Boom degli acquisti di gruppo e dei GAS. Non è questa la notizia


La notizia è transitata dalle varie testate, dall’ANSA a "La Repubblica" alle pagine del TG1 nazionale. Oggi sono 7 milioni gli italiani che trovano condizioni vantaggiose nell’unirsi per fare acquisti. A circa vent’anni dalla nascita dei primi GAS questi numeri fanno davvero impressione. Fanno impressione a chi fa parte in qualche modo del mondo dell’economia solidale e sicuramente faranno impressione anche a chi non ne fa parte.
Ci sarà (c’è da tempo) chi si domanda come replicare, come entrare e come dirigere verso … ci sarà.
C’è. E’ inevitabile ...

Questo fenomeno viene chiamato nei titoli dei vari articoli: ‘Boom’. Questo è un boom. Se siamo arrivati all’aspetto economico di rapporto qualità/prezzo. Siamo al boom.

Da un altro punto di vista ci sono 7 milioni di persone che, a vario livello e con diversi gradi di coinvolgimento e consapevolezza, partecipano a una importante opportunità di cambiamento.
I boom fanno scalpore, ma spesso lasciano il tempo che trovano. Invece qui ci sono 7 milioni di persone che in buona parte sapranno non fermarsi al rapporto qualità/prezzo.
Ci sono 7 milioni di persone che hanno capito - o probabilmente arriveranno a capire - che sostenere la produzione biologica non ha niente a che vedere con le capacità nutrizionali di un alimento ma ha molto più a che fare con le relazioni forti tra esseri viventi, territorio e benessere. Perchè l’ambiente in cui viviamo si chiama biosfera ed è caratterizzata da equilibri che l’essere umano non può pensare di controllare, ma ai quali deve sottostare e partecipare.

Ci sono 7 milioni di persone che credono, o si avvicineranno a credere, che non c’è reclame, non c’è chiacchiera, non c’è certificazione, non c’è nulla che si avvicini al rapporto diretto, al guardarsi negli occhi, al vedere giocare insieme i propri figli tra chi vende il pane o il latte o qualunque altra cosa e chi l’acquista.

E lo stesso discorso si può riportare su chi fornisce i servizi per tutto questo, perchè ci sono almeno 7 milioni di persone che scelgono o sceglieranno che nessuno all’interno di una filiera venga sfruttato o sottopagato o privato dei propri diritti, perchè di quella filiera fanno parte tutti: da chi produce a chi utilizza.

Ci sono 7 milioni di italiani che hanno elaborato, elaborano ed elaboreranno criteri diversi dall’addizione e la divisione per valutare il rapporto qualità/prezzo.
Ci sono 7 milioni di persone capaci, o che potranno essere capaci, di condividere bisogni e problemi e che si propongono o si proporranno di pensare soluzioni partecipate, condivise.
Solidali.
Da qui il discorso si apre alle potenzialità che vanno dal microcredito alle mag, all’accesso alla terra … a tutto ciò che si sarà in grado di rendere possibile.

Vorremmo chiedere a noi stessi e a tutti questi 7 milioni di persone di rifiutare il concetto di boom. Nessun boom. Nessuna moda. Perchè le mode sono fatte per stabilire canoni e regole. Perchè i latifondisti di ogni genere hanno strumenti raffinati e seducenti per ricondurre a regole note ciò che potrebbe sfuggirgli di mano. Non saranno i boom o le mode a portare le persone ad essere artefici delle proprie opportunità.

Che possa essere un percorso entusiasmante che possa aprire scenari differenti da quelli in cui siamo stati allevati. Vent’anni fa erano rigagnoli cristallini. Oggi stà diventando un fiume che porta acqua pulita su terreni che possono tornare a fiorire.

Ci sono 7 milioni di persone, potenzialmente molte di più, che dal riscoprire che insieme siamo più forti possono arrivare ovunque. Questa è la notizia.

Tratto da: http://www.beacon.it/wordpress/gasparmaovest/gas/6629/boom-degli-acquisti-di-gruppo-e-dei-gas-non-e-questa-la-notizia

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