Una domanda che un po’ tutti i rappresentanti delle Associazioni e dei Comitati astigiani si erano posti già nel Novembre scorso, all’atto della loro domanda ufficiale di ammissione alla Consulta stessa e che già aveva portato alla non adesione di alcune attive realtà quali i Comitati di Cortiglione e Rocca d’Arazzo, Movimento per lo Stop al Consumo di Territorio, Progetto Radis, Cittadinanzattiva.
Nelle scorse settimane alcune organizzazioni (Gruppo P.E.A.C.E., Comitato Astigiano a favore delle Acque Pubbliche, Legambiente, Pro Natura, Comitato Difesa della Piana Villanovese, Comitato San Fedele, Comitato Asti Non Brucia, Comitato Difesa Valle Tanaro) avevano richiamato l’attenzione dell’assessore Ferraris sul fatto che durante questi oltre cinque mesi di “vaglio” delle candidature, la giunta provinciale avesse (ad esempio) approvato una delibera che determina volontà e tempi per la realizzazione del progetto Asti/Alessandria in materia di “valorizzazione” dei rifiuti: discarica nell’alessandrino ed inceneritore ad Asti nell’arco di 76 mesi !
Le organizzazioni hanno fatto un semplice ragionamento: se è vero (come sostiene l’assessore Ferraris) che la Consulta sarà un autentico momento di partecipazione e che tutte le istanze delle organizzazioni ambientaliste otterranno una motivata risposta da parte dell’amministrazione, bene sarebbe se la situazione di partenza si stabilizzasse (almeno …) al Novembre scorso, dunque: per cortesia, azzerate la delibera in questione in modo da dimostrarci l’effettivo valore della Consulta.
Risposta dell’assessore: “ovviamente la delibera di giunta è un atto amministrativo che non sta nelle mie competenze modificare” …
Non molto “collaborativa” come risposta, hanno pensato alcuni ambientalisti. Tanto che alla riunione costituiva si è notata l’assenza di Giovanni Pensabene (Asti Non Brucia), Enrico Griseri (Comitato Difesa Valle Tanaro) e Rosario Ragusa (Commissione Ambiente PRC).
Tra i presenti Alessandro Mortarino, a nome del Gruppo P.E.A.C.E. e del Comitato Astigiano a favore delle Acque Pubbliche, annunciava la decisione delle due organizzazioni di non aderire ad una Consulta così poco stimolante ad un autentico dialogo costruttivo tra cittadini ed amministrazione, mentre i rappresentanti delle altre organizzazioni decidevano di “provarci”, indicando all’unanimità Marisa Valente (Comitato Rocchetta-G.A.I.A.) come Presidente della Consulta, mentre Mortarino abbandonava coerentemente la sala.
Il verbale della seduta (prontamente trasmesso il giorno successivo dai funzionari della Provincia) pur non citando quali organizzazioni fossero presenti al momento “elettorale” (e limitandosi ad indicare il numero dei rappresentanti in sala: 18 persone; ma su quante organizzazioni complessive ?), segnala inoltre: “Si procede, quindi, alla nomina dei componenti del Comitato Esecutivo, individuando i seguenti candidati: Bianchini, Caracciolo, Dapavo, Lajolo, Salimbene, Scarrone, Sposato e Travasino. A seguito di spoglio delle schede adottate per la votazione, hanno conseguito il maggior numero di preferenze i seguenti candidati: Lajolo (14 preferenze), Salimbene (13 preferenze), Caracciolo (13 preferenze) e Travasino (9 preferenze), che vengono pertanto nominati componenti del Comitato Esecutivo della Consulta delle Associazioni Ambientaliste della Provincia di Asti. Si allega copia della scheda di votazione e originali schede di voto”.
Bene, la “squadra” è ora composta. Auguriamoci che la partita venga giocata con regole che tengano davvero conto delle esigenze dei cittadini astigiani …