La Commissione Edilizia del Comune di Asti ha concluso la sua lunga analisi pubblica delle 134 "osservazioni" pervenute al progetto di Piano frazionale avviato dalla Giunta Voglino, formalizzato nel documento programmatico del marzo 2007 e successivamente adottato dall'amministrazione Galvagno con il progetto preliminare del 2011: ora si prepara ad essere discusso in consiglio comunale. Vale circa il 60 % di consumo di suolo in meno e il 70 % in meno di incremento delle volumetrie ...
A dirlo è un documento riassuntivo che il Movimento Stop al Consumo di Territorio ha ricevuto (dopo specifica richiesta) dal settore urbanistica e di cui vi offriamo qualche dato essenziale.
(Chi volesse approfondire la "storia" di questo Piano, legga qui).
Il Progetto Preliminare della Variante (2011) prevedeva 508.479 metri quadri di superficie territoriale destinata a nuove edificazione, con un incremento volumetrico di 111.143 metri cubi.
L'attuale pianificazione prevede 203.396 metri quadri di superficie territoriale destinata a nuove edificazione, con un incremento volumetrico di 32.952 metri cubi.
La differenza è del 60 % in termini di superficie territoriale (cioè di suolo libero "risparmiato) e del 70,35 % in termini di volumetrie.
Decisamente una cura dimagrante, per questo piano ampiamente criticato da parte nostra.
Il risultato deriva dall'accoglimento - da parte dell'amministrazione in carica - in particolare di quattro "osservazioni" presentate dal Movimento Stop al Consumo di Territorio e da singoli cittadini suoi aderenti (Giribaldi, Malandrone, Ratti, Sottile e Zanna), che hanno analiticamente ragionato sia su specifici aspetti legati alle caratteristiche delle ventine di Asti e sia su alcuni livelli più generali, legati a norme e piani territoriali regionali.
Le buone ragioni espresse hanno condotto la nuova pianificazione ad una più attenta serie di priorità, determinando la riduzione del piano originario.
Terminato il lavoro della commissione, sarà tra breve compito del consiglio comunale discutere la Variante così determinata e approvarla o modificarla.
Ovviamente non sappiamo quale sarà l'iter e la volontà politica: sarà interessante seguire il dibattito consigliare.
Per parte nostra sappiamo che un lavoro serio e competente, esercitato dai cittadini, ha provocato una revisione sostanziale e non possiamo quindi che essere contenti del modo con cui abbiamo affrontato questa non semplice fase di elaborazione.
Possiamo dirci soddisfatti ?
Purtroppo non al cento per cento ... Ci sarà nuovo consumo di suolo, di spazi liberi, di parti della città. Soltanto "un po' meno del previsto", insomma.
Ma il nostro obiettivo resta quello del "consumo zero di suolo", non quello del "contenere il consumo di suolo".
Un minimo tassello di nuova cultura del territorio forse si sta affacciando anche ad Asti. Ma la strada è ancora tutta in salita e occorre aprire un dibattito (grande, serio) attorno allo strumento principe: il Piano Regolatore comunale !