I nuovi (eco)mostri

di Anna Capra.

Da marzo 2024 al Comune di Cortiglione sono pervenute tre richieste per la realizzazione di altrettanti nuovi campi fotovoltaici in frazione San Martino: uno a terra e due agrivoltaici, che si aggiungono al campo fotovoltaico a terra esistente nella frazione di San Martino dal 2011, per un totale di circa sette ettari di terreni.
Nel frattempo, mentre venivamo a conoscenza di tali progetti ecco che si presenta un'altra azienda per proporne un altro e un altro ancora per il Comune di Cortiglione, sempre in frazione San Martino, ormai vittima sacrificale sull'altare del profitto nell'immobilità dell'amministrazione comunale, nonostante sia una delle borgate più belle e caratteristiche della Val Tiglione...

Da tempo infatti circolava la voce che in quei terreni lasciati quest'anno appositamente incolti si volessero realizzare nuovi impianti fotovoltaici, anche se nessuno di noi ci voleva credere: invece, nonostante non si possano più realizzare campi solari su terreni agricoli per scongiurare un eccessivo consumo di suolo, sono stati pensati ad hoc degli escamotage per non rinunciare a facili guadagni sulle energie rinnovabili, a scapito però del nostro territorio: perchè non c'è niente di più odioso e deprecabile che nascondersi dietro ad una causa giusta come quella dell'energia rinnovabile per  interessi economici, che con la tutela dell'ambiente non hanno niente a che fare.

Il territorio del Comune di Cortiglione rientra integralmente nella buffer zone UNESCO per i paesaggi vitivinicoli e nella zona di produzione del pregiato Nizza DOCG: nonostante ciò, non vi è alcuna tutela per un territorio che, nel caso venissero realizzati questi impianti, verrebbe gravemente deturpato dal punto di vista paesaggistico, oltre che danneggiato dal punto di vista economico, con la svalutazione degli immobili locali e il danno alle attività turistico-ricettive e alle aziende agricole già esistenti.

La realizzazione di tali impianti nega sia il passato che il futuro del nostro territorio: il passato, perchè se il nostro territorio ha ottenuto il riconoscimento UNESCO è grazie alla sapiente arte contadina dei nostri vecchi, la cui memoria viene umiliata e offesa, e il futuro, perchè vengono negate le potenzialità vitivinicole del nostro territorio, dove potrebbe realizzarsi, con il recupero della coltivazione della vite, una virtuosa e armoniosa alternanza vigne boschi, all'insegna dell'equilibrio e della biodiversità.
Con tutti i capannoni e le costruzioni già presenti si potrebbero installare superfici anche maggiori di pannelli fotovoltaici evitando di consumare ulteriore suolo e limitando l'impatto visivo, ma l'interesse non è nè tutelare l'ambiente nè tanto meno il paesaggio, ma il tornaconto economico di pochi a scapito del territorio: la nostra casa, la casa di tutti.

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