Sono molte le donne impegnate in prima fila e con ruoli di responsabilità all'interno di associazioni di volontariato anche nella provincia di Asti. Abbiamo chiesto a due di loro di raccontarci le rispettive esperienze: Gabriella Chiusano (responsabile della Condotta del Monferrato astigiano di Slow Food) e Simona Povigna (presidente di Noix de Kola) ...
Attorno alla Terra Madre …
di Gabriella Chiusano.
Slow Food è un'associazione internazionale no-profit presente in 150 Paesi diversi che conta circa 100 000 volontari e sostenitori e una rete di 2000 comunità che praticano una produzione di cibo su piccola scala, sostenibile e di qualità. Essa promuove uno stile di vita, oltre che alimentare, rispettoso delle tradizioni locali, dei territori, degli uomini e delle donne che li abitano. Le realtà territoriali sono chiamate “Condotte”, composte a loro volta da un Comitato di Condotta che ne elegge il Fiduciario, queste ultime portano avanti i valori e la filosofia dell’associazione attraverso l’organizzazione di innumerevoli iniziative quali itinerari gastronomici, visite ai produttori, conferenze, incontri, corsi di educazione del gusto per adulti e bambini, supporto a mercati contadini.
La Condotta del Monferrato astigiano fa quindi parte di questa fitta rete. Due anni fa, di ritorno dal più bel viaggio della mia vita, un anno in Irlanda, mi è stato proposto di diventare fiduciario. Da sempre sono stata vicina a Slow Food, perché ne condivido pienamente le idee e la filosofia, per affinità di intenti e stile di vita che mi è stato fortunatamente trasmesso in famiglia. Questo mi ha portato a conoscere l’Associazione e a collaborare in modo sporadico in varie occasioni quali il Salone del Gusto nelle passate edizioni, ma qui si trattava di “entrare” a farne parte e prendersi un impegno con responsabilità che avrebbe comportato certamente soddisfazioni, ma anche sacrificio.
Alla prima riunione mi resi conto che la media dell’età dei fiduciari era certamente più alta della mia, all’epoca non ancora trentenne, e in prevalenza maschile…Ma la mia scelta fu comunque, come si suol dire, “di pancia” e accettai l’incarico. Giorno dopo giorno presi più confidenza con l’Associazione, con i meccanismi della stessa e con il territorio e si fece sempre più chiaro cosa fare. Dalle attività svolte e dalle naturali connessioni che ne sono derivate si è immediatamente creato un Comitato di Condotta “giovane” dove le donne sono la maggioranza e dove si condividono e si sviluppano le idee della “nuova Slow Food”, quelle che si identificano maggiormente nella filosofia di Terra Madre, la rete delle Comunità del Cibo che riunisce tutti coloro che fanno parte della filiera alimentare e vogliono difendere l'agricoltura, la pesca e l'allevamento sostenibili, per preservare il gusto e la biodiversità del cibo.
La nuova Condotta così costituita è ancora giovane in quanto è nata solo da circa 1 anno e mezzo, gli innumerevoli impegni di lavoro di ognuno di noi spesso non ci permettono di riuscire a organizzare tutto quello che il nostro entusiasmo e la nostra volontà auspicherebbe, ma molte sono le cose già realizzate come i due incontri in occasione del Terra Madre’s Day, due convegni dove si è discusso di ambiente e di salvaguardia dello stesso e a cui sono seguiti due apericena a base di prodotti del territorio, sono state organizzate cene tematiche, incontri con i produttori, un convegno in occasione della Fiera del Tartufo e collaboriamo alla realizzazione di molte manifestazioni cittadine quali il “Gustadom” e quest’anno “Vinissage”, rassegna dei vini biologici organizzata dal Comune di Asti. Le attività che ci hanno visti impegnati nel 2011 ci hanno permesso poi di raccogliere la cifra necessaria per l’adozione di un Orto in Africa, più precisamente in Senegal, uno dei 1000 del progetto lanciato da Slow Food e che ha visto coinvolte tutte le Condotte nella sua realizzazione, un progetto di agricoltura sostenibile, attenti alle diverse realtà (ambientali, socio-economiche e culturali) e che si fonda sul principio della sovranità alimentare, sul diritto cioè delle persone di scegliere il proprio cibo e la propria agricoltura , di avere accesso a cibo sano e rispettoso delle culture, prodotto in modo ecologico e sostenibile.
