A cura di Radio Popolare.
È l’assurda storia successa a Marco Borella, un apicoltore che al mercato di Desio, in provincia di Monza e Brianza, aveva esposto come ogni settimana sul suo banchetto del miele uno striscione con scritto sopra “stop bombing Gaza, stop genocide”. Qualcuno però lunedì mattina ha chiamato i Carabinieri che hanno intimato a Marco di togliere lo striscione, pena una multa da 430€ per “propaganda politica non autorizzata”...
Lo striscione è rimasto al suo posto e Marco ha preso la multa. Nei prossimi giorni farà ricorso contro questa sanzione, ma intanto la repressione ha già ottenuto un risultato: Marco rischia di prendere ogni volta una multa e per questo probabilmente non esporrà più lo striscione.
Qui il racconto dell'apicoltore: https://www.radiopopolare.it/puntata/?ep=popolare-clip/clip_14_10_2024_19_09
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Si apprende ora che la multa sarebbe stata sospesa "in autotutela" dal Comando provinciale dei carabinieri di Monza (il ricorso in autotutela normalmente consiste nella richiesta di annullamento presentata d'ufficio direttamente all'Organo che ha emesso la sanzione considerata illegittima).
La multa a Borella era scattata in base all'articolo 23 del Codice della strada, che così recita al comma 4-bis: "E' vietata sulle strade e sui veicoli qualsiasi forma di pubblicita' il cui contenuto proponga messaggi sessisti o violenti o stereotipi di genere offensivi o messaggi lesivi del rispetto delle liberta' individuali, dei diritti civili e politici, del credo religioso o dell'appartenenza etnica oppure discriminatori con riferimento all'orientamento sessuale, all'identita' di genere o alle abilita' fisiche e psichiche".
Davvero difficile confondere il cartello esposto con i dettami di questo articolo legislativo...