I prezzi globali dei prodotti alimentari sono cresciuti a Novembre 2010 del 3,6%, giungendo ad un passo dai picchi record della crisi del 2007/2008, come rileva l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura.
L'aumento appesantisce il rischio di inflazione dei prezzi alimentari in paesi come la Cina e l'India e i timori del ripetersi di un'ondata di rivolte simili a quelle che, due anni fa, hanno scosso diversi paesi poveri, dal Bangladesh ad Haiti.
Nel mese di Novembre, l'indice dei prezzi alimentari della FAO – un paniere composto da frumento, grano, riso, semi oleosi, prodotti lattiero caseari, zucchero e carni – è salito a 205,4 punti, meno del 4% sotto il livello record di 231,5 punti, registrato nel Giugno del 2008.
Il prezzo del frumento ha guidato i nuovi aumenti, anche sulla scia delle cattive condizioni atmosferiche registrate in paesi “grandi” protagonisti dell’export.
Le preoccupazioni riguardano le condizioni climatiche secche dell'emisfero settentrionale, che sta colpendo il raccolto del frumento invernale del prossimo anno – recentemente se minato – in paesi produttori, come gli Stati Uniti e la Russia.
Nell'emisfero meridionale, il clima asciutto in Argentina e le abbondanti precipitazioni nella zona orientale dell'Australia stanno creando un ulteriore motivo di preoccupazione.