A cura del Coordinamento precari scuola Asti.
Il Ministero dell’Istruzione attinge da tre graduatorie (fasce) per sopperire alla carenza di insegnanti e coprire i posti vacanti:
- nella prima, graduatoria ad esaurimento, sono inseriti gli abilitati attraverso la SISS, vincitori di vecchi concorsi o altri corsi abilitanti riservati;
- nella seconda, graduatoria d’Istituto, sono inseriti gli abilitati con PAS (Percorso Abilitante Speciale) dedicato a chi ha almeno 3 anni di insegnamento (per molte classi di concorso è stato suddiviso in tre anni accademici, 2013-14, 2014-15, 2015-16, per la limitata disponibilità dalle Università) e TFA (Tirocinio Formativo Attivo) dedicato a coloro che non hanno i 3 anni di insegnamento.
- nella terza, graduatoria d’Istituto, sono inseriti i non abilitati ...
Nel DDL “La buona Scuola” è prevista la norma che vieta di sottoscrivere contratti con chi ha accumulato più di 36 mesi di servizio, anche non continuativi: di fatto si discriminano i lavoratori aggirando la sentenza della Corte Europea che impone a pubblico e privato di stabilizzare queste figure. Quale azienda sprecherebbe risorse umane formate e “collaudate”? Il “Buon Senso” dice: nessuna. Lo Stato Italiano: SI.
Coloro che si sono abilitati con il PAS, lo hanno fatto con le uniche modalità previste dal Ministero dell’Istruzione pagando il corso dai 2500 ai 3500 euro, a seconda delle classi di concorso e delle Regioni, oltre alle spese legate agli spostamenti e all’acquisto di testi.
Chi ha conseguito l’abilitazione PAS in questo anno accademico (2014-2015) deve ancora formalmente essere inserito in seconda fascia (come previsto dal Ministero ma non ancora attuato), chi la conseguirà il prossimo anno accademico deve ancora cominciare a frequentare le lezioni.
Il DDL sulla “Buona Scuola” non prevede nel piano assunzioni gli abilitati di seconda fascia (PAS), che saranno costretti a sostenere anche un concorso come coloro che non hanno mai insegnato e si affacciano per la prima volta al mondo della scuola, nonostante gli ABILITATI PAS abbiano anni di insegnamento alle spalle, frequentato un corso istituito dal Ministero, superato esami in itinere e un Esame di Stato Finale.
E’ evidente che, una volta ottenuta l’abilitazione, non potranno coesistere abilitati di serie A, per i quali è prevista l’assunzione e abilitati di serie B, non considerati affatto. La Costituzione italiana garantisce a tutti gli stessi diritti.
Ci sono delle graduatorie a cui attingere, vengano usate quelle senza inventare nuove ed ulteriori tipologie di selezione, che porterebbero a una sequela di ricorsi costosi sia per i ricorrenti, che per lo Stato e a una situazione di incertezza di copertura dei posti vacanti, con grave danno didattico e educativo per gli studenti.
I precari della scuola chiedono:
Ritiro della riforma “La Buona Scuola”: una riforma non emendabile, che vediamo come l'ennesimo tentativo di fare cassa ai danni della scuola pubblica, una limitazione dei diritti dei dipendenti pubblici che procede parallelamente al Jobs Act e il passaggio di un più ampio progetto di meritocratica privatizzazione dei diritti costituzionali e dello stato sociale.
Aumento sostanziale del numero di cattedre, per eliminare qualsiasi giustificazione alla creazione dell’organico funzionale con strapotere dei dirigenti, tramite: cancellazione dei tagli della riforma Gelmini; diminuzione numero alunni per classe, cancellazione riforma Fornero sulle pensioni.
Immissioni in ruolo completa: quindi tutti i 148mila precari delle GAE, tutti quelli delle GI che hanno maturato i 36 mesi di servizio (che oggi con il DDL sono tagliati fuori), idonei ultimo concorso, entro Settembre 2015, attraverso un c.d. Decreto Interministeriale emanato dal MIUR di concerto con il Ministero dell’Economia e Finanze (non occorre infatti alcun Decreto legge o DDL, ma solo la volontà di assumere). Immissioni in ruolo da effettuarsi senza condizionarle all’accettazione di patti “al ribasso”, dal momento che, come è a tutti noto, le assunzioni dei precari in GAE e di quelli che hanno maturato 36 mesi di servizio non sono un regalo del governo, ma il frutto delle lotte condotte negli anni dai precari e della sentenza della Corte di Giustizia Europea.
Stabilizzazione graduale dei precari recentemente abilitati tramite percorsi TFA e PAS e tramite laurea in Scienze della formazione, attualmente in II fascia d’istituto, con istituzione di una nuova graduatoria provinciale degli abilitati da cui attingere, a scorrimento, per le immissioni in ruolo e per le nomine sulle supplenze annuali.
Il rispetto, per gli immessi in ruolo, di quanto stabilito dal CCNL scuola, il che vuol dire ripristino degli scatti di anzianità soppressi, riconoscimento dei diritti pregressi degli abilitati di scuola dell'infanzia e primaria ante 2002 e, soprattutto, ritiro di ogni assurda ipotesi di mobilità del personale verso altre province o regioni, nonché di demansionamento, ovvero utilizzazione su classi di concorso “affini” e su differenti posizioni lavorative (docenti assunti nelle posizioni degli ATA).
Istituzione di graduatorie dei non abilitati, con percorsi abilitanti da attivare gratuitamente e senza selezione per chi abbia maturato almeno 2 anni di contratti a tempo determinato.
Rispetto della Sentenza della Corte Europea che chiede la stabilizzazione di tutti i lavoratori con 36 mesi di servizio.
Un no deciso alla proscrizione dei docenti attualmente in servizio su posti vacanti.