di Alessandro Mortarino.
Da qualche settimana la politica italiana si sta infiammando su una questione di "vitale" importanza: è opportuno che i leader massimi dei Partiti (Meloni, Schlein, Tajani, Renzi...) partecipino alle prossime elezioni europee di giugno presentando il loro nome in cima alle liste dei candidati dei loro rispettivi schieramenti? Trattandosi di persone che attualmente rivestono ruoli istituzionali, per i quali sono stati democraticamente eletti, a noi parrebbe sbagliato e financo grave. E per dirimere ogni dubbio, ci verrebbe da proporre una semplice legge che risolva il dubbio, una volta per sempre...
Una legge, appunto, semplicissima che dica che se tu sei stato eletto e sei in carica in qualità di Ministro/Deputato/Senatore oppure Presidente/Assessore/Consigliere di Regione o Provincia oppure Sindaco/Assessore/Consigliere comunale non puoi candidarti in altra competizione elettorale. Se, invece, lo vuoi fare devi prima dimetterti dall'incarico in corso (e correre tutti i rischi derivanti dal futuro risultato delle urne: chi lascia la via vecchia per la nuova sa ciò che lascia ma non sa quel che trova...).
Troppo semplice?
Troppo distante dalle esigenze della "moderna legge" del marketing politico?