A proposito di Pace


di Maurizia Giavelli.


Non amando la mistificazione e le ingiustizie ed avendo partecipato alla nascita ed allo sviluppo dell’Ufficio per la Pace del Comune di Asti mi sento in dovere di rispondere, con fermezza ed indignazione, alla Lista civica Galvagno in merito al fatto che le associazioni con cui l’Ufficio per la Pace lavorava erano non accreditate e di parte, per fare ciò mi permetto di fare un po’ di storia ...

L'Ufficio per la Pace nacque nel 2003, dietro sollecitazione e richiesta della associazioni che operano ed operavano sul territorio avendo il Comune di Asti aderito precedentemente al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i Diritti Umani, che riunisce i Comuni, le Province e le Regioni, di diverso colore politico, impegnate in Italia a promuovere la pace, i diritti umani, la solidarietà e la cooperazione internazionale.
L'istituzione dell'Ufficio per la Pace del Comune di Asti trovò allora il voto unanime del consiglio, segno che il valore della pace è da considerarsi trasversale agli schieramenti politici. L’Ufficio, posto presso il “Centro Giovani – Assessorato alle politiche giovanili”, ha concorso dal 2004 al 2007 ad educare i giovani astigiani alle politiche di pace ed ha collaborato con moltissime associazioni promuovendo il rispetto dei diritti umani contro ogni discriminazione ed a valorizzare l’impegno dei giovani – aderenti o meno che fossero ad associazioni - a favore del volontariato (anche internazionale), della solidarietà, del dialogo interculturale e della cooperazione.

Di particolare rilievo le iniziative assunte contro le mafie e la criminalità organizzata. In questo ambito di grande significato furono l’incontro nel 2007– unico in Piemonte - organizzato dall’Ufficio con la collaborazione di “ Libera Piemonte”, tra studenti delle scuole superiori e lo scrittore Roberto Saviano autore di “Gomorra”, testo di forte denuncia sociale della criminalità organizzata, i molti eventi organizzati all’interno di AstiGiò con la pastorale Giovanile e il meticoloso lavoro che stava dando la vita ad un centro documentazione per la pace ed i diritti umani, tutte attività che sono state spazzate via senza nessuna remora, e nessuna reale conoscenza del lavoro svolto, ma basandosi su pregiudizi. Sono a disposizione per dare informazioni a chiunque sia interessato a sapere cosa realmente si è cercato di costruire in quegli anni di intenso ed appassionato lavoro, non essendo questa la sede adeguata ad andare oltre nel dettaglio, ma ribadisco, invece, con forza che la parola Pace non è solo un valore astratto è una parola che va declinata in solidarietà, rispetto per l’ambiente, dialogo interculturale, trasformazione nonviolenta dei conflitti, legalità, cooperazione, giustizia sociale … valori che spero un giorno vengano abbracciati da ogni parte politica.

Mi sento così di chiedere al neosindaco Brignolo di rispondere ai segni del potere, col potere dei segni come direbbe Don Tonino Bello, non solo  ricollocando la bandiera della Pace sul balcone del Comune, proprio perché la pace è il fine ed il mezzo - come ci insegna Gandhi - di tutti i gli uomini, ma anche di rinnovare l’adesione del Comune di Asti al Coordinamento Enti locali per la Pace ed i Diritti Umani.

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