Facciamo questo esperimento, tanto per valutare se i presupposti da cui è nato AltritAsti (mettere a disposizione di tutti le informazioni di ciascuno e, dunque, avvicinare idee e possibili azioni comuni) ha raggiunto già una “discreta” maturità. In caso contrario (maturità ancora non completa, ci rimandiamo a Settembre ...), il rischio è che questo contributo si trasformi in sterile polemica: non è il nostro obiettivo ...
Dunque: i “grillini” astigiani si ergono a sostenitori del “NO all'inceneritore in terra astigiana” e dopo la recente serata con Pallante e le repliche stizzite del Sindaco di Asti, rilanciano proponendo un incontro-dibattito pubblico sul tema con lo stesso Galvagno e il Presidente della Provincia. Ottimo.
Ma siamo tutti d'accordo sul fatto che la tenzone si acuisca in presenza della sbandierata creazione di una lista civica “grillina” (o “grillesca”) per le elezioni comunali del 2012 ? O c'è il pericolo di strumentalizzazioni che annichiliscano le battaglie sin qui sostenute da Associazioni e Comitati ambientalisti ? ...
Non è questione di poco conto e non possiamo fare a meno di sollevare dubbi e perplessità già facilmente percepibili; dunque: parliamone e proviamo a costruire riflessioni e proposte. Prima che sia troppo tardi.
Ci tocca ...
Nell'astigiano sono in corso innumerevoli azioni di contrasto ad opere ed impianti decisamente contrari allo spirito della Decrescita.
Alcune sono datate da lustri (ad esempio quella del Comitato per la Difesa della Piana Villanovese contro nuove discariche), altre da anni (comitati di Mombercelli, Cortiglione, Rocchetta Tanaro, Belveglio e dintorni, contro impianti a biomasse e/o inceneritori di rifiuti), altre ancora dallo scorso anno (Comitato per la Difesa della Valle Tanaro di Castagnole Lanze, Costigliole e Coazzolo; il Mariano di Canelli; Comitato per l'Ambiente e il Paesaggio di Portacomaro; Comitato TSO contro la tangenziale Sud/Ovest di Asti).
A cui si possono aggiungere i fermenti provenienti da Montegrosso, Passerano Marmorito, Corsione. Senza dimenticarci il lavoro costante di tutte le Associazioni ambientaliste (Legambiente, Pro Natura, Wwf, Lipu), dei partiti dell'Arcobaleno, la lista civica “La Città che Vogliamo”, di organizzazioni come l'Osservatorio del Paesaggio, l'Ente Parchi, l'Associazione Davide Lajolo, l'Asti Social Forum, il Gruppo P.E.A.C.E., il Comitato Astigiano a favore delle Acque Pubbliche, l'Associazione l'Obiettivo di Agliano Terme, Cittadinanzattiva, il CRAR-Coordinamento Regionale Ambiente Rifiuti, Progetto Sherwood, la Casa degli Alfieri e il Diavolo Rosso (spero di non aver dimenticato nessuno: chiedo immediatamente venia ...).
Tutte realtà che hanno puntualmente lavorato in rete ponendosi un obiettivo e condividendolo, elaborando contenuti e proposte alternative, producendo documenti, dibattiti, iniziative e tavoli di confronto con le Istituzioni.
L'esempio più “alto” di questo lavoro a rete lo si è realizzato lo scorso anno a proposito delle innumerevoli richieste di localizzazione di impianti a biomasse, spropositati per numero e dimensione rispetto alle risorse disponibili sul territorio.
In pochi mesi, la pressione coordinata fra Associazioni e Comitati ha generato l'impegno dell'amministrazione provinciale a regolamentare (attraverso apposite linee guida) le ipotesi di insediamenti. Tanto che, uno dietro l'altro, tutti i progetti già passati al benestare delle relative amministrazioni comunali sono stati poi oggetto di revoche.
Una vittoria della ragione e del bene comune.
Non ricordo, durante tutti i lunghi mesi di lavoro “dal basso” alcuna adesione (né attiva né formale) del MeetUp astigiano né dell'Associazione Reset ...
