di Alessandro Mortarino.
Le parole hanno un significato. Ma, troppo spesso, l'abitudine finisce per trasformarle in semplici "etichette" tenute incollate non dal senso logico ma dalla passiva percezione. Ogni tanto, quindi, è bene fermarsi e provare ad analizzarle nel profondo, scomporle, rimuginarne il reale contenuto. Ad esempio il termine "Amministratore Pubblico": oggi equivale a puro "gestore economico e finanziario". Ma non è così; e forse è ora di cambiare. Nome e concetto ...
La parola "amministrare" deriva dal Latino administrare ed è composta da Ad e Ministrare, cioè servire, curare, fornire. Affonda le sue radici in Minister, cioè servo.
E significa "avere la cura, il governo di un affare pubblico o privato, proprio o altrui: lo Stato, una provincia, un'azienda, la casa, il patrimonio".
Non significa semplicemente "far quadrare i conti" ma, appunto, "servire, curare".
I nostri Amministratori Pubblici - in particolare quelli degli Enti Locali più vicini ai cittadini (Comuni, Province, Regioni) - tendono invece a ridurre la gestione della "cosa pubblica" all'aspetto quasi solo squisitamente economico (e finanziario).
Succubi del termine ?
Allora aboliamolo (il termine): non permettiamo più a nessuno di definirsi un "Amministratore Pubblico".
Da oggi in poi vogliamo solo più "Curatori Pubblici".
Servi (nel senso di "al servizio") delle loro rispettive comunità !