Trasporto Pubblico: il dibattito è aperto



Dopo il trasferimento (con "tagli") di una considerevole parte del trasporto pubblico dalla rotaia alla gomma, nelle scorse settimane la Regione Piemonte ha annunciato una profonda revisione (e ulteriori drastici "tagli") anche alle linee su strada.
La decisione sta scatenando forti proteste da parte dei cittadini, ma anche le imprese private che gestiscono le autolinee sono preoccupate e pronte a far ricadere sui loro stessi clienti le difficoltà finanziarie a cui rischiano di andare incontro ...

Crediamo sia bene aprire un fitto dibattito anche nella nostra (logisticamente sempre più martoriata) provincia. E allora vi proponiamo questo scambio di opinioni tra il nostro Paolo Vercelli e l'amministratore di una delle aziende che gestiscono il trasporto pubblico nell'astigiano. I temi trattati sono molto eloquenti per fotografare con esattezza il quadro della situazione.
Lo scambio epistolare scaturisce da un volantino che l'azienda Gelosobus ha distribuito la scorsa settimana ai suoi viaggiatori per informarli della realtà attuale: "per volontà della Regione Piemonte un autobus su tre o su due potrebbe sparire e quel bus potrebbe essere proprio il tuo, fai sentire le tue ragioni" ...

Nei giorni scorsi mia figlia, utilizzatrice del vostro servizio di trasporto da Canelli a Nizza, in quanto studente iscritta all'Istituto Pellati, mi ha consegnato la vostra lettera sui rischi del taglio al trasporto pubblico.
Prima di scrivere al Presidente Cota, il cui programma elettorale (per quanto "reale") non è stato da me sostenuto col voto, vorrei esprimere alcune considerazioni ed avere se possibile alcune delucidazioni:

1. L'informazione così come scritta e veicolata agli studenti, ma non solo, mina il rapporto commerciale e di fiducia tra noi utenti/acquirenti e la vostra azienda; nel sottoscrivere l'abbonamento al trasporto non si prefigura il rischio che pur avendo pagato, potremmo non ricevere il servizio per le motivazioni su espresse. I sacrifici economici, non indifferenti, sostenuti da chi anticipa un abbonamento annuale o trimestrale, anche per più membri della famiglia, andrebbero rispettati maggiormente.

2. Nella vostra comunicazione non si dettaglia alcunché del come e perché si potrebbe arrivare a questi tagli; da inesperto quale sono, posso pensare che oltre al contributo versato per mia figlia, il vostro servizio si avvalga di diverse contribuzioni. Sarebbe meglio informare con chiarezza sull'origine dei finanziamenti e contributi, spiegando con dettaglio e trasparenza (numeri alla mano) come si costruisce il "prezzo" di un trasporto e come lo si sostiene. E' pur vero che siete un azienda privata, ma visto che minacciate tagli, permetteteci di "mettere il naso".

3. Visto che la situazione dei trasporti nella nostra Valle Belbo ha subito da mesi il taglio pesante del trasporto su rotaia (che pur non essendo elettrificato, permette comunque una certissima riduzione dei mezzi sulla triste strada Canelli/Nizza, con rischi connessi), mi piacerebbe sapere in merito il vostro pensiero, anche alla luce di un ipotetico progetto di metropolitana leggera da Alba ad Alessandria.

Paolo Vercelli



Risponde l'amministratore della Gelosobus srl:

L’autolinea Canelli – Nizza, che sua figlia utilizza tutti i giorni per recarsi  a scuola, rientra nel complesso sistema del  “trasporto pubblico locale”, definito con l’acronimo TPL, che include tutti i servizi di trasporto urbani (all’interno delle città), ed extraurbani (collegamenti intercomunali sia su ferrovia che su autobus all’interno del territorio regionale). Questi servizi  vengono  sostenuti da finanziamenti pubblici, in quanto se ne ravvisa la “pubblica utilità”. In sostanza, ed avviene così in tutta Europa e anche oltre,  si ritiene opportuno che i vantaggi che un sistema di trasporto efficiente, riduzione del traffico sulle strade, riduzione dell’inquinamento, diritto alla mobilità di fasce di utenza altrimenti escluse, ecc,  non debbano pesare solamente sugli utilizzatori (anche perchè il prezzo del biglietto non sarebbe sostenibile), ma sull’intera collettività.  
Il rapporto tra prezzo del biglietto e intervento pubblico è: 35% a carico del cliente e 65% a carico del pubblico. In base alle normative, italiane ed europee, per gestire questi servizi vengono bandite gare d’appalto pubblico, secondo bacini territoriali definiti, che hanno come base d’asta il finanziamento pubblico per gestire il servizio.  
Non sempre questo accade quando a gestire i servizi sono aziende pubbliche, mai per i servizi gestiti da Trenitalia, raramente nel caso delle ex municipalizzate, nonostante la legge lo preveda per tutti i soggetti coinvolti.   
La provincia di Asti, che comunque non ha risorse proprie ma in pratica gestisce per conto della Regione che detiene i cordoni della borsa, ha assegnato le autolinee di competenza del suo territorio con regolare gara nel 2010 ad un consorzio del quale la nostra azienda fa parte, sottoscrivendo un contratto per l’intera rete di servizi al prezzo di euro 1,40 per ogni chilometro effettuato per un totale di circa sei milioni annui.   
E qui veniamo al punto.
Questo contratto prevedeva una serie di reciproci impegni.  
Il pagamento del corrispettivo dovuto alle scadenze previste, una durata di sei anni, una contrazione del servizio non superiore al 15 % a fronte delle percorrenze messe a gara, la rivalutazione del prezzo di gara in base agli aumenti dei costi.   
Il consorzio aggiudicatario, a fronte di questi flussi finanziari certi per sei anni, si e’ impegnato, oltre naturalmente alla fornitura del servizio, a rispettare una serie di impegni; a titolo di esempio: il rinnovo degli autobus, l’introduzione del sistema di biglietteria elettronica e altro, con notevoli investimenti.  Nella realtà invece le spiego cosa è successo, valuti Lei …