Moltissimi i progetti e le attività in programma per i prossimi mesi, a partire dalla volontà e speranza di coinvolgere attraverso la neonata Slow Food Rete Giovane, la rete dei soci under 30 che si organizzano all’interno di ogni singola condotta autonomamente seguendo attività rivolte ad un “pubblico” più giovane, di coinvolgere sempre più giovani e sempre più donne, affinché la rete cresca sempre di più.
Nuovi diritti senza confini …
di Simona Povigna.
Nome esotico, penseranno i più. E’ vero, il nome scelto per questa associazione di volontariato nata nel giugno del 2011 è un po’ bizzarro. La noce di Kola è un frutto tipico dell’Africa occidentale con un alto valore simbolico, consumato durante riti e cerimonie per siglare un'intesa raggiunta o la riconciliazione tra due parti.
Con riferimento a questa diffusissima pratica culturale, l’associazione Noix de Kola promuove l’interculturalità e l’integrazione socio-culturale dei cittadini migranti – a partire dalla promozione e dalla tutela del diritto all’apprendimento linguistico, come strumento privilegiato di costruzione dei diritti di cittadinanza, come vettore e presidio di diritti politici, sociali e civili.
Il linguaggio, d’altronde, è molto più di un sistema che si deve spiegare. È il più importante legame con il mondo che ci circonda, è UN “PRECIPITATO DI CULTURA” , è cultura in movimento.
Il Laboratorio sociale di lingua e integrazione gestito da Noix de Kola – che coinvolge 27 volontari che operano come formatori di italiano L2 ed in altri ruoli – propone pertanto non solo corsi di lingua italiana (secondo i parametri previsti dal Quadro Comune di Riferimento Europeo – QCER), alfabetizzazione ed un corso di preparazione all’esame di licenzia media, ma anche una serie di attività che promuovono socialità, condivisione ed il pieno diritto all’apprendimento: moduli di orientamento socio culturale, al lavoro ed ai servizi del territorio, un servizio di custodia bimbi che accoglie donne con bambini piccoli – target che non sempre ha accesso a percorsi di formazione per mancanza di strutture adeguate all’accoglienza dei bambini -, il punto di Equoscambio per la rimessa in circolo di abiti usati, il punto internet gratuito per gli studenti.
Un gruppo di volontari provenienti da diversissime esperienze lavorative e culturali, tra cui operatori formati ed in formazione sulle tematiche della moderna didattica dell’italiano come L2, hanno portato idee ed esperienze all’interno di un’associazione che nel giro di pochi mesi dalla sua nascita – senza considerare cioé un periodo di “incubazione” di sei mesi in cui si operava a titolo di rete – ha consentito a circa 80 migranti di varia provenienza di frequentare corsi di lingua italiana, di alfabetizzatone di base, a circa 25 persone di conseguire con successo il diploma di licenza media nel giugno 2011. Circa 30 migranti hanno inoltre ottenuto – al termine di un percorso di 50 ore - un certificato di livello A2, valido ai fini della richiesta di carta di soggiorno.
Numeri significativi per la piccola realtà astigiana: ma Noix de Kola è d’altronde la prima associazione del terzo settore ad occuparsi in città di formazione linguistica e socio culturale per i migranti. Un’esperienza - quella delle scuole migranti - già rodata da tempo su altri territori (dal laboratorio sociale di Alessandria, con cui Noix de Kola collabora, alle numerosissime e straordinarie esperienze del torinese) e che ad Asti si sta radicando anche grazie alle diverse collaborazioni che l’associazione ha stretto con CTP del territorio, le associazioni di migranti sul territorio e le realtà che si occupano di migranti e diritti, partecipando anche alla campagna “L’Italia sono anch’io”.
