A proposito di come si lavano i piatti: non ci potevo credere !

Imagedi Cinzia Picchioni, Centro Studi Sereno Regis.
Sono anni che le persone mi domandano con che cosa io lavi i piatti e io ho sempre risposto cosi: primo mangiare pochi grassi, così il cibo non sarà unto; secondo non lasciare residui nei piatti, usare il pane per pulirli perfettamente (e possibilmente fare lo stesso con le pentole); terzo così puliti i piatti hanno raramente bisogno del detersivo; è sufficiente l’acqua calda e una spugna ruvida; quarto se la pentola è proprio unta posso intingere la spugna umida in un po’ di bicarbonato e/o di argilla (entrambi sgrassano meravigliosamente!) ...

La reazione era più o meno sempre la stessa, a metà tra lo schifato e l’incredulo.
Se volevo proprio insistere mi lanciavo in una crociata contro i detersivi che non fanno male solo all’ambiente, ma finiscono nei nostri stomaci quando li usiamo per «lavare» i piatti, perché per quanto risciacquiamo ne restano sempre dei residui che poi … mangiamo! Infine c’è il consumo dell’acqua (potabile, sempre potabile !) usata per sciacquare via il detersivo affinché il piatto faccia skreeeek a dimostrazione che è pulito.
È evidente che se non dobbiamo sciacquare via il sapone useremo infinitamente meno acqua !

Beh, adesso c’è una pubblicità che vanta i pregi dell’argilla come sgrassante, e troveremo un detersivo per i piatti con l’argilla aggiunta (…)

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