di Alessandro Mortarino.
Domenica 29 giugno sono stato invitato dagli amici del Forteto della Luja alla "festa delle farfalle" nell'oasi WWF di Loazzolo e nel pomeriggio, per raggiungerla, ho percorso in auto la strada provinciale che da Santo Stefano Belbo si inerpica in direzione di Vesime.
Quasi alla sommità della salita ho iniziato ad insospettirmi per la presenza di una insolita fila di auto, parcheggiate alla meglio lungo il ciglio della strada, fino a trovarmi dinanzi ad un grande furgone attrezzato per la vendita di birre e panini, che occupava più di metà carreggiata e i cui proprietari mi apostrofavano malamente dicendomi "tanto più su non puoi andare !" ...
Inizio a temere di comprendere cosa ciò significhi: deve esserci un (ennesimo) rally in corso nei dintorni.
Ma possibile che gli organizzatori si siano "scordati" di avvisare ? E che nessun controllo da parte della polizia locale lo abbia notato ?
Procedo ancora di pochi metri e vengo davvero fermato: striscia rossa e bianca e personale (civile) di controllo. Impossibile procedere, la gara è in corso e le auto le vedo sfrecciare in curva davanti a me.
La cosa mi rende particolarmente nervoso, ci vuole tanto a mettere una transenna o una serie di cartelli ai piedi della salita (e di tutte le salite-strade coinvolte) per avvisare, segnalare l'inconveniente, indicare gli orari di interdizione del traffico ? Il regolamento della gara, certamente approvato dalla Prefettura, non lo prevede ?
Un volontario cerca di scusarsi e mi dice che ho pienamente ragione, ma purtroppo "c'è gente in giro che ha strappato tutti i cartelli". Se prima ero nervoso, ora sono indignato !
E, a questo punto, avendo successivamente riscontrato che le uniche indicazioni di strada interrotta erano presenti nella piazza centrale di Santo Stefano Belbo e che gli stessi abitanti delle colline non erano stati avvisati del passaggio del rally e della situazione stradale (cioè: sono stati "segregati" nelle loro case ...), domando agli organizzatori da chi hanno ricevuto i permessi per svolgere in questo modo "poco democratico" il loro gioco: dal Comune ? dalla Provincia ? Dal Prefetto ?
E' tutto sotto controllo o i controllori non ne sono a conoscenza ?
Possibile, infine, che si possano autorizzare in contemporanea una contemplativa festa in un'oasi naturalistica e un rumoroso rally a pochi metri ?
Chissà se all'Unesco sono informati di questa "tribale" nostra abitudine ...
Ci domandiamo, a questo punto, se domenica prossima possiamo anche noi chiudere un po' di strade (senza permessi ?) per poter garantire qualche divertimento di pochi "alla faccia" di tanti, con la complicità delle Istituzioni ...
Attendiamo risposte alle nostre domande, grazie.
Alessandro Mortarino
La risposta degli organizzatori:
Il Moscato Rally ha tutti i permessi.
In qualità di presidente del Comitato organizzatore desidero sottolineare che «Il Moscato Rally», giunto alla sua 13a edizione è autorizzato da tutti gli organi competenti che ne esercitano il relativo controllo, e per organi competenti intendo Comuni, Provincia e Prefettura. Si tratta di istituzioni che come prevede la legge italiana fanno riferimento alla legislazione del ministero dei Trasporti il quale insieme a loro, visti gli atti rilascia tutti i necessari permessi.
Ma non solo anche a livello sportivo le nostre manifestazioni sono regolamentate sotto una precisa l’egida federale. Per il suo svolgimento è necessaria una richiesta di inserimento a calendario nazionale preventivamente approvata e lo svolgimento della nostra competizione è rigidamente regolamentato, il non rispetto delle regole è severamente sanzionato e per questi motivi diffido il signor Mortarino dal definire la nostra manifestazione «abusiva». Riteniamo oltresì prive di fondamento le accuse secondo le quali non sarebbe stata data comunicazione di interruzione al traffico alla popolazione abitante sulle prove speciali. Vorrei sottolineare che, come da regolamento, vengono affissi in tutte le zone interessate al passaggio del rally cartelli di chiusura delle strade con data e orari, 10 giorni prima della manifestazione. L’informazione sullo svolgimento della gara viene data inoltre attraverso articoli su giornali ed emittenti radiofoniche locali.
Il personale che il signor Mortarino definisce «civile» sono invece degli Ufficiali di gara autorizzati dalla Federazione affiancati dalle forze dell’ordine che hanno il compito di controllare l’apparato di sicurezza. Tuttavia mi rammarico che la manifestazione citata dal signor Mortarino non abbia avuto il giustificato risalto, un evento di cui, ad onor del vero da quanto apprendo nessuno era informato.
Per quanto riguarda il recente inserimento di alcune zone del nostro territorio come patrimonio dell’Unesco posso solo dire che se la legge italiana ne richiederà l’autorizzazione sarà nostra cura affrontare tutti i passaggi regolamentari finalizzati ad ottenere i regolari permessi per organizzare quella che lei chiama, offendendo, una manifestazione «tribale», aggettivo che dal tono non sembra voler esprimere nulla di educato.
Per concludere vorrei informarla che quelli che maleducatamente lei chiama abusivi e tribali, in questo weekend hanno conosciuto il nostro bellissimo territorio soggiornando per tre giorni on hotel, B&B, gustando specialità locali e bevendo il prodotto tipico della zona ovvero il Moscato.
Tutto questo grazie al lavoro di un gruppo di persone che prima di ogni altra cosa sono appassionati. E soprattutto portano rispetto per le passioni altrui e allora mi perdoni se penso che poco importa essere chiamati tribali e abusivi.
Beppe Sarotto, presidente del comitato organizzatore.
Ripeto la domanda: chi controlla il Moscato rally ?
Ringrazio il signor Sarotto per le sue considerazioni alle nostre critiche sulla gestione del Moscato rally, ma temo che gli organizzatori si trincerino dietro alle autorizzazioni ricevute da Comuni, Province e Prefetture e non sugli effettivi adempimenti adottati. E ripeto: le Istituzioni, dopo avere autorizzato una gara (noi non abbiamo mai parlato di "abusivismo", come vorrebbe far credere il signor Sarotto ...), hanno controllato che gli organizzatori avessero correttamente avvisato la popolazione di disagi e chiusura strade, come prevede il regolamento ?
Noi non ne abbiamo trovato traccia e gli abitanti della strada che collega Santo Stefano Belbo e Vesime confermano che nessun cartello/avviso è mai stato affisso (altro che "dieci giorni prima" !) e nessuna transenna è mai stata posta all'inizio della strada per indicare interruzioni di traffico, neppure la domenica della gara.
Quindi la nostra domanda resta rivolta a Comuni, Province e Prefetture: che tipo di controlli avete fatto sul corretto rispetto dei diritti dei residenti e dei cittadini ? Ritenete che gli organizzatori del rally abbiano fatto tutto ciò che si erano impegnati a fare ? Come intendete comportarvi per il futuro ?
Questi sono i quesiti che abbiamo rivolto e, a questo punto, sta a Comuni, Province e Prefetture (da noi contattati attraverso posta elettronica certificata) formulare una risposta concreta.
Alessandro Mortarino.