Il nostro titolo riprende fedelmente quello pubblicato dal Corriere della Sera per raccontare il negativo primato nazionale per il maggiore inquinamento di particolato (PM10) nello scorso anno. La città di Asti si insedia sul podio alle spalle dei due grandi centri metropolitani del nord Italia: la centralina ARPA Baussano ha infatti registrato 79 giornate di livelli di inquinamento, ben più del doppio del limite di legge dei 35 giorni di sforamento consentiti dalle leggi nazionali...
La notizia farà certamente esplodere un grande dibattito a livello astigiano, che non ci entusiasma: da anni puntualmente ricordiamo i dati rilevati dalle centraline avvisando della gravità delle soglie raggiunte e superate e la Rete Asti Cambia ha ripetutamente suggerito azioni, richiesto e ottenuto un "Tavolo Partecipato" mai realmente attivato e addirittura soppresso ad libitum dall'amministrazione comunale.
Ma l'inquinamento atmosferico significa salute. La salute non interessa agli astigiani?
Ora se ne discuterà, nuovamente, alla luce di questo primato negativo. E qualcuno, siamo pronti a scommettere, ci dirà gaudente che l'inquinamento dell'aria a livello nazionale è comunque in lieve decrescita e che ad Asti la TSO (Tangenziale Sud Ovest) sarebbe la panacea alla congestione da traffico.
"Qualcuno".
Che già lo ha detto e affidato alla stampa con un ampio corredo di iniziative salvifiche di cui si parla da tempo immemore.
Ma questa volta i cittadini si attendono fatti e non solo le abituali sterili parole.