Il progetto di Messa in sicurezza permanente presentato nel 2005 e approvato nel 2006 avrebbe dovuto essere anticipato da uno Studio di Impatto Ambientale e il relativo annuncio avrebbe dovuto essere pubblicato su quotidiani nazionali e regionali. Per questo tipo di progetti – considerato il rilievo nazionale – occorreva dare massima divulgazione, affinché ogni interessato anche residente in un’altra parte d’Italia potesse presentare le proprie osservazioni. Una commissione composta da esperti avrebbe, poi, dovuto valutarne gli impatti. Peraltro, è bene ricordare che la procedura VIA comporta anche un onere economico a carico del proponente, pari allo 0,5% del valore dell’opera.
La procedura di infrazione arriva in seguito ad un’iniziativa del WWF il quale, nel 2007 ebbe notizia della mancata effettuazione della VIA: su questo ‘vuoto’ procedurale il WWF inviò una denuncia alla EU la quale, dopo una lettera motivata inviata lo scorso anno al Governo italiano, ha portato nell’ottobre 2008 alla procedura di infrazione.
“Di questa storia sono testimone due volte. Una come precedente commissario, che si è trovato sostituito senza alcuna giustificazione, tanto che la nomina del successore è stata dichiarata nulla dai giudici. Una come presidente del WWF Italia, che oggi si trova di nuovo ad occuparsi di una questione che avrei, invece, voluto veder risolta felicemente. – ha dichiarato Stefano Leoni, Presidente del WWF Italia – Invece oggi ci troviamo di fronte ad una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea: questo vuol dire che è stato commesso un errore grave che rappresenta tra l’altro un danno all’ambiente, alla credibilità delle istituzioni e all’erario. Cosa occorre fare ora? Per legge la VIA va condotta prima della realizzazione di un’opera ma ad oggi quest’opera risulta già effettuata e si dovrà procedere ad una VIA postuma, che non potrà che essere ‘storpia’: infatti, non potranno essere richieste integrazioni strutturali ad un progetto già eseguito, ma solo eventuali compensazioni e/o mitigazioni degli impatti”.
Il prosieguo degli interventi di bonifica del sito avvenuti negli ultimi anni sotto la responsabilità dell’attuale Commissario attesta purtroppo alcune sottovalutazioni tecniche e procedurali che hanno portato all’attuale situazione contestata dalla stessa Unione Europea. In occasione della conferenza il WWF Italia ha chiesto che la procedura VIA sia svolta a livello nazionale affinché possano partecipare anche le collettività piemontesi e gli altri interessati.