di Rosario Ragusa
Più che una compiuta riflessione invio quattro quesiti pleonastici (... ?), che spero costituiscano uno stimolo a ragionamenti un po’ più complessi. Vorrebbero svelare quanto siano gli interessi materiali a contraddistinguere il comportamento del potere, l’agire delle classi dirigenti: talvolta non capiamo bene cosa combinano … ma state certi: sanno mirare bene ai dividendi, conoscono perfettamente i loro tornaconti … hanno stuoli di avvocati, commercialisti, consulenti, fiscalisti …
1. Galbani investe – come altri; è solo un esempio - un congruo gruzzolo affinché Canale 5, pubblicizzi i suoi prodotti. Ma avete mai sentito parlare di mozzarelle Santa Lucia scadute o che abbiano nuociuto ai consumatori ? E, nel caso, Canale 5 o Emilio Fede, lo denuncerebbero ? Ma quando l’emittente parla (male e a lungo) delle mozzarelle blù e fosforescenti, immesse sul mercato recentemente da una ditta tedesca, lo fa in modo disinteressato ?
2. Il savoiardo Emanuele Filiberto è rientrato in Italia (anche grazie all’impegno di Berlusconi e dei monarchici): come poteva non fare pubblicità ai sottaceti Saclà - cliente del papi - ? Ma il principe l’ha fatta a pagamento o a prezzo di favore, poiché "rientrava nell'accordo politico" post-esilio ?
3. Se arriva l’alluvione del Tanaro, il Presidente del Consiglio dove si precipita a verificare i danni - e come risarcirli immediatamente (li si è controllati, per evitare risultassero gonfiati o ... no ?) ? Ma dai suoi clienti Ferrero e Saclà, naturalmente !!!
4. L’industria delle acque investe oltre il 30% del proprio fatturato in propaganda (Guizza, Lauretana, Levissima, Lurisia, Montecatini, Norda, Panna, Perrier, San Benedetto, San Bernardo ...). Però origina problemi di appesantimento della filiera della raccolta differenziata (con danni permanenti e problemi nello smaltimento della plastica - il vetro è un'altro capitolo, dà origine anche ad occupazione). E crea pericoli e inquinamento atmosferico - con l'andirivieni dei TIR nella penisola -.
Con i consumatori di Brescia che bevono l’acqua umbra Rocchetta o i cagliaritani che si dissetano con la Sangemini; mentre i perugini sono indirizzati a sorseggiare la lombarda Ferrarelle o la sarda Acqualieve. Inoltre tale Bene Comune non é infinito, anzi !
Magari si potrebbe far pagare a queste ditte – visti gli enormi profitti – una tassazione che consenta di non spendere soldi pubblici per l’installazione di efficienti impianti di depurazione, per la sostituzione delle condotte di acqua pubblica, per la manutenzione di fognature e affini.
Ma Berlusconi (o Tremonti o Bersani o Casini o Di Pietro) vogliono aumentare il costo di captazione ? Questo statista imparziale può permettersi il rischio che Fiuggi e Sangemini si arrabbino e, magari, vadano a fare pubblicità su Ski o TeleMontecarlo ?