Piccoli pensieri. Tre: tragedie del mare

Oggi (20 giugno) la prima notizia dei radiogiornali riguardava le ricerche del sottomarino disperso nei pressi del relitto del Titanic. A bordo 5 persone, che hanno investito circa 250 mila dollari ciascuno partendo da St. John's, Terranova, per dirigersi poi a circa 400 miglia nell'Atlantico, fino al sito dove affondò il mitico transatlantico. Tra loro anche uno degli uomini più ricchi del Pakistan, Shahzada Dawood, con suo figlio, Suleman. Nei giorni scorsi la notizia del naufragio di un barcone nei mari della Grecia con oltre 600 tra dispersi e morti accertati non aveva ricevuto la stessa rilevanza mediatica. E dopo pochi giorni nessun ulteriore aggiornamento...

Eppure a bordo erano parecchi i pakistani (e i siriani, afghani, egiziani).

D'altronde anche del terremoto che a febbraio aveva devastato Siria e Turchia si sà ben poco. E un po' di eco si è smorzata anche nella fase successiva al dramma delle zone alluvionate della Romagna.

Le tragedie non sono tutte uguali e, spesso, restano recite con pochi spettatori.

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