un modo singolare e coinvolgente: non in silenziose stanze carbonare ma nel cuore verde della città, all'aperto, di sera, a contatto e assieme a tutti i cittadini che vogliano esprimere un loro punto di vista, mettersi in gioco o semplicemente raccogliere notizie e dati indipendenti. Giovedì 9 luglio alle ore 21, l'assemblea "naturale" del Comitato sarà nel Parco Rio Crosio, in alto (ingresso via Torretta), proprio davanti al punto dove la centrale dell'impianto di riscaldamento potrebbe essere edificata: ci sarete anche voi ? ...
Ci auguriamo di sì, perchè ci lamentiamo sempre che la democrazia ha troppi limiti e questo piccolo esempio di "democrazia dal basso", invece, dovrebbe diventare una prassi abituale nella formazione futura dei processi decisionali delle nostre comunità. Quindi (come direbbe lo zio Sam) "cè bisogno di voi" !
Giovedì sarà più facile parlare del progetto, osservando l'area in cui è stata ipotizzata la sua concretizzazione. L'ospedale. Le abitazioni vicine. La torre dell'acquedotto come riferimento minimo dell'altezza presumibile dei camini per l'emissione dei fumi (non meno di 50 metri, più probabile 70 !). La scena di un panorama reale che ci auguriamo di non dover mai vedere.
Nelle prossime settimane il piccolo "parlamento astigiano" cambierà sede, privilegiando qualche altro parco cittadino.
Nelle ultime settimane il Comitato ha provveduto a consegnare al Sindaco Brignolo e all'Assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, le oltre 500 firme certificate di cittadini astigiani che richiedono l'indizione di un referendum popolare a quorum zero (strumento ancora non previsto dallo statuto comunale) e circa 600 altre sottoscrizioni in carta semplice. L'amministrazione comunale dovrà formalizzare a breve (si spera) la propria risposta alla richiesta popolare e, in ogni caso, dovrebbe anche mettere a disposizione di tutti il progetto elaborato da Iren e fino ad oggi appena tratteggiato nei suoi aspetti principali ma non ancora approfondito in molti punti controversi, riguardanti ad esempio il bilancio ambientale dell'intera operazione e la tecnologia impiantistica che si vorrebbe adottare (il Movimento Stop al Consumo di Territorio Astigiano è da fine gennaio che ha richiesto formalmente queste informazioni necessarie, senza ottenere alcun cenno di risposta ...).
Allo stato attuale, il progetto pare non esistere ancora: possibile ? Oppure si attendono periodi più adatti per presentarlo, magari in sordina ?
Dopo la grande partecipazione di cittadini (non solo del quartiere, perchè il progetto coinvolge ed assilla la città intera) all'incontro pubblico organizzato dal Comitato Spontaneo nella sala Lumiere/Don Bosco, la sensazione è che la risposta di Asti sia molto chiara ed univoca: non ci sono le condizioni per favorire un impianto di teleriscaldamento vantaggioso per la salute e l'ambiente della città.
Agli amministratori ora il compito di comprenderlo ...
di Alessandro Mortarino.
Nonostante la calura, il Comitato Spontaneo di cittadini nato ad Asti per mettere in luce gli aspetti critici insiti
nel progetto di Teleriscaldamento continua la sua paziente opera di divulgazione di informazioni e
approfondimenti tecnici. E lo fa in un modo singolare e coinvolgente: non in silenziose stanze carbonare ma
nel cuore verde della città, all'aperto, di sera, a contatto e assieme a tutti i cittadini che vogliano esprimere
un loro punto di vista, mettersi in gioco o semplicemente raccogliere notizie e dati indipendenti. Giovedì 9
luglio alle ore 21, l'assemblea "naturale" del Comitato sarà nel Parco Rio Crosio, in alto (ingresso via Torretta),
proprio davanti al punto dove la centrale dell'impianto di riscaldamento potrebbe essere edificata: ci sarete
anche voi ? ...
Ci auguriamo di sì, perchè ci lamentiamo sempre che la democrazia ha troppi limiti e questo piccolo esempio di
"democrazia dal basso", invece, dovrebbe diventare una prassi abituale nella formazione futura dei processi
decisionali delle nostre comunità. Quindi (come direbbe lo zio Sam) "cè bisogno di voi" !
Giovedì sarà più facile parlare del progetto, osservando l'area in cui è stata ipotizzata la sua concretizzazione.
L'ospedale. Le abitazioni vicine. La torre dell'acquedotto come riferimento minimo dell'altezza presumibile dei
camini per l'emissione dei fumi (non meno di 50 metri, più probabile 70 !). La scena di un panorama reale che
ci auguriamo di non dover mai vedere.
Nelle prossime settimane il piccolo "parlamento astigiano" cambierà sede, privilegiando qualche altro parco
cittadino.