Dopo soli tre mesi dall’aggiudicazione, ci è stato imposto, causa riduzione dei fondi regionali, un piano di ristrutturazione che prevedeva già dal secondo anno di contratto una riduzione delle risorse pari al 15 %.  Alla richiesta di adeguamento del corrispettivo per gli aumenti dei costi (basta pensare alla dinamica del prezzo del gasolio) ci veniva risposto che non c’erano i soldi; una parte di servizio, circa il 10 %, non ci viene pagato da dicembre 2011, il restante 90 % da settembre 2012, mentre tutti i mesi dobbiamo pagare stipendi e fornitori. Solo per darLe un'idea della dimensione del problema, la nostra azienda vanta crediti per piu di due milioni di euro.  
Ma non basta.

Il 3 aprile la regione Piemonte ha fatto una delibera che taglia nel 2013, di un ulteriore 24 % le risorse per questo settore. Dal momento che tale provvedimento non potrà avere effetti che da giugno/luglio, ciò vuol dire che i servizi dovranno essere tagliati, per compensare i primi sei mesi in cui sono stati fatti, di almeno un 50 %. Questo ulteriore taglio, sommato ai precedenti, riduce i servizi gestibili nella seconda parte del 2013 a circa un terzo di quanto messo a gara, altro che riduzione massima del 15 % !!!

Senza entrare nel merito delle scelte politiche di come la Regione intende spendere i soldi, in quanto non mi compete nel mio ruolo di imprenditore, non posso non evidenziare che per l’amministrazione regionale, regolari contratti, stipulati in base a gare pubbliche valgono meno della carta sulla quale sono scritti ...   
Chiaramente le aziende non intendono accettare passivamente questa situazione, ma se non riusciremo a fare recedere attraverso varie forme di protesta dai suoi intenti la Regione, non ci resteranno che le vie legali, e tutti sappiamo i tempi della giustizia in Italia …
Per questo ci siamo permessi di chiedere il vostro aiuto, per far sentire la voce di chi utilizza i nostri servizi, di chi verrebbe fortemente penalizzato dall’impossibilità di continuare ad usare i servizi del TPL.

Per chiudere le esprimo il mio pensiero sulla sua sua  proposta di metropolitana leggera. È chiaramente una opinione di parte, ma Lei la potrà valutare tenendo conto del ruolo di chi la esprime.

La ferrovia, che sia pesante o leggera costa, e costa molto. Per darLe un'idea, un chilometro di autolinea con capacità di 50 passeggeri, costa alla collettività circa 1,40 per km.
Lo stesso chilometro, per la stesso servizio svolto dalla ferrovia, viene pagato dalle Regione Piemonte almeno 10 volte tanto, circa 15 euro per km; però bisogna anche tener presente che la capacità di passeggeri di un treno è molto superiore all’autobus.  
La mia opinione è che il treno non può essere sostituito dall’autolinea quando i flussi di passeggeri sono molto elevati, centinaia di passeggeri per corsa, e la velocità commerciale molto piu’ elevata. Nel caso dell’adduzione ai grandi centri urbani le ferrovie svolgono un ruolo insostituibile.  
Nel caso della linea Alessandria – Castagnole,  a fronte di un  tempo di percorrenza sull’intero percorso molto vicino fra treno ed autobus, il risparmio per la collettività a parità di servizio offerto con lo stesso numero di corse, è di circa tre milioni di euro …
E’ vero, avremo qualche autobus in piu sulle strade, ma ricordo che anche  i treni in servizio erano diesel, ma mettendomi nei panni di contribuente, penso sia un fastidio sopportabile …
Nico Geloso, Gelosobus S.r.l.

Aggiungi commento

Invia
Altritasti Periodico on line dell'Associazione di Promozione Sociale Altritasti - via Carducci 22 - 14100 Asti - C.F. 92060280051
Registrazione: Tribunale di Asti n. 7/2011 del 28.10.2011 - Direttore Responsabile: Alessandro Mortarino