Anche a scuola sorridi, sogna, aiuta chi puoi



di Giampiero Monaca.


Qualche giorno fa, complice il calendario (era il 1° aprile) insieme ai bambini di 3 C abbiamo parlato delle cose che a ciascuno piacerebbe sentirsi dire, abbiamo/ho preparato dei cartelli con su scritto, a caratteri cubitali: SOGNA, SORRIDI, SALUTIAMOCI, LASCIA PULITO, SII GENTILE, AIUTA CHI PUOI. Ci siamo sguinzagliati nei corridoi e dopo un quarto d’ora  tutta la scuola sembrava essere più sorridente: uno dei nostri bambini della Terza C ha detto, tutto orgoglioso: “Guardo il corridoio con i nostri cartelli e mi sembra che sorridano anche loro” ...

Mentre facevo un giro da solo per controllare che fossero tutti fissati bene e che non fossero stati appiccicati in posizioni inopportune, esce da una seconda elementare un bambino che si mette a fissare uno dei cartelli. Sul cartello c’è scritto SORRIDI, il bimbo fissa il cartello, io fisso il bimbo. Il bambino si gira, mi fissa, poi mi chiede: “Perchè lo avete messo?”. Io gli dico: “Perchè ci piace sorridere, e a te piace?”. Mi guarda, poi in silenzio si scioglie in un bellissimo sorriso solare riconoscente e sdentato!
Era da un po’ che l’idea mi solleticava; da quando, un giorno, nei corridoi della nostra scuola sono apparse decine e decine di cartelli che recavano la perentoria scritta “NON CORRERE”.

Dappertutto, ad ogni passo, dietro a colonne, vicino ai bagni, sui rettilinei che vedono i bambini sfrecciare verso i bagni… oh poveri noi!

Premetto che anche io ritengo la corsa nei corridoi un’attività un po’ spericolata e a volte anche fonte di distrazione per le classi che, come la nostra, preferiscono lavorare con la porta aperta.

Ma, diamine, se  invece di ricordare bonariamente ai piccoli velocisti da corridoio di rallentare, ci si deve ridurre a tappezzare una scuola di divieti … siamo messi davvero male.
Per di più dare per scontato che un cartello scritto a caratteri cubitali possa risultare un freno inibitore alla naturale esuberanza dei bambini, la ritengo una pia illusione.

Se un cartello, oppure un’indicazione, possono sostituire la relazione educativa, allora, basterebbe trovarsi in classe il 15 settembre, guardare la classe, consegnare i libri consegnando un biglietto con su scritto “Studia, ci vediamo a giugno”.
Troppi “No”, mi urtano proprio. Ed allora ci siamo messi all’opera!!!

La notizia di questa nostra iniziativa si è diffusa sul web http://www.bimbisvegli.net/weblog/archives/1968 e ripubblicata dal sito d'informazione http://comune-info.net

Questa sera, arriva un commento gradito quanto inaspettato da parte di Fiorella Mannnoia la quale, sul suo profilo Facebook, scrive: "La bella Italia. La bella scuola che si regge su educatori come questi e molti altri che, silenziosi, continuano a fare il loro prezioso mestiere con passione nonostante tutto. A loro va il nostro grazie. Fiorella".

Questo rende immediatamente virale la notizia che in meno di due ore riceve 3253 visioni e quasi 600 ripubblicazioni su altrettante bacheche.

E tutto questo grazie al sorriso dei bambini!

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