Nelle ultime settimane il Comitato ha provveduto a consegnare al Sindaco Brignolo e all'Assessore regionale
alla Sanità, Antonio Saitta, le oltre 500 firme certificate di cittadini astigiani che richiedono l'indizione di un
referendum popolare a quorum zero (strumento ancora non previsto dallo statuto comunale) e circa 600 altre
sottoscrizioni in carta semplice. L'amministrazione comunale dovrà formalizzare a breve (si spera) la propria
risposta alla richiesta popolare e, in ogni caso, dovrebbe anche mettere a disposizione di tutti il progetto
elaborato da Iren e fino ad oggi appena tratteggiato nei suoi aspetti principali ma non ancora approfondito in
molti punti controversi, riguardanti ad esempio il bilancio ambientale dell'intera operazione e la tecnologia
impiantistica che si vorrebbe adottare (il Movimento Stop al Consumo di Territorio Astigiano è da fine gennaio
che ha richiesto formalmente queste informazioni necessarie, senza ottenere alcun cenno di risposta ...).
Allo stato attuale, il progetto pare non esistere ancora: possibile ? Oppure si attendono periodi più adatti per
presentarlo, magari in sordina ?
Dopo la grande partecipazione di cittadini (non solo del quartiere, perchè il progetto coinvolge ed assilla la
città intera) all'incontro pubblico organizzato dal Comitato Spontaneo nella sala Lumiere/Don Bosco, la
sensazione è che la risposta di Asti sia molto chiara ed univoca: non ci sono le condizioni per favorire un
impianto di teleriscaldamento vantaggioso per la salute e l'ambiente della città.
Agli amministratori ora il compito di comprenderlo ...
Nonostante la calura, il Comitato Spontaneo di cittadini nato ad Asti per mettere in luce gli aspetti critici insiti
nel progetto di Teleriscaldamento continua la sua paziente opera di divulgazione di informazioni e
approfondimenti tecnici. E lo fa in un modo singolare e coinvolgente: non in silenziose stanze carbonare ma
nel cuore verde della città, all'aperto, di sera, a contatto e assieme a tutti i cittadini che vogliano esprimere
un loro punto di vista, mettersi in gioco o semplicemente raccogliere notizie e dati indipendenti. Giovedì 9
luglio alle ore 21, l'assemblea "naturale" del Comitato sarà nel Parco Rio Crosio, in alto (ingresso via Torretta),
proprio davanti al punto dove la centrale dell'impianto di riscaldamento potrebbe essere edificata: ci sarete
anche voi ? ...
Ci auguriamo di sì, perchè ci lamentiamo sempre che la democrazia ha troppi limiti e questo piccolo esempio di
"democrazia dal basso", invece, dovrebbe diventare una prassi abituale nella formazione futura dei processi
decisionali delle nostre comunità. Quindi (come direbbe lo zio Sam) "cè bisogno di voi" !
Giovedì sarà più facile parlare del progetto, osservando l'area in cui è stata ipotizzata la sua concretizzazione.
L'ospedale. Le abitazioni vicine. La torre dell'acquedotto come riferimento minimo dell'altezza presumibile dei
camini per l'emissione dei fumi (non meno di 50 metri, più probabile 70 !). La scena di un panorama reale che
ci auguriamo di non dover mai vedere.
Nelle prossime settimane il piccolo "parlamento astigiano" cambierà sede, privilegiando qualche altro parco
cittadino.
Nelle ultime settimane il Comitato ha provveduto a consegnare al Sindaco Brignolo e all'Assessore regionale
alla Sanità, Antonio Saitta, le oltre 500 firme certificate di cittadini astigiani che richiedono l'indizione di un
referendum popolare a quorum zero (strumento ancora non previsto dallo statuto comunale) e circa 600 altre
sottoscrizioni in carta semplice. L'amministrazione comunale dovrà formalizzare a breve (si spera) la propria
risposta alla richiesta popolare e, in ogni caso, dovrebbe anche mettere a disposizione di tutti il progetto
elaborato da Iren e fino ad oggi appena tratteggiato nei suoi aspetti principali ma non ancora approfondito in
molti punti controversi, riguardanti ad esempio il bilancio ambientale dell'intera operazione e la tecnologia
impiantistica che si vorrebbe adottare (il Movimento Stop al Consumo di Territorio Astigiano è da fine gennaio
che ha richiesto formalmente queste informazioni necessarie, senza ottenere alcun cenno di risposta ...).
Allo stato attuale, il progetto pare non esistere ancora: possibile ? Oppure si attendono periodi più adatti per
presentarlo, magari in sordina ?
Dopo la grande partecipazione di cittadini (non solo del quartiere, perchè il progetto coinvolge ed assilla la
città intera) all'incontro pubblico organizzato dal Comitato Spontaneo nella sala Lumiere/Don Bosco, la
sensazione è che la risposta di Asti sia molto chiara ed univoca: non ci sono le condizioni per favorire un
impianto di teleriscaldamento vantaggioso per la salute e l'ambiente della città.
Agli amministratori ora il compito di comprenderlo ...