Noi, movimenti contadini attivi in tutta Italia, ci uniamo ai movimenti contadini europei che nella settimana 12-18 maggio 2008 lottano perché nel nostro continente e nel mondo possa continuare ad esistere un’agricoltura basata sul lavoro e rispettosa delle donne e degli uomini che la praticano, dei consumatori, degli animali, dell’ambiente e dei territori.
In particolare riteniamo prioritari tre temi di forte attualità quando si riflette sull’attuale Politica Agricola Comunitaria, sulla sua possibile riforma o sulla sua eventuale cancellazione:
- Le scelte di politica agricola devono regolare il mercato, non essere sottoposte ad esso; per questo
è necessario che si stabilisca un governo delle produzioni per evitare eccedenze o penurie e per
fare in modo che i prezzi dei prodotti agricoli diano la possibilità di vita dignitosa a chi li produce,
garantiscano un accesso ad alimenti sicuri e di qualità per i consumatori europei e siano strappati
alla speculazione della finanza e di pochi monopoli.
In particolare, siamo contrari all’abolizione delle “quote latte” e chiediamo una regolazione delle stesse più equa in modo che gli allevamenti siano ripartiti in modo equilibrato in tutti i territori dell’UE e che la produzione sia in rapporto stretto con i consumi locali, regionali, nazionali; siamo inoltre contrari alla commercializzazione delle quote e del diritto a produrre, che deve essere gestito tenendo conto dell’interesse dell’intera società.
- La PAC attuale, tutta subalterna alle esigenze dettate dall’Organizzazione Mondiale del
Commercio, contribuisce alla sparizione dei contadini europei, la PAC però non va eliminata ma
profondamente cambiata: gli interventi comunitari vanno gestiti per
· promuovere l’agricoltura in ogni territorio, a sua valorizzazione e protezione
· aumentare il numero di contadini e salvaguardare il loro diritto ad una vita dignitosa attraverso la vendita dei prodotti a prezzi di mercato che garantiscano la maggior parte del reddito: per questo è indispensabile mettere in opera regolazioni del mercato e la preferenza comunitaria - legittima solo se, in parallelo, l’UE cessa ogni sovvenzione diretta o indiretta all’esportazione
· favorire la trasformazione di prodotti in unità locali decentrate e vicine ai mercati ed al consumatore
· promuovere i rapporti diretti produttori-consumatori.
- Gli attuali contributi alle aziende agricole distribuiti come “pagamenti diretti”, non devono essere commisurati agli ettari o calcolati su base storica ma essere:
· rapportati al numero di attivi e con la fissazione di un tetto massimo
· condizionati ad un effettivo rispetto degli animali, dell’ambiente, delle risorse naturali
· riservati alle aziende agricole che operano nei territori più svantaggiati.
Chiediamo al nuovo governo un impegno fermo a contrastare qualunque ipotesi di smantellamento della PAC e ad una revisione profonda che rimuova da subito i meccanismi che favoriscono l'ingiusta distribuzione dei sostegni che punisce l'agricoltura contadina e di qualità ed avvantaggia solo un’agricoltura insostenibile per il nostro paese e per le tasche dei contribuenti.
HANNO ADERITO:
Associazione Antica Terra Gentile
Associazione ContadiniCritici
Associazione di Solidarietà con la Campagna Italiana (ASCI)
Associazione Italiana Agricoltura Biologica (AIAB)
Associazione La Fierucola di Firenze
Associazione Rurale Italiana (ARI)
Centro Internazionale Crocevia (CIC)
Collettivo Terra e Libertà
Connettivo terra/Terra
Movimento per l’Autosviluppo, l’Interscambio e la Solidarietà (MAIS – ONG)
Rete Mercati-bio
Reti di Economia Solidale italiane (RES)