Rifiuti: forse è il caso di passare “dalla parola ai fatti” ed iniziare ad applicare, nel nostro abituale vivere quotidiano, almeno qualcuna di quelle piccole possibilità di cambiamento (a portata di mano e tutt’altro che difficoltose da mettere in pratica …), utili a salvaguardare il nostro malato contesto ambientale ... Ad esempio, potremmo iniziare a “risparmiarci” i contenitori di plastica dei detersivi.
Ad Asti città, sarebbe sufficiente recarci alla cooperativa “della Rava e della Fava”, dove è possibile trovare prodotti di detergenza provenienti dal circuito biologico ed equo/solidale erogati secondo un concetto non “usa e getta”: possiamo andare nel negozio di via Carducci con un nostro flacone vuoto e, semplicemente, riempirlo. Niente plastica nuova, il nostro flacone può durare anni …
La precedente amministrazione comunale aveva promosso anni fa una iniziativa di sensibilizzazione per acquistare e produrre meno rifiuti (“Ecoacquisti”) che aveva coinvolto Consumatori e Dettaglianti. Con la raccomandazione di privilegiare confezioni in formato famiglia, materiali riutilizzabili (cioè non “usa e getta”), prodotti sfusi al banco e con imballaggio ridotto.
Come è andata a finire ?
Onestamente, questa risposta non siamo in grado di darvela: non se ne è più saputo nulla …
Nonostante stiano esplodendo dibattiti serrati sull’apertura di nuove discariche in provincia e sulla possibile costruzione di un nuovo “termovalorizzatore” (ma a noi piace chiamarlo “inceneritore” …) comune per tutto il bacino del sud Piemonte, l’idea di ridurre i rifiuti a “monte” non pare essere sfiorata dai nostri amministratori pubblici …
A Moncalvo, intanto, è in corso dallo scorso 25 Luglio, un’esperienza ancor più di “massa” poiché coinvolge il supermercato Crai di Valle San Giovanni, al centro commerciale “I Filari”.
L’esperienza ha un nome: EcoGoccia. E’ uno dei dodici distributori già operativi sul territorio piemontese: un qualunque cliente ha la possibilità di “ricaricare” il suo contenitore vuoto con detergenti ecocompatibili per piatti o per pavimenti (prezzi tra 0,90 e 1,10 euro al litro).
Ad oggi le catene aderenti al progetto, a livello piemontese, sono cinque: Auchan, Crai, Coop, Ipercoop e Uni; i punti vendita a Gennaio sono diventati 18, con due nuove Coop e tre supermercati Uni che hanno aderito all’iniziativa.
Il progetto nasce dal lavoro di Ecologos, un istituto di ricerca costituito da 10 ricercatori con diverse formazioni professionali: economisti, ingegneri, sociologi, ecodesigner, antropologi, comunicatori.
La concretizzazione è avvenuta con la creazione del progetto Riducimballi (http://www.riducimballi.it), iniziativa registrata presso la camera di commercio di Torino, inventata da Ecologos per sperimentare filiere di prodotti venduti disimballati. Attraverso un’azione sinergica fra aziende produttrici, distributori e consumatori è stata preliminarmente sviluppata una approfondita attività di ricerca al fine di risolvere tutti i problemi legati alla vendita dei detergenti privi di imballo.
Successivamente, con l’aiuto di 10 amministrazioni comunali, si è sperimentata l’iniziativa avviando i primi negozi “leggeri” dove è oggi possibile trovare prodotti sfusi.
Il progetto ha avuto un grande successo: per i piccoli negozi vuol dire differenziarsi e attirare nuovi clienti, per le aziende ampliare la gamma, senza variare i prodotti, per le Amministrazioni ridurre i rifiuti alla fonte.
I Negozi Leggeri propongono in vendita detersivi alla spina per la detergenza della casa, a basso impatto ambientale e ad alta concentrazione. Ogni Consumatore acquista la bottiglia solo la prima volta, le volte successive si reca nel punto vendita con la bottiglia vuota e la riempie direttamente ai distributori collocati nel negozio. In questo modo il contenitore torna ad avere la sua funzione, non è più un elemento usa e getta, ma un oggetto da ri-usare periodicamente.
Molti i vantaggi di questa semplice catena “virtuosa”:
• Si acquistano e si riempiono meno imballi, che per i produttori di detergenti rappresentano un costo.
• I punti vendita producono meno rifiuti (imballi secondari e terziari) e riducono il tempo di allestimento scaffali.
• Il consumatore risparmia sull’imbottigliamento e sull’imballo, acquistando un prodotto con migliori caratteristiche chimiche ad un prezzo assolutamente interessante.
• Dal punto di vista della comunicazione, sia i produttori e sia i distributori hanno un ritorno d’immagine notevole, decisamente superiore a quella che può dare una costosa campagna di comunicazione o l’utilizzo di certificazioni ambientali molto utili, ma scarsamente percepite dai Consumatori.
Sotto il profilo ecologico, quando si agisce in modo sistemico i risultati che si ottengono a livello ambientale sono quanto mai interessanti; per fare un esempio, il progetto detersivi self service realizzato da Ecologos con la Regione Piemonte, in soli 14 mesi ha permesso di risparmiare 89.622 flaconi, dato importante visto che corrisponde a 5,38 tonnellate di plastica e 3 tonnellate di cartone ma, ancora più importanti sono i dati ambientali correlati: 15 tonnellate di CO2 non emessa, 231 MWh di energia e 22,5 milioni di litri di acqua non utilizzati per la produzione di plastica e cartone. A fine Dicembre, risultano essere stati venduti 154.983 litri di detergenti sfusi.
Il protocollo di Kyoto ne sarebbe felice …
Che dire d’altro ?
Che “produrre” rifiuti è un errore facilmente eliminabile: sufficiente averne la volontà.
Per i Produttori. E per i Consumatori.
E se i primi risultano ancora un po’ restii, non vediamo altra soluzione che “costringerli”, con le nostre scelte di acquisto, ad imboccare la strada del cambiamento virtuoso: siamo, dunque, noi a dover (e poter …) salvaguardare le future generazioni !