Sporchi negri e Sporchi bianchi




Ieri due persone (o presunte tali) hanno pestato a sangue senza motivo, chiamandolo "sporco negro", uno dei ragazzi più gentili e di cuore che conosciamo. Nel 2017, in un paese dell'astigiano, in piazza, di domenica pomeriggio, nell'indifferenza dei passanti che lo hanno lasciato a terra sanguinante.
Siamo senza parole e con una tristezza reale e profonda nel cuore ...

Hanno picchiato un mio amico. Questa mattina mi ha telefonato Bianca per dirmelo. Piano piano sono stata avvolta da tristezza, paura, preoccupazione. La cosa che però sento più forte è la confusione. Mi sorge una domanda: “Cosa posso fare io?”.
Sicuramente sviluppare armonia nella mia vita quotidiana. Tante persone so che fanno ciò più che possono ma la fatica permane in molte vite ed in molti ambiti delle nostre vite. Ciò mi fa cogliere l’aspetto forte dell’individualità che stiamo vivendo. Quando un altro della nostra specie viene picchiato io mi sento un singolo che non sa cosa fare.

Allora penso al fatto che viviamo in una comunità, in una società, in uno Stato e che vorrei che queste entità mi aiutassero ma, se a ciò aggiungo che l’amico che è stato picchiato giunge da un’altra comunità, da un’altra società, da un altro Stato e forse a picchiarlo è stato qualcuno che viene da un’altra comunità, da un’altra società e da un altro Stato tutto diventa ancor più complesso.

E ritorno al mio quesito: “
Io cosa posso fare?” E allora confermo scelte della mia vita: ho scelto un lavoro di sostegno, cerco di acquistare prodotti che non creino fatica a chi li produce, faccio attività che sviluppino integrazione, saluto per strada tutti quelli che ho potuto conoscere, qualunque zona del mondo gli abbia dato la vita; ma il mio amico è stato picchiato lo stesso e nessuno si è sentito di soccorrerlo.

E’ rimasto lì, solo, a terra ad aspettare chi questa forza ce l’ha perché ha avuto la fortuna di conoscerlo. Con queste righe desidero chiedere scusa ad A. per la grande fatica che deve portare sul suo corpo, desidero invitare più persone possibili alla condivisione con tutti i popoli del mondo e desidero manifestare il mio intento di sviluppare azioni di pace nella mia vita in modo che queste possano ampliarsi il più possibile. Tutto ciò per far si che i tanti A., che in mille forme vivono situazioni di sopraffazione, trovino una Bianca che gli tenda una mano e che le Bianca si moltiplichino a vista d’occhio.


Ringraziamo Teresa Grea, Elena Romano e Fabio Fassio per queste considerazioni, che condividiamo appieno ...

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