Prima udienza ad Asti del processo su 130 lavoratori bengalesi sfruttati



La Fiom-Cgil rende noto che è iniziato martedì 18 ottobre, al Tribunale di Asti, il processo relativo a 130 lavoratori bengalesi che nel corso del 2013 si resero protagonisti, loro malgrado, di una clamorosa vicenda: furono infatti raggirati da una impresa metalmeccanica che, attraverso una cooperativa, oltre a farli lavorare senza addestramento e garanzie di sicurezza, li aveva ammassati in modo indecente in alloggi di fortuna, tra Carmagnola e Osasio ...

Il processo è a carico del titolare dell'azienda in questione, la S.I.O. di Narzole, Daniele Olivero.

La Fiom-Cgil di Torino che aveva seguito da vicenda, presentando anche un esposto, ha chiesto e ottenuto all'udienza di costituirsi parte civile nel procedimento.

Gli avvocati Gianluca Vitale e Laura Martinelli che, oltre alla costituzione di parte civile della Fiom, rappresentano anche alcuni lavoratori, dichiarano: «Una vicenda particolarmente grave in cui l'ombra del caporalato si sposta dalla campagna all'industria metalmeccanica rischia di essere ridotta ad una banale truffa. Dopo lo sfruttamento, arriva l'esclusione dal processo di alcuni lavoratori: un'ulteriore negazione della loro soggettività e dei loro diritti. Nel corso del processo, grazie anche alla presenza della Fiom, continueremo nel tentativo di far emergere tutte le responsabilità e di riaffermare i diritti dei lavoratori».

Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil di Torino, dichiara: «Questa terribile vicenda dimostra che il caporalato non è appannaggio solo dell'agricoltura o dell'edilizia. Anche se a distanza di tre anni è importante che le responsabilità vengano accertate e sanzionate, e ai lavoratori venga resa giustizia».

La prossima udienza si terrà il 22 novembre.

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