di Silvana Bellone.
Domenica 16 ottobre ho partecipato alla Messa - cosiddetta "degli Alpini" - che tutti gli anni si svolge nella parrocchia di San Domenico Savio. Per me è una sorta di “obbligo” perchè tutti gli anni questo giorno sintetizza il ricordo di mio padre, che era iscritto all'A.N.A. Il sacerdote, durante l'omelia, ha parlato di valori, di scelte, di prospettive a lungo termine e io ora,dopo aver letto la pagina pubblicata dal settimanale “La Gazzetta D'Asti”, dedicata alla festa che si è tenuta nel parco Rio Crosio, vorrei esporre alcune riflessioni, non per continuare la polemica ma per amore di verità ...
La festa sembra aver avuto buon esito; le feste sono sempre belle e positive perchè permettono alle persone di ritrovarsi, di stare insieme, di uscire.
Una festa nel verde, in un parco molto bello; un parco, però, violentato, violato da cemento che poteva anche non esserci.
E vorrei nuovamente tentare di far riflettere le persone e anche gli Alpini sull'importanza di un prato: sembra nulla, eppure è un tesoro, una ricchezza per chi ci può vivere, per chi ci può correre, per chi ci può sostare per guardare il cielo e soprattutto un respiro, un respiro per la terra troppo spesso soffocata dal cemento, gettato in giro con strane motivazioni e giustificazioni, che forse nascondono solamente interessi e, per molti, puro profitto.
Il giornale parla ancora di una protesta disertata, ma io vi dico che molti sono rimasti a casa proprio per protesta, perchè non potevano esserci e vi assicuro che non sono "sempre gli stessi, che ormai lo fanno più per una questione di principio che altro" come ha detto l'assessore ai lavori pubblici.
Siamo in tanti e crediamo fortemente nella difesa della natura, del verde, contro qualsiasi cementificazione immotivata, per lasciare qualcosa di buono e di bello al futuro dei nostri ragazzi e dei nostri bambini e questo dovrebbe essere un valore prioritario per tutti: uomini, donne, cristiani, alpini, politici …