A cura di Luca Quagliotti (Segretario Generale CGIL Asti) e Luisa Rasero (Politiche abitative CGIL Asti).
Nel mese di Aprile 2021 avevamo scritto al Comune di Asti e all’Agenzia Territoriale per la Casa, segnalando quella che ritenevamo una incongruità – una ingiustizia – nel recente bando per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica (o case popolari, come si diceva più chiaramente una volta).
Il Comune ci rispose che la questione non era di sua competenza. A dire il vero anche noi eravamo a conoscenza che il bando discendeva da una legge regionale, infatti la citavamo puntualmente. Ma, nel rivolgerci all’autorità a noi più vicina, il nostro Comune, presupponevamo ovviamente che si facesse latore della nostra osservazione verso l’istanza superiore e, soprattutto, ci aspettavamo un parere in merito, positivo o negativo che fosse. Pazienza...
Il Tribunale Ordinario di Torino ha comunque imposto di correggere il bando proprio nel punto da noi segnalato. Vediamo pertanto accolta la nostra critica (seppur parzialmente). Gli stranieri regolarmente soggiornanti non dovranno più dimostrare l’assenza di proprietà immobiliari tramite certificazione prodotta dal paese d’origine, come previsto nel bando da noi criticato, ma dovranno attestare tale requisito con autocertificazione. Cade quindi un criterio palesemente discriminatorio perché rivolto ai soli cittadini stranieri, un vero e proprio ‘onere aggiuntivo’ come affermato dal Tribunale. Né va dimenticato che il documento richiesto sarebbe stato sicuramente assai costoso e, in molti casi, impossibile da ottenere, pensiamo a chi è fuggito dall’Afghanistan!
Resta, a nostro parere, un requisito comunque ingiusto sia per gli italiani che per gli stranieri, al di là di come lo si debba comprovare. Continuiamo a pensare che la proprietà di un’abitazione modesta, magari in comproprietà con altri familiari, a distanza notevole dalla propria residenza (e vale per il Senegal come per la Calabria), non possa costituire impedimento a partecipare ad un bando per le case popolari, se sussistono tutti gli altri requisiti. Ma sarà per un’altra volta.
Ricordiamo comunque a chi fosse interessato che il bando per le case popolari ad Asti è stato riaperto, la nuova scadenza è il 12 novembre. Con il requisito modificato. Chi si fosse trovato nell’impossibilità di partecipare, adesso lo potrà fare.
Restando in argomento: nel mese di Luglio 2021, i sindacati inquilini di Cgil Cisl Uil avevano scritto alla Prefettura di Asti chiedendo una convocazione allo scopo di affrontare la situazione in città dopo la fine del blocco degli sfratti. L’intento era quello di fornire una collaborazione per la gestione di un potenziale problema sociale. A quel che ci risulta, non è stato data riscontro alcuno a tale richiesta. Ci auguriamo che ciò significhi che non ci sono problemi, ma sarebbe cortesia istituzionale farlo sapere con due righe di risposta.