Prima le piogge intense d’autunno, ora le nevicate anticipate anche a bassa quota: le produzioni orticole a cielo aperto sono in ginocchio e le operazioni di semina hanno subito gravi ritardi e, in molti casi, non si sono potute effettuare.
Il risultato è – secondo la Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) – che la situazione generale dell’agricoltura italiana è molto critica ed è assolutamente certo che la nostra produzione di cereali il prossimo anno segnerà un pesante deficit.
E, dato che anche le produzioni in diversi Stati (ad esempio la Russia, una delle principali nazioni produttrici al mondo) è stata condizionata dalle situazioni climatiche (siccità, in particolare) … dovremo issare la bandiera bianca, quella simbolo del “pan che manca” ?
In Russia, la peggior siccità che sia mai stata registrata nel paese ha distrutto, quest’anno, il raccolto, provocando un’impennata dei prezzi del frumento, e timori circa una possibile crisi alimentare globale. In risposta, Mosca ha imposto un divieto sulle esportazioni di cereali.
Un nuovo deficit del raccolto potrebbe comportare, nel 2011-2012, grandi importazioni cerealicole da parte della stessa Russia, creando grandi tensioni negli approvvigionamenti delle risorse globali primarie.
L’anno scorso, gli agricoltori russi avevano seminato poco meno di 18 milioni di ettari di cereali invernali prima che il raccolto venisse devastato dalla siccità. Quest’anno le previsioni di produzione del grano invernale è di circa 15,5 milioni di ettari.