Di recente, sull’onda di un progetto per un’iniziativa culturale prevista tra pochi mesi, la collaborazione con la Rete del Caffè sospeso, rete di festival di cinema indipendenti sui temi della migrazione, dell’incontro e del meticciato culturale.
Mentre il discorso pubblico insiste sulla retorica dell’integrazione come processo da incentivare tramite il ricatto della clandestinità, l’associazione Noìx de Kola promuove la necessità di affermare nuovi diritti, non ancora codificati, come il diritto all’apprendimento della lingua ed alla conoscenza della società che accoglie il migrante. Nella convinzione che stabilire una soglia al di sotto della quale gli individui restano o tornano clandestini – il famigerato attestato di conoscenza di lingua a livello A2 previsto dalle nuove norme in materia di immigrazione - strumentalizza pericolosamente i percorsi di formazione ed apprendimento linguistico e nega in partenza ogni ipotesi di integrazione e crescita individuale e collettiva.
Noix de Kola ha ottenuto il patrocinio del Club Unesco di Asti, e svolge le sue attività grazie al supporto ed all’entusiasmo dei suoi volontari, presso la Casa del Popolo di Asti che ha messo a disposizione i suoi locali per la scuola di italiano.
Informazioni:
Simona 329 0234384 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sono molte le donne impegnate in prima fila e con ruoli di responsabilità all'interno di associazioni di volontariato anche
nella provincia di Asti. Abbiamo chiesto a due di loro di raccontarci le rispettive esperienze: Gabriella Chiusano
(responsabile della Condotta del Monferrato astigiano di Slow Food) e Simona Povigna (presidente di Noix de Kola) ...
Attorno alla Terra Madre …
di Gabriella Chiusano.
Slow Food è un'associazione internazionale no-profit presente in 150 Paesi diversi che conta circa 100 000 volontari e
sostenitori e una rete di 2000 comunità che praticano una produzione di cibo su piccola scala, sostenibile e di qualità. Essa
promuove uno stile di vita, oltre che alimentare, rispettoso delle tradizioni locali, dei territori, degli uomini e delle donne che
li abitano. Le realtà territoriali sono chiamate “Condotte”, composte a loro volta da un Comitato di Condotta che ne elegge
il Fiduciario, queste ultime portano avanti i valori e la filosofia dell’associazione attraverso l’organizzazione di innumerevoli
iniziative quali itinerari gastronomici, visite ai produttori, conferenze, incontri, corsi di educazione del gusto per adulti e
bambini, supporto a mercati contadini.
La Condotta del Monferrato astigiano fa quindi parte di questa fitta rete. Due anni fa, di ritorno dal più bel viaggio della mia
vita, un anno in Irlanda, mi è stato proposto di diventare fiduciario. Da sempre sono stata vicina a Slow Food, perché ne
condivido pienamente le idee e la filosofia, per affinità di intenti e stile di vita che mi è stato fortunatamente trasmesso in
famiglia. Questo mi ha portato a conoscere l’Associazione e a collaborare in modo sporadico in varie occasioni quali il
Salone del Gusto nelle passate edizioni, ma qui si trattava di “entrare” a farne parte e prendersi un impegno con
responsabilità che avrebbe comportato certamente soddisfazioni, ma anche sacrificio.
Alla prima riunione mi resi conto che la media dell’età dei fiduciari era certamente più alta della mia, all’epoca non ancora
trentenne, e in prevalenza maschile…Ma la mia scelta fu comunque, come si suol dire, “di pancia” e accettai l’incarico.
Giorno dopo giorno presi più confidenza con l’Associazione, con i meccanismi della stessa e con il territorio e si fece sempre
più chiaro cosa fare. Dalle attività svolte e dalle naturali connessioni che ne sono derivate si è immediatamente creato un
Comitato di Condotta “giovane” dove le donne sono la maggioranza e dove si condividono e si sviluppano le idee della
“nuova Slow Food”, quelle che si identificano maggiormente nella filosofia di Terra Madre, la rete delle Comunità del Cibo
che riunisce tutti coloro che fanno parte della filiera alimentare e vogliono difendere l'agricoltura, la pesca e l'allevamento
sostenibili, per preservare il gusto e la biodiversità del cibo.
