Tangenziale Sud-Ovest di Asti: la lunga storia

di Giuseppe Ratti.
Image“Tangenziale” è una strada esterna alla città, perimetrale, collegata alle strade incontrate lungo il percorso; tale era all’origine la Tangenziale Sud-Ovest di Asti (TSO), prevista nel PRG del ’74.
Andava dalla Boana a Corso Torino, tutta a livello terreno, con 3 ponti (su Tanaro, Borbore e Ferrovia), collegata a Corso Alba, Strada per Revignano, forse altre strade; aggirava la collina di Val San Pietro passando negli orti di Case Nuove, allora esistenti. Doveva essere un tratto dell’ “anello tangenziale” che Asti voleva.
Senonchè sugli orti fu, poi, costruito il quartiere residenziale di Corso Alba – Case Nuove che, quindi, si andò estendendo verso la collina e la TSO dovette spostarsi prima ai piedi della collina, poi a mezza costa in trincea ed infine attraversare la collina in galleria.
Poiché, ormai, la collina andava bucata, conveniva spostarsi ancora verso l’esterno; ma all’esterno stava sorgendo l’insediamento di villette a schiera di S. Carlo, che prese ad estendersi verso la città. Insomma: ormai c’era poco da scegliere: la TSO doveva passare proprio sopra le serre dei vivai Botto, sorte nel frattempo; e, in galleria, sotto le cantine della cascina San Jorio. E ancora oggi è così.

Senonchè ci fu anche l’alluvione del ’94, che potrebbe ripetersi statisticamente con frequenza bisecolare, sicché si decise di attraversare tutta la valle del Tanaro su viadotto, vuoi per ragioni tecniche o psicologiche.

Tutte queste mutazioni subite dalla TSO, nel ventennio tra il ’75 ed il ’95, risultano dai vari progetti di nuovo PRG preparati in quel periodo; ma, quale era diventata, chi poteva ancora permettersela? E per un po’ non se ne parlò più.

Senonchè si affacciò all’orizzonte l’autostrada Asti-Cuneo ed il Presidente Marmo la afferrò subito: “Faremo fare la TSO dall’Anas; sarà il collegamento tra l’autostrada AT-CN e l’autostrada TO-PC, al casello Asti-Ovest!” (Fingendo di non sapere che è difficile essere nel contempo “tangenziale” e “collegamento autostradale”).
Detto e fatto, preparò il grande progetto preliminare del 2000: sei Km di viadotti, ponti, gallerie, svincoli; e 6 corsie. Allegò anche uno studio di viabilità, il primo mai eseguito, che a quel punto non poté che dimostrare quel che già si sapeva e cioè: se è il collegamento tra le due autostrade, la TSO è necessaria ed il progetto va bene.

Senonchè nel 2002 il Comune ci ripensò e si chiese: “serve ad Asti un concentrato di opere autostradali in quel posto? Il collegamento autostradale perché non farlo al casello Asti-Est?
La strada c’è già! I Cuneesi in arrivo vanno ad est, verso Milano; non certo ad ovest, verso Torino!” Sembrerebbe semplice ed invece tra Comune e Provincia iniziò una lunga diatriba; più che dibattito, scontro.
Mentre Voglino cercava altra soluzione, Marmo trovò appoggio nella Regione, e nei Sindaci dell’Oltretanaro; anche a questi pose la domanda giusta per avere la risposta voluta, che infatti fu: poichè la TSO è necessaria, anche noi la approviamo. Ma alla fine si arrivò al compromesso: il collegamento autostradale sarà al casello Asti-Est, ma la TSO si farà lo stesso, con due sole corsie, anzichè sei. Tutti soddisfatti: Voglino e Brignolo, perchè il danno rimane, ma minore, e forse l’Anas non la farà più; Marmo e Musso, perchè non è quel che si voleva, ma comunque si farà.
Accetta l’Anas, chiudendo un occhio sul fatto che per le sue autostrade la TSO non serviva più. E fu preparato il secondo progetto preliminare, del 2004, simile a quello precedente, ma con 2 sole corsie, e con due varianti principali. La prima: il collegamento con Corso Alba non ci sarà più (non si può più fare !), ma si costruirà una nuova strada tra Corso Alba ed il Tanaro, dove un po’ di terreno disponibile c’è ancora; questa sì collegata alla TSO. La seconda variante è che – scendendo dal viadotto ed entrando nella falda acquifera – la TSO attraverserà i vivai Botto e corso Alba in galleria.

Nel frattempo però era anche sorto il nuovo ospedale di Asti, con qualche carenza nella viabilità di accesso; e alla TSO venne chiesto di contribuire a risolvere questo nuovo problema.
Dopo tanta attesa, forse... la TSO si farà davvero, costruita dall’Anas come uno dei lotti dell’autostrada AT-CN. Anche Di Pietro, a volte distratto, forse ignaro di cose astigiane, ha approvato.

Senonchè oggi più nessuno sa bene cosa sia veramente la TSO !

1. E’ un collegamento ausiliario tra le due autostrade al casello Asti-Ovest, in aggiunta a quello principale al casello Asti Est? Sarebbe un raro caso di doppio collegamento!

2. E’ una strada necessaria per l’accesso al nuovo ospedale? Se così fosse, dovremmo interrogarci anche sull’ospedale: costruito al Fontanino, nell’incerta attesa di una incerta strada che da sola costa più dell’ospedale.

3. E’ di nuovo una tangenziale urbana come all’origine? Già nell’aspetto – tutta ponti e gallerie – non lo sembra più; anche esterna alla città non lo è più, perchè la città si è espansa. Ma soprattutto, da un capo all’altro, lungo quasi 6 Km, non è collegata a nessun’altra strada, nemmeno a Corso Alba; perché si colleghi a qualcosa bisogna fare una nuova strada, “Corso Alba bis”, la quale però – toccando al Comune di farla – chissà se e quando ci sarà.

4. Oppure è soltanto una strada come tante possibili, pensata per caso, rimasta lì per inerzia, cambiata e ricambiata a seguito di altre scelte, che si distingue oggi solo perché è l’Anas che paga, anche se non piace a nessuno?

Sono Marmo e Galvagno, entrambi padri (ma non solo loro !) della TSO, a dover rispondere, se possono, alla domanda; che cosa è oggi la TSO? Che nome dare a questo nascituro, dopo 40 anni di travagliata gravidanza?

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