Caro Carlo Petrini,
ti scrivo in risposta al tuo articolo apparso su "La Stampa" di Lunedi' 15 Giugno nel commento che tu hai fatto dell'articolo "Pomodori, rape e fagioli nei giardini di Buckingham Palace".
Ho trovato questa notizia "curiosa ed interessante", avendo vissuto in Inghilterra per molto tempo; il riferimento storico a quell'idea di "dig for victory", quando gli orti urbani e rurali inglesi erano in grado di coltivare piu' del 50 per cento del cibo necessario all'alimentazione nazionale, è molto importante. Soprattutto perche' era in quel periodo che il movimento degli "orti urbani" (allotments in inglese) si sviluppo' sul territorio.
Tuttavia la tua risposta mi ha lasciato perplesso e soprattutto poco soddisfatto nella tua analisi storica e sociale di questa notizia ...
Tu elogi "Carlo di Inghilterra" come la fonte di ispirazione per questo nuovo "orto reale" e cosi' anche forse Michelle Obama.
La tua lettera non sembra pero' riuscire ad osservare che uno dei motivi principali per cui l'intero movimento del "dig for victory" cesso' di espandersi e di aumentare fu proprio per la mancanza di "accesso alla terra". La "Regina d'Inghilterra" e Carlo con il suo "Dutchy of Cornwall" (che tu hai citato) sono tra i piu' grandi proprietari di terra del mondo e sicuramente d'Inghilterra visto che fino al 1800 c'erano 155 Baroni che si spartivano l'intero territorio inglese.
La Regina Madre, come ci suggerisce Kevin Cahill, nel suo interessantissimo libro "Who owns the world" (Chi e' il proprietario del mondo) di cui ti consiglio vivamente la lettura, e' legalmente la "prima" ed "unica" proprietaria legale della maggior parte della nostra "Terra Madre" !?
Con i suoi "6,600 milioni acres" (circa 2.670.925,238 ettari) la proprieta' della "Corona Inglese" e' maggiore di quella del Re Abdullah d' Arabia Saudita ( 553 million acre ) o del Re Bhumibol della Thailandia (126 million acres) o del Re Mohammed IV del Marocco (113 million acres) o del Sultano Quaboos of Oman (76 million acres).
E come puoi osservare da queste cifre, la "sovranita' alimentare" di cui tu tanto tanto parli nel tuo lavoro di Slow Food, non sembra trovare molti riscontri nella realta' della distribuzione terriera del nostro pianeta. “A land poor race on a land rich planet” (Una razza povera di terra su un pianeta ricchissimo di terra ) come ci suggerisce Kevin Cahill nel suo testo.
Infine tu concludi che i "Pomodori, rape e fagioli nei giardini di Buckingham Palace" avranno anche un effetto positivo per le Olimpiadi di Londra del 2012 !!! Io non so se hai una conoscenza diretta della situazione delle Olimpiadi a Londra o hai delle conoscenze indirette. E non so neppure se questa sia mera pubblicita' per proporre Slow Food all'Expo 2015 di Milano ... ma ogni volta che dei "mega-eventi" arrivano nelle citta' non aiutano la sovranita' alimentare ma la "sovranita' delle multinazionali" !!!
Forse, quindi, non sai (o non vuoi sapere) che proprio per la costruzione del "parco Olimpico", sono stati letteralmente "rasi al suolo" i "Manor Garden Allotments" forse tra i piu' antichi e sicuramente tra i piu' famosi della campagna "dig for victory". Costruiti nel 1924 da Major Arthur Villiers erano il cuore all'interno di una delle aree piu' povere e problematiche dell'Est di Londra.
Puoi documentarti sui Manor Garden Allotments (o meglio di quello che resta ... un sito web e molte fotografie !!! ) qui: http://www.lifeisland.org.
Visto che la reputazione dell'Italia all'estero inizia a diventare sempre piu' problematica mi farebbe piacere sentire almeno dalle persone che hanno voluto risollevare quella reputazione, dei dibattiti stimolanti e positivi sul futuro della nostra terra e non "superficiali" e poco attenti ai dettagli delle complessita'
globali !!!
Altrimenti tra poco anche la Coca Cola diventera' un marchio Slow Food !!!