L'ospedale di Asti da cinque anni offre ai degenti, nella propria mensa, prodotti a km. 0, cioè del territorio. Ora non lo potrà più fare: la spending review voluta dal decaduto Governo Monti si è calata come una mannaia sul nostro nosocomio, ora federato con Alessandria, che sarà costretto ad acquistare attraverso forniture centralizzate e collettive: addio ai piccoli fornitori locali e costi maggiori ....
Già, sembra impossibile. Invece è tutto terribilmente vero; non solo l'ospedale di Asti dovrà rinunciare a fornirsi di ortofrutta, latticini, carni da aziende agricole del territorio ma complessivamente i costi lieviteranno attorno al 15 %, secondo i calcoli della Coldiretti.
Nessuna deroga; così sarà perchè le centrali d'acquisto sono ora le uniche fonti di approvvigionamento che lo Stato consente alla Pubblica Amministrazione.
Morale della favola: all'ospedale di Asti si serviranno prodotti acquistati per lo più all'estero (il massimo della freschezza ... alimenti che faranno rigenerare i tessuti poco sani dei degenti), con un bilancio economico in ulteriore deficit (tanto la Sanità in Piemonte è ... sanissima).
Viva la logica !