La Rete Italiana Pace e Disarmo ritiene inaccettabile e fortemente preoccupante l’esercitazione militare Falcon Strike 2021 in corso in questi giorni in Italia tra l’Aeronautica Militare Italiana, la US Air Force, la Royal Air Force britannica e l’aeronautica militare israeliana (IAF). È la prima esercitazione congiunta in cui sono impiegati i cacciabombardieri F-35 italiani a fianco non solo di quelli di Paesi alleati (Regno Unito e Stati Uniti) ma di Israele.
Come noto, gli F-35 israeliani hanno fatto il loro debutto operativo durante l’operazione “Guardiani del muro” con intensi bombardamenti sulla Striscia di Gaza che hanno ucciso 230 palestinesi, la gran parte civili, inclusi 65 bambini, 39 donne e 17 anziani e ferito più di 1.710 persone. Bombardamenti che hanno colpito anche la sede della stampa internazionale ed hanno sfiorato la sede dell’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, colpito 58 scuole e 8 centri sanitari. Come ha evidenziato l’Alto Commissario per i Diritti Umani, Michelle Bachelet, “tali attacchi possono costituire crimini di guerra”. Proprio per questo il Consiglio dei diritti umani dell’Onu ha promosso un’inchiesta internazionale sulle violazioni dei diritti umani commesse da Israele nei Territori palestinesi occupati e in Israele da aprile: la risoluzione è stata adottata con 24 voti favorevoli, 9 contrari e 14 astensioni (tra cui l’Italia) durante una riunione straordinaria del Consiglio lo scorso 27 maggio.
La notizia dell’esercitazione militare è stata data, con grande enfasi, da parte della Israeli Air Force (IAF) mentre non è stata riportata in alcun modo né dal nostro Ministero della Difesa né dall’Aeronautica Militare italiana. È evidente l’imbarazzo per un’operazione che durerà per 10 giorni, dal 6 al 17 giugno, e che prevede un ampio dispiegamento di mezzi militari italiani (tra cui i caccia multiruolo Eurofighter Typhoon, i caccia da combattimento AMX, droni Predator ed elicotteri Augusta-Westland): secondo fonti israeliane verrà utilizzato anche “un gran numero di batterie di missili terra-aria” contro i caccia F-35 per creare “un’atmosfera piena di minacce”.
Ancor più preoccupante è che l’obiettivo dichiarato di questa esercitazione militare sia l’Iran: l’esercitazione sarebbe infatti volta a preparare i piloti israeliani nell’utilizzo dei caccia contro le forze iraniane. “L’Iran è il nostro obiettivo”, ha detto un alto ufficiale israeliano parlando sotto anonimato ai giornalisti. Riteniamo che indicare l’Iran come potenziale nemico da attaccare sia gravissimo e controproducente sopratutto in questa fase in cui l’Unione Europea è attivamente impegnata per la ripresa dei negoziati riguardanti il programma nucleare militare iraniano.
Chiediamo pertanto che questa esercitazione militare venga sospesa fino a quando non vi saranno informazioni precise al riguardo ed invitiamo il Parlamento ad interpellare urgentemente il Ministro della Difesa affinché renda conto dell’esercitazione in atto, delle sue finalità e delle ripercussioni sui processi di distensione nella zona mediorientale e sulla politica estera e di difesa dell’Italia che, come sancisce la nostra Costituzione, “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” (articolo 11).
Ricordiamo infine che relativamente alla drammatica situazione in Palestina ed Israele la Rete Italiana Pace e Disarmo ha diffuso nelle scorse settimane, insieme a numerose organizzazioni, la lettera aperta: “Occorre fermare la violenza, rimuovendone le cause, e riconoscere lo Stato di Palestina”.