La nuova Condotta così costituita è ancora giovane in quanto è nata solo da circa 1 anno e mezzo, gli innumerevoli
impegni di lavoro di ognuno di noi spesso non ci permettono di riuscire a organizzare tutto quello che il nostro entusiasmo e
la nostra volontà auspicherebbe, ma molte sono le cose già realizzate come i due incontri in occasione del Terra Madre’s
Day, due convegni dove si è discusso di ambiente e di salvaguardia dello stesso e a cui sono seguiti due apericena a base
di prodotti del territorio, sono state organizzate cene tematiche, incontri con i produttori, un convegno in occasione della
Fiera del Tartufo e collaboriamo alla realizzazione di molte manifestazioni cittadine quali il “Gustadom” e quest’anno
“Vinissage”, rassegna dei vini biologici organizzata dal Comune di Asti. Le attività che ci hanno visti impegnati nel 2011 ci
hanno permesso poi di raccogliere la cifra necessaria per l’adozione di un Orto in Africa, più precisamente in Senegal, uno
dei 1000 del progetto lanciato da Slow Food e che ha visto coinvolte tutte le Condotte nella sua realizzazione, un progetto
di agricoltura sostenibile, attenti alle diverse realtà (ambientali, socio-economiche e culturali) e che si fonda sul principio
della sovranità alimentare, sul diritto cioè delle persone di scegliere il proprio cibo e la propria agricoltura , di avere accesso
a cibo sano e rispettoso delle culture, prodotto in modo ecologico e sostenibile.
Moltissimi i progetti e le attività in programma per i prossimi mesi, a partire dalla volontà e speranza di coinvolgere
attraverso la neonata Slow Food Rete Giovane, la rete dei soci under 30 che si organizzano all’interno di ogni singola
condotta autonomamente seguendo attività rivolte ad un “pubblico” più giovane, di coinvolgere sempre più giovani e
sempre più donne, affinché la rete cresca sempre di più.
Nuovi diritti senza confini …
di Simona Povigna.
Nome esotico, penseranno i più. E’ vero, il nome scelto per questa associazione di volontariato nata nel giugno del 2011 è
un po’ bizzarro. La noce di Kola è un frutto tipico dell’Africa occidentale con un alto valore simbolico, consumato durante
riti e cerimonie per siglare un'intesa raggiunta o la riconciliazione tra due parti.
Con riferimento a questa diffusissima pratica culturale, l’associazione Noix de Kola promuove l’interculturalità e l’
integrazione socio-culturale dei cittadini migranti – a partire dalla promozione e dalla tutela del diritto all’apprendimento
linguistico, come strumento privilegiato di costruzione dei diritti di cittadinanza, come vettore e presidio di diritti politici,
sociali e civili.
Il linguaggio, d’altronde, è molto più di un sistema che si deve spiegare. È il più importante legame con il mondo che ci
circonda, è UN “PRECIPITATO DI CULTURA” , è cultura in movimento.
Il Laboratorio sociale di lingua e integrazione gestito da Noix de Kola – che coinvolge 27 volontari che operano come
formatori di italiano L2 ed in altri ruoli – propone pertanto non solo corsi di lingua italiana (secondo i parametri previsti dal
Quadro Comune di Riferimento Europeo – QCER), alfabetizzazione ed un corso di preparazione all’esame di licenzia media,
ma anche una serie di attività che promuovono socialità, condivisione ed il pieno diritto all’apprendimento: moduli di
orientamento socio culturale, al lavoro ed ai servizi del territorio, un servizio di custodia bimbi che accoglie donne con
bambini piccoli – target che non sempre ha accesso a percorsi di formazione per mancanza di strutture adeguate all’
accoglienza dei bambini -, il punto di Equoscambio per la rimessa in circolo di abiti usati, il punto internet gratuito per gli
studenti.