Passato il pericolo da inceneritori di biomasse, ecco affacciarsi la novità di quello per i rifiuti. I nostri “soliti” si sono immediatamente attivati: molta informazione/divulgazione, lettere aperte, richieste formali, volantinaggi, un presidio dinanzi alla sede della Provincia all'atto della sigla del protocollo di costituzione dell'Ato 2 Piemonte per i rifiuti ...
Anche in questo caso, nessuna adesione (né attiva né formale) del MeetUp astigiano né dell'Associazione Reset ...
Quella battaglia è ancora “terribilmente” aperta e si prevedono impegni severi per tutti. Lieti che il BeppeGrillo nazionale, questa volta, sia al nostro fianco: un po' di mediaticità non guasta.
Ma si gareggia per vincere, non per vetrina. E il nostro competitore è assai agguerrito. Quindi, più che mai, è bene che la nostra squadra sia numerosa e allenata alle prevedibili fatiche.
E dato che ci stiamo occupando di “beni comuni”, sarebbe utile che il coro intoni una medesima canzone e che nessuno stecchi: tanto meno i “solisti” ... Non ce lo possiamo permettere.
Che senso ha legare a doppio filo questa battaglia civile alla nascita di un “cartello” elettorale ? Ci pare strano. E anche sbagliato.
Siamo convinti che la Società Civile abbia il dovere (prima ancora che il diritto) di esprimere le proprie opinioni e suggerire che le scelte non siano “di pochi”: il futuro ci riguarda tutti, amministratori e non. Senza trasformarle necessariamente in una scelta di “altra casta”. Sarà poi il tempo e la qualità/spessore di quanto prodotto a determinare – semmai - la necessità di una “discesa in campo” e la composizione di un team effettivamente sintesi di riconosciuta competenza, affidabilità, identità etica.
E ci pare parimenti strano e sbagliato che anche altre forze partitiche già esistenti vogliano legittimare una sorta di loro primogenitura promuovendo riunioni finalizzate alla nascita di un nuovo Comitato Contro (l'inceneritore, in questo caso): forse oggi l'astigiano ha bisogno di un vero Movimento Ambientalista compatto e forte, anziché di mille rivoli disomogenei ...
Per farla breve: guardiamo alla luna (un nuovo modello di società) e non al dito (la lista o partito che prendendo il “potere” rivoluzionerà il sistema malato ...).
E dato che il nuovo modello ci vede tutti abbastanza vicini, lavoriamo tutti assieme per renderlo chiaro, efficace e condiviso.
Tutto il resto è fatica sprecata ... anzi: autogoal.
Non in mio nome ...
Ecco le prime considerazioni inviateci da Pallante e Modellato.
Roberto Modellato (Reset):
Mi spiace che per esperimento veniamo utilizzati noi di Reset ma detto questo non ci sottraiamo di sicuro. Nessun rischio ... il contributo è già polemica visto i toni utilizzati, ma questo non dipende assolutamente da noi che infatti ci consideriamo lontani anni luce da un certo modo di fare e dire. L'autolesionismo, la paura dell'invasione dell'orticello e il masochismo non ci appartengono.
La lista civica è una cosa (RESET), il nostro no all'inceneritore è altra storia (MEET UP). Infatti non crediamo assolutamente che la tenzone si acuisca, così come non crediamo che rappresenti pericolo per le battaglie sin quì sostenute da chicchessia. Chi lo sostiene secondo me sbaglia ma viva Dio, ad ognuno la propria libertà di pensiero ed espressione ci mancherebbe. Gli atavici dubbi e perplessità non possiamo e non vogliamo di certo risolverli noi dato che non ci appartengono, non sono causati da noi, e riguardano altri ma non di certo noi...
Di conseguenza non capiamo neppure cosa significa "prima che sia troppo tardi" .. tardi per cosa ?
Mi associo a Voi per quanto riguarda il totale e incondizionato plauso e rispetto a tutte le associazioni che avete citato e che per ragioni di spazio ovviamente non ripeto, che da anni conducono splendide, alte, fondamentali e condivisibili azioni e battaglie su vari fronti. Detto questo non credevo che per attivarci in una campagna sul no all'inceneritore dovevamo aderire o iscriverci a qualcosa.
