di Marisa Pessione.
Alcune volte mi sento come una delle tante specie in via di estinzione. Sono una semplice persona che, per scelta consapevole dettata da un non effettivo bisogno, non possiede un telefonino. E voi direte: ma che problema c'è? Nessuno, se questo non possesso non va a pregiudicare e complicare il normale svolgimento di alcune azioni della vita quotidiana. Il telefonino è ormai diventato un oggetto esclusivo, personale, un'agenda privata che ti segue in ogni istante della tua vita e non è previsto che tu lo possieda in comproprietà con il tuo compagno di vita. Uno strumento che ritengo utile ma non indispensabile.
Vi racconto cosa vi può succedere se non siete dotati di questo semplice strumento di comunicazione...
Faccio presente che non vivo in una caverna, faccio uso in modo parsimonioso di altri strumenti tecnologici come il computer e posseggo un telefono fisso.
Lo scorso novembre mi è scaduta la patente e quindi mi accingo a farne il rinnovo. Siamo però in emergenza covid e quindi mi posticipano la data di scadenza a marzo e successivamente a fine giugno. All'Asl di competenza del mio territorio, a febbraio, mi consegnano tutti i documenti necessari con tanto di bollettini da pagare alle poste. Li tengo scrupolosamente in caldo e a fine maggio mi presento nuovamente all'Asl per prenotare la visita medica presso la Medicina Legale di Asti. Mi viene detto che la prenotazione devo farla io direttamente e che sono cambiate alcune condizioni di pagamento e quindi i bollettini in mio possesso è probabile che non siano più validi. E qui comincia la mia avventura...
Cerco per ore di prendere la linea negli orari di apertura al pubblico e, con santa pazienza, ascolto la bellissima voce di Paolo Conte che allieta la mia attesa, ma dall'altra parte nessuno risponde; anzi, alle 15 precise, anche se sei in linea staccano la comunicazione. Allora opto per la soluzione B, inviando una mail per richiedere gentilmente come fare per avere informazioni e, di conseguenza, prenotare la visita legale. La mattina seguente ricevo elenco dei documenti necessari e giorno e ora della visita.
Sono entusiasta per la celerità della risposta e ringrazio. Ma i bollettini da allegare (2 intestati alla Motorizzazione e 1 all'Asl) richiedono modalità di pagamento diversificate: quello all'Asl mediante bollettino postale e gli altri 2 attraverso la piattaforma PagoPa con accesso tramite Spid.
Ed ecco che arriviamo al punto da cui siamo partiti: per attivare lo Spid devi avere un indirizzo mail e un numero di cellulare intestato a tuo nome. Bene: io non ho cellulare quindi non posso fare lo Spid, non posso pagare i bollettini e quindi niente rinnovo patente.
Sono sbalordita: è come se ti dicessero che non puoi prendere la patente se non possiedi una autovettura!
No telefonino, no rinnovo patente.
Riscrivo all'Asl e pongo il problema del pagamento con Spid e la risposta, sempre puntuale, è la seguente: "si rivolga a un sindacato, a un patronato o all'Aci", tutti soggetti che mi possono aiutare (pagando...) ma non nell'atto del pagamento.
E in questo modo mi liquidano e a una mia successiva mail non mi rispondono più.
Il problema è mio.
Il caso vuole che mi venga in aiuto un mio amico che si è trovato nella medesima situazione per il rinnovo della patente di sua madre. Bene: si può entrare nel portale dell'automobilista della Motorizzazione con lo Spid di un familiare o conoscente e pagare i bollettini digitando i dati della persona a cui è effettivamente destinata la pratica.
Con molta calma io e mio marito iniziamo l'operazione e incontriamo già alcune difficoltà ad accedervi, qualche link non funzionante e dopo diversi tentativi non riusciamo a capire dove deve essere effettuata la sostituzione dei dati anagrafici affinchè il pagatore sia io e non mio marito.
Il nervosismo ci assale e abbiamo già buttato via alcune ore del nostro tempo... e non abbiamo concluso nulla.
Domani è un altro giorno, proverò a telefonare direttamente alla Motorizzazione.
Qui mi rispondono subito e una persona gentile ci spiega a grosse linee come fare, anche se ammette di non avere mai fatto personalmente quella operazione e, quindi, se dovessimo trovarci in difficoltà dovremmo rivolgerci ad un numero verde di assistenza.
Quindi riproviamo e finalmente arriviamo alla conclusione. Evviva! I bollettini sono pagati, dovrò andare ancora in posta... (se vogliamo velocizzare il sistema, come dice il ministro Brunetta, come mai devo ancora pagare un bollettino in posta?).
Tutta questa maratona è costata a noi tempo, nervosismo e telefonate. Ma è costato anche del tempo a quegli operatori che ci hanno dovuto rispondere al telefono o tramite mail.
Forse sarebbe utile per andare incontro ai cittadini, non solo pensare di informatizzare tutte le procedure di rapporto con la pubblica amministrazione ma costruire un semplice vademecum di come ci si deve muovere e comportare per accedere ai servizi. Vademecum che deve essere visibile e accessibile a tutti e che tenga in considerazione che alcune specie, come la mia, non sono ancora del tutto estinte.
E che il diritto di cittadinanza non può escludere il diritto alla libertà tecnologica.
Ogni individuo è se stesso e non il suo cellulare!
Abbiamo bisogno solo di un po' di attenzione. E, forse, non è poco...