Un gruppo di volontari provenienti da diversissime esperienze lavorative e culturali, tra cui operatori formati ed in
formazione sulle tematiche della moderna didattica dell’italiano come L2, hanno portato idee ed esperienze all’interno di
un’associazione che nel giro di pochi mesi dalla sua nascita – senza considerare cioé un periodo di “incubazione” di sei mesi
in cui si operava a titolo di rete – ha consentito a circa 80 migranti di varia provenienza di frequentare corsi di lingua
italiana, di alfabetizzatone di base, a circa 25 persone di conseguire con successo il diploma di licenza media nel giugno
2011. Circa 30 migranti hanno inoltre ottenuto – al termine di un percorso di 50 ore - un certificato di livello A2, valido ai
fini della richiesta di carta di soggiorno.
Numeri significativi per la piccola realtà astigiana: ma Noix de Kola è d’altronde la prima associazione del terzo settore ad
occuparsi in città di formazione linguistica e socio culturale per i migranti. Un’esperienza - quella delle scuole migranti - già
rodata da tempo su altri territori (dal laboratorio sociale di Alessandria, con cui Noix de Kola collabora, alle numerosissime e
straordinarie esperienze del torinese) e che ad Asti si sta radicando anche grazie alle diverse collaborazioni che l’
associazione ha stretto con CTP del territorio, le associazioni di migranti sul territorio e le realtà che si occupano di
migranti e diritti, partecipando anche alla campagna “L’Italia sono anch’io”.
Di recente, sull’onda di un progetto per un’iniziativa culturale prevista tra pochi mesi, la collaborazione con la Rete del
Caffè sospeso, rete di festival di cinema indipendenti sui temi della migrazione, dell’incontro e del meticciato culturale.
Mentre il discorso pubblico insiste sulla retorica dell’integrazione come processo da incentivare tramite il ricatto della
clandestinità, l’associazione Noìx de Kola promuove la necessità di affermare nuovi diritti, non ancora codificati, come il
diritto all’apprendimento della lingua ed alla conoscenza della società che accoglie il migrante. Nella convinzione che
stabilire una soglia al di sotto della quale gli individui restano o tornano clandestini – il famigerato attestato di conoscenza
di lingua a livello A2 previsto dalle nuove norme in materia di immigrazione - strumentalizza pericolosamente i percorsi di
formazione ed apprendimento linguistico e nega in partenza ogni ipotesi di integrazione e crescita individuale e collettiva.
Noix de Kola ha ottenuto il patrocinio del Club Unesco di Asti, e svolge le sue attività grazie al supporto ed all’entusiasmo
dei suoi volontari, presso la Casa del Popolo di Asti che ha messo a disposizione i suoi locali per la scuola di italiano.
Informazioni:
Simona 329 0234384 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
nella provincia di Asti. Abbiamo chiesto a due di loro di raccontarci le rispettive esperienze: Gabriella Chiusano
(responsabile della Condotta del Monferrato astigiano di Slow Food) e Simona Povigna (presidente di Noix de Kola) ...
Attorno alla Terra Madre …
di Gabriella Chiusano.
Slow Food è un'associazione internazionale no-profit presente in 150 Paesi diversi che conta circa 100 000 volontari e
sostenitori e una rete di 2000 comunità che praticano una produzione di cibo su piccola scala, sostenibile e di qualità. Essa
promuove uno stile di vita, oltre che alimentare, rispettoso delle tradizioni locali, dei territori, degli uomini e delle donne che
li abitano. Le realtà territoriali sono chiamate “Condotte”, composte a loro volta da un Comitato di Condotta che ne elegge
il Fiduciario, queste ultime portano avanti i valori e la filosofia dell’associazione attraverso l’organizzazione di innumerevoli
iniziative quali itinerari gastronomici, visite ai produttori, conferenze, incontri, corsi di educazione del gusto per adulti e
bambini, supporto a mercati contadini.
