di Gianfranco Monaca.
Ogni volta che le aziende sono chiamate a rispondere in proposito di eventi luttuosi, rispondono con un cinismo che fa pensare a Caino: “Sono forse io il custode di mio fratello?”; e l’innocenza (o l’ingenuità?) con cui un pubblico sempre più numeroso di giovani e meno giovani si accontenta della loro risposta, è la prova che la scuola, non da oggi, è percepita unicamente come preparazione alla formazione delle vittime sacrificali sull’altare del Santo Onnipotente Profitto. Si è ormai dimenticato anche il “miracolo” che aveva coperto l’Europa “di un bianco mantello di cattedrali” nel nome della “mistica del lavoro” grazie alla formula monastica “Ora et Labora” che aveva sostituito alla schiavitù la “servitù della gleba”...
Il nuovo miracolo è la “scuola del merito” che prepara i morituri devoti.
Questo avviene già in età adolescente ed è basato su una strategia: l’introiezione di una mentalità subalterna, dell’adattamento al comando e della messa in pratica del principio morale neoliberale: prepararsi a un rischio ontologico che può anche a mettere a rischio la vita e non solo l’occupazione...Tutto questo è giudicato «naturale» nel sistema di istruzione pensato come anticamera alla «vera» realtà, il dominio dell’impresa, e non come premessa a democratizzare la democrazia, dunque alla creazione di un’autonomia individuale e collettiva."
(Filippo Ceccarelli, Il manifesto 23 05 22)
Si sente sempre più frequentemente invocare modifiche della Costituzione nata dalla ribellione e dalla resistenza. Qualcuno osa parlare di castrazione chimica ma la castrazione mentale aspetta soltanto più l’avallo del Parlamento.
L’on. Centinaio (Lega), ad Agorà Estate, RAI3, 8 settembre 2023 ha detto: “questi ragazzi devono capire che non possono fare quello che vogliono”.
Così si imbavagliano i sogni.
Ragazzo, prepàrati a morire.