di Gabriella Sanlorenzo.
Asti, Italia, anno 2015: vicino al centro città, nel sottoscala del parcheggio di uno dei santuari del consumismo, qualche giorno fa un ragazzo africano per riscaldarsi ha improvvisato un falò di cartoni e bevendo vino, probabilmente per trovare anche così un po' di tepore, ha preso fuoco ed ha perso la vita. Tutto questo è capitato mentre nelle nostre case, uffici e negozi c'è chi spalanca finestre per abbassare la temperatura, dato che spesso fa molto caldo anche d'inverno ...
Asti, Italia, anno 2015: l'anno in cui si svolgerà, a un centinaio di chilometri da noi, la "magnifica" EXPO con tema: 'Nutrire il pianeta'; l'anno in cui in città rimangono vuote quasi 1.800 abitazioni e nel quale decine di persone, tra cui molti minori, sono costretti ad occupare case per non fare - chissà - la fine del povero ragazzo.
La società civile, l'amministrazione comunale, le istituzioni religiose non possono chiamarsi fuori, lo devono - lo dobbiamo - a quel ragazzo, per ora senza un'identità, e a ciascuna delle persone che non ha un luogo in cui andare ad abitare.