La Condotta del Monferrato astigiano fa quindi parte di questa fitta rete. Due anni fa, di ritorno dal più bel viaggio della mia
vita, un anno in Irlanda, mi è stato proposto di diventare fiduciario. Da sempre sono stata vicina a Slow Food, perché ne
condivido pienamente le idee e la filosofia, per affinità di intenti e stile di vita che mi è stato fortunatamente trasmesso in
famiglia. Questo mi ha portato a conoscere l’Associazione e a collaborare in modo sporadico in varie occasioni quali il
Salone del Gusto nelle passate edizioni, ma qui si trattava di “entrare” a farne parte e prendersi un impegno con
responsabilità che avrebbe comportato certamente soddisfazioni, ma anche sacrificio.
Alla prima riunione mi resi conto che la media dell’età dei fiduciari era certamente più alta della mia, all’epoca non ancora
trentenne, e in prevalenza maschile…Ma la mia scelta fu comunque, come si suol dire, “di pancia” e accettai l’incarico.
Giorno dopo giorno presi più confidenza con l’Associazione, con i meccanismi della stessa e con il territorio e si fece sempre
più chiaro cosa fare. Dalle attività svolte e dalle naturali connessioni che ne sono derivate si è immediatamente creato un
Comitato di Condotta “giovane” dove le donne sono la maggioranza e dove si condividono e si sviluppano le idee della
“nuova Slow Food”, quelle che si identificano maggiormente nella filosofia di Terra Madre, la rete delle Comunità del Cibo
che riunisce tutti coloro che fanno parte della filiera alimentare e vogliono difendere l'agricoltura, la pesca e l'allevamento
sostenibili, per preservare il gusto e la biodiversità del cibo.
La nuova Condotta così costituita è ancora giovane in quanto è nata solo da circa 1 anno e mezzo, gli innumerevoli
impegni di lavoro di ognuno di noi spesso non ci permettono di riuscire a organizzare tutto quello che il nostro entusiasmo e
la nostra volontà auspicherebbe, ma molte sono le cose già realizzate come i due incontri in occasione del Terra Madre’s
Day, due convegni dove si è discusso di ambiente e di salvaguardia dello stesso e a cui sono seguiti due apericena a base
di prodotti del territorio, sono state organizzate cene tematiche, incontri con i produttori, un convegno in occasione della
Fiera del Tartufo e collaboriamo alla realizzazione di molte manifestazioni cittadine quali il “Gustadom” e quest’anno
“Vinissage”, rassegna dei vini biologici organizzata dal Comune di Asti. Le attività che ci hanno visti impegnati nel 2011 ci
hanno permesso poi di raccogliere la cifra necessaria per l’adozione di un Orto in Africa, più precisamente in Senegal, uno
dei 1000 del progetto lanciato da Slow Food e che ha visto coinvolte tutte le Condotte nella sua realizzazione, un progetto
di agricoltura sostenibile, attenti alle diverse realtà (ambientali, socio-economiche e culturali) e che si fonda sul principio
della sovranità alimentare, sul diritto cioè delle persone di scegliere il proprio cibo e la propria agricoltura , di avere accesso
a cibo sano e rispettoso delle culture, prodotto in modo ecologico e sostenibile.
Moltissimi i progetti e le attività in programma per i prossimi mesi, a partire dalla volontà e speranza di coinvolgere
attraverso la neonata Slow Food Rete Giovane, la rete dei soci under 30 che si organizzano all’interno di ogni singola
condotta autonomamente seguendo attività rivolte ad un “pubblico” più giovane, di coinvolgere sempre più giovani e
sempre più donne, affinché la rete cresca sempre di più.
Nuovi diritti senza confini …
di Simona Povigna.
Nome esotico, penseranno i più. E’ vero, il nome scelto per questa associazione di volontariato nata nel giugno del 2011 è
un po’ bizzarro. La noce di Kola è un frutto tipico dell’Africa occidentale con un alto valore simbolico, consumato durante
riti e cerimonie per siglare un'intesa raggiunta o la riconciliazione tra due parti.