Infatti noi non vogliamo erigerci a un bel niente.. era una voce in più nel coro dei no all'inceneritore... fa ridere che la cosa abbia creato mugugni invece che compiacimento. Sul dove eravamo, questo si che mi pare un appunto sgradevole, fazioso e inutile...
Noi non gareggiamo ne ci interessa la vetrina .. facciamo semplicemente cosa riteniamo giusto fare senza troppi onanismi mentali.
Su chi stecca e sul cosa non ci si può permettere poi preferirei glissare ...
Ci si domanda sul senso del legare a doppio filo la battaglia civile al cartello elettorale ... noi facciamo battaglie civili e pensiamo ad una lista civica, ritenendo che si debbano legare ... di questo non pensavo di doverne rendere conto. Prendo atto che a pochi la cosa non convince ma gli stessi non devono sentirsi in causa visto che il progetto non li riguarda minimamente.
Sul resto poi crollo, sai ? scelte non di pochi, altra casta, fatica sprecata, autogol ... sinceramente non capisco.. ma se taluni la pensano così, lungi da noi l'idea di fargli cambiare opinione...
Su una cosa sono d'accordo però: forze partitiche vogliono legittimare una loro primogenitura sul tema... è vero certo.. ma stanno parlando dall'aldilà perchè forse non lo sanno, ma sono mancate all'affetto dei loro cari ... (politicamente ovvio ...) chiedere a Barrera per credere ...
In chiusura ... l'ultima cosa che immaginavo è di creare mugugni ad una certa area. Mi sarebbe piaciuto crearli altrove ... forse inizio a capire perchè si perde ...
La mia non è polemica, ma come mi avete chiesto, un contributo costruttivo per verificare le nostre maturità ...
Maurizio Pallante (Movimento per la Decrescita Felice):
Vi ringrazio per avermi spedito per conoscenza il Vostro articolo. Concordo con Voi sull'esigenza di trovare forme di collegamento/collaborazione/sinergia tra tutti i comitati e le associazioni che in terra astigiana si battono contro opere devastanti per l'ambiente, costose e inutili o dannose. Nel nuovo libro, d'imminente uscita, del Movimento per la Decrescita Felice, intitolato "Un programma politico per la decrescita", il ruolo di queste forme di resistenza è analizzato politicamente e considerato come il principale sintomo della fine dell'egemonia culturale della crescita e la premessa per la costruzione di un nuovo paradigma culturale che sia capace di affiancare a i no, sacrosanti, una serie di proposte alternative. Ma questo passaggio non è automatico né immediato. Il nostro movimento si propone come supporto per tutti i gruppi e movimenti che intendano compierlo. Non so se ne saremo capaci, ma forse è utile la nostra scelta di non entrare nell'agone politico-elettorale. Ciò ci consente di non essere concorrenziali con nessuno, ma al servizio di tutti coloro che lo vorranno. Perché trovare forme di collaborazione e coordinamento è importante, ma non si fa molta strada se rimangono al solo livello organizzativo e non si cerca di costruire un patrimonio condiviso di idee e proposte concrete. In questo senso credo che vada interpretato l'incontro del 4 giugno ad Asti e la richiesta d'intervento che il meet up di Beppe Grillo e l'associazione Reset ci hanno fatto. La scadenza elettorale è ancora molto lontana, ma io credo che occorra prepararsi sin da ora costruendo una serie di momenti in cui prevalga l'aspetto progettuale propositivo rispetto alle iniziative di difesa da aggressioni ambientali sui territori. Meglio certo che siano in molti i soggetti promotori invece che uno, ma meglio uno che nessuno. Le intelligenze e le energie per fare qualcosa di buono e unitario ci sono. Voglio sperare che quello che abbiamo fatto sia solo il primo di una serie di incontri di approfondimento. Il Movimento per la Decrescita felice è disponibile a collaborare mettendo a disposizione le competenze dei suoi iscritti.