di Laurana Lajolo.
Appresi la notizia della morte di Pasolini mentre stavo entrando in classe a fare una lezione di filosofia e il primo pensiero è che avevano ucciso l’intellettuale più consapevole del suo tempo nella notte della mia nascita tra il 1 e il 2 novembre. Secondo le leggi popolari quella è la notte delle masche, la notte in cui i morti escono dalle tombe per incontrare i vivi. E Pasolini è stato massacrato proprio quella notte ...
Ero una lettrice attenta degli articoli illuminanti di Pasolini su “Il Corriere della Sera”, sono stata affascinata dal suo “Vangelo secondo Matteo”, che ben rappresentava la mia spiritualità laica, turbata dalla potenza tragica della sua Medea interprete delle contraddizioni più dolorose della vita, sconcertata da altri suoi film, ma soprattutto mi era (e mi è) indispensabile la sua intelligenza critica, il suo anticonformismo culturale, il suo modo di essere un intellettuale nel senso illuministico del termine: impegnato nel presente e capace di interpretare realisticamente il futuro.
Ho scelto di ricordare Pasolini, uno dei miei “maestri”, con queste parole tra le molte che ha scritto.
Laurana Lajolo
“Io so tutti i nomi e so tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli.
Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero.
Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell'istinto del mio mestiere.”
Ho la convinzione che nulla è semplice, nulla avviene senza complicazioni e sofferenze: e che quello che conta soprattutto è la lucidità critica che distrugge le parole e le convenzioni, e va a fondo nelle cose, dentro la loro segreta e inalienabile verità".
“Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario, ma la verità non sta in un solo sogno ma in molti sogni”.
Pier Paolo Pasolini