Con riferimento a questa diffusissima pratica culturale, l’associazione Noix de Kola promuove l’interculturalità e l’
integrazione socio-culturale dei cittadini migranti – a partire dalla promozione e dalla tutela del diritto all’apprendimento
linguistico, come strumento privilegiato di costruzione dei diritti di cittadinanza, come vettore e presidio di diritti politici,
sociali e civili.
Il linguaggio, d’altronde, è molto più di un sistema che si deve spiegare. È il più importante legame con il mondo che ci
circonda, è UN “PRECIPITATO DI CULTURA” , è cultura in movimento.
Il Laboratorio sociale di lingua e integrazione gestito da Noix de Kola – che coinvolge 27 volontari che operano come
formatori di italiano L2 ed in altri ruoli – propone pertanto non solo corsi di lingua italiana (secondo i parametri previsti dal
Quadro Comune di Riferimento Europeo – QCER), alfabetizzazione ed un corso di preparazione all’esame di licenzia media,
ma anche una serie di attività che promuovono socialità, condivisione ed il pieno diritto all’apprendimento: moduli di
orientamento socio culturale, al lavoro ed ai servizi del territorio, un servizio di custodia bimbi che accoglie donne con
bambini piccoli – target che non sempre ha accesso a percorsi di formazione per mancanza di strutture adeguate all’
accoglienza dei bambini -, il punto di Equoscambio per la rimessa in circolo di abiti usati, il punto internet gratuito per gli
studenti.
Un gruppo di volontari provenienti da diversissime esperienze lavorative e culturali, tra cui operatori formati ed in
formazione sulle tematiche della moderna didattica dell’italiano come L2, hanno portato idee ed esperienze all’interno di
un’associazione che nel giro di pochi mesi dalla sua nascita – senza considerare cioé un periodo di “incubazione” di sei mesi
in cui si operava a titolo di rete – ha consentito a circa 80 migranti di varia provenienza di frequentare corsi di lingua
italiana, di alfabetizzatone di base, a circa 25 persone di conseguire con successo il diploma di licenza media nel giugno
2011. Circa 30 migranti hanno inoltre ottenuto – al termine di un percorso di 50 ore - un certificato di livello A2, valido ai
fini della richiesta di carta di soggiorno.
Numeri significativi per la piccola realtà astigiana: ma Noix de Kola è d’altronde la prima associazione del terzo settore ad
occuparsi in città di formazione linguistica e socio culturale per i migranti. Un’esperienza - quella delle scuole migranti - già
rodata da tempo su altri territori (dal laboratorio sociale di Alessandria, con cui Noix de Kola collabora, alle numerosissime e
straordinarie esperienze del torinese) e che ad Asti si sta radicando anche grazie alle diverse collaborazioni che l’
associazione ha stretto con CTP del territorio, le associazioni di migranti sul territorio e le realtà che si occupano di
migranti e diritti, partecipando anche alla campagna “L’Italia sono anch’io”.
Di recente, sull’onda di un progetto per un’iniziativa culturale prevista tra pochi mesi, la collaborazione con la Rete del
Caffè sospeso, rete di festival di cinema indipendenti sui temi della migrazione, dell’incontro e del meticciato culturale.
Mentre il discorso pubblico insiste sulla retorica dell’integrazione come processo da incentivare tramite il ricatto della
clandestinità, l’associazione Noìx de Kola promuove la necessità di affermare nuovi diritti, non ancora codificati, come il
diritto all’apprendimento della lingua ed alla conoscenza della società che accoglie il migrante. Nella convinzione che
stabilire una soglia al di sotto della quale gli individui restano o tornano clandestini – il famigerato attestato di conoscenza
di lingua a livello A2 previsto dalle nuove norme in materia di immigrazione - strumentalizza pericolosamente i percorsi di
formazione ed apprendimento linguistico e nega in partenza ogni ipotesi di integrazione e crescita individuale e collettiva.
Noix de Kola ha ottenuto il patrocinio del Club Unesco di Asti, e svolge le sue attività grazie al supporto ed all’entusiasmo
dei suoi volontari, presso la Casa del Popolo di Asti che ha messo a disposizione i suoi locali per la scuola di italiano.
Informazioni:
Simona 329 0234384 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.