Cemento ? No, grazie ... Intervista al Sindaco di Cassinetta di Lugagnano

ImageL’Italia è una repubblica fondata sul cemento. Per maggior precisione, sul cemento fresco sono fondati i Comuni. Più permettono di aprire nuovi cantieri edili, più incassano “tasse” da chi li costruisce. Queste “tasse” si chiamano oneri di urbanizzazione e costituiscono per i Comuni l’unica fonte di finanziamento non ancora disseccata. Costituiscono anche la ragione per cui in tutte le città, piccole e grandi, l’erba è inghiottita da sterminate periferie ... Però c’è un eccezione. Il Sindaco di Cassinetta di Lugagnano è uno dei promotori della campagna nazionale “Stop al consumo di territorio”. E’ un Sindaco anomalo, decisamente: firma concessioni edilizie solo per ristrutturazioni. Si chiama Domenico Finiguerra, e l’ho intervistato.

Signor Sindaco, si può quadrare un bilancio comunale senza oneri di urbanizzazione ?
“Si può, si può. A Cassinetta di Lugagnano sono oltre due anni che lo facciamo. Da quando abbiamo approvato la variante urbanistica per il risparmio del suolo”.

E come fa ? Avrà tagliato i servizi …
“Macchè, non ho tagliato niente. Sobrietà, austerità, rigore. Caccia a tutti i possibili contributi. Non assegniamo incarichi di consulenza e non abbiamo le relative parcelle da pagare”.

Tutto lì ?
“Non ci sono auto blu: io giro in bici. Non c’è uno staff del Sindaco. Però la politica di rigore non ha portato all’abbassamento delle tasse. Abbiamo fatto a meno di 200.000 euro provenienti dagli oneri di urbanizzazioni che servivano per finanziare le spese correnti, quelle per l’ordinario funzionamento del Comune. Quando lo racconto ai miei colleghi sindaci si arrabbiano”.

E perché ?
“Dicono che ci riesco solo perchè Cassinetta di Lugagnano è un piccolo Comune, ha 1.800 abitanti. In realtà è vero il contrario. I grandi Comuni hanno possibilità di manovra che noi piccoli neanche ci sogniamo”.

A lei nessuno viene a chiedere di far diventare edificabile un terreno ? A dir di no sono tutti voti perduti…
“E quanti crede che siano, i proprietari dei terreni ?” ...

Saranno anche pochi, ma dietro c’è la lobby del cemento che sposta dei bei pacchetti di voti.
“La popolazione è stata coinvolta nella decisione di non consentire più nuove costruzioni. E sapeva che non avremmo abbassato le tasse. La gente non è disposta a barattare la qualità della vita”.

Signor Sindaco: ma quanti hanno votato per lei e per questa sua “filosofia” ?

“La prima volta sono stato eletto con il 51%. Nel 2007 abbiamo approvato la variante urbanistica per bloccare le nuove costruzioni e due mesi dopo ci sono state le elezioni. I miei voti sono saliti al 63%”.

Di solito si dice che i cantieri edili portano lavoro. Nessuno la accusa di aver trasformato Cassinetta di Lugagnano in una terra di miseria ?
“Se ci mettessimo ad aprire cantieri per riconvertire gli edifici e renderli efficienti dal punto di vista energetico, le imprese edili avrebbero da lavorare per cinque anni. Meglio orientare l’attività edilizia verso il recupero: la bolla speculativa immobiliare va ormai sgonfiandosi”.

Mi piace quello che dice il Sindaco di Cassinetta di Lugagnano. Ve l’ho voluto raccontare perchè dimostra che un altro modo di amministrare un Comune è possibile.
Ora, se il vostro Sindaco vi dice che deve firmare concessioni edilizie a tutto andare per poter pagare lo scuolabus e gli stipendi dei dipendenti comunali sapete cosa rispondergli ...

Sicuramente i lettori di AltritAsti non saranno sorpresi dalle affermazioni di questo apparentemente “non normale” Sindaco: Domenico Finiguerra e la sua Cassinetta di Lugagnano li conosciamo oramai molto in profondità, così come il piano regolatore a “crescita zero” del Comune milanese.
Ma questa breve e simpatica intervista l’abbiamo tratta direttamente dalla rete web, dal sito http://blogeko.libero.it: non è, dunque, farina del nostro sacco ma sintetizza perfettamente i mille significati di un nuovo (ma in realtà vecchissimo …) modo di intendere la politica locale, la gestione della cosa pubblica, la salvaguardia dei Beni Comuni …

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