Per capire meglio la politica urbanistica del Comune di Asti negli ultimi 15-20 anni, mi metterò l'abito da Sindaco: un Sindaco di taglia media, che rappresenta genericamente la categoria. Partirò da lontano, dall'approvazione del nuovo PRG, verso la fine del secolo scorso.
Sindaco immaginario quale sono, mi preoccupo anzitutto per l'edilizia, che è in grave pericolo; la popolazione infatti è da tempo stazionaria, sui 75 mila mentre le abitazioni sono già ampiamente sufficienti; come si può fare edilizia in queste condizioni ? ...
Proprio ora che le altre attività sono in difficoltà, non possiamo perdere questo unico motore dell'economia; bisogna per forza creare nuovo fabbisogno abitativo. Demolire per poi ricostruire, non si può; unica alternativa è aumentare la popolazione.
Come ? Io l'aumenterò per via politico-amministrativa, programmandola ! Farò approvare un PRG tarato su una popolazione di 125.000; anzi, per mostrarmi preciso, di 125.434. Il PRG dovrà prevedere alcuni milioni di metri cubi di nuova cubatura, necessari per gli oltre 50.000 astigiani in più, nati sulla carta e battezzati dal PRG. L'edilizia ripartirà e potrà lavorare a pieno ritmo per almeno qualche anno; poi si vedrà. Qualcuno obietterà sul mio metodo procreativo ? Gli spiegherò che consiste nel salire dalla realtà alla teoria, dove tutto è possibile, e poi passare dalla teoria ai fatti; farò anche un convegno sull'argomento.
I più saranno contenti ed anche il Comune lo sarà, perchè avrà la sua parte. Asti diventerà un vero mattone !
Altro nodo da sciogliere sono i servizi. Ce ne sono pochi, ma la gente è abituata. Preoccupa invece che la Regione richieda, nel PRG, non meno di 25 mq di superficie a servizi per abitante. Dove prendo io tutta questa superficie ? Per tutti i 125.434 ? In città non è possibile, perchè il terreno è poco e prezioso; ed i servizi bisognerà poi farli.
Le aree che servono le troverò in campagna, nelle nostre belle frazioni. Lì saranno previsti i servizi; e lì previsti resteranno senza dar fastidio a nessuno. La campagna ! C'è tanto spazio, ma l'edilizia soffre, perchè qui possono costruire solo i coltivatori diretti senza casa, e di questi non ce ne sono più. Sono però ammessi anche i coltivatori part-time; in questa categoria ci sono anche molti aspiranti, che devono essere aiutati, semplificando le procedure.
Io non andrò certo a controllare se un coltivatore part-time sa già usare la zappa, o se si è ricordato di aggiungere alla casa i locali uso agricolo ! E così poco alla volta anche i bricchi si popoleranno di graziose villette.
C'è un dilemma che mi assilla: i terreni alluvionati del '94 devo concederli all'edilizia oppure negarli ? E quelli che saranno attraversati dalla Tangenziale Sud Ovest ? Da un lato c'è l'edilizia, che li chiede, perchè sono terreni vocati; dall'altro dovrei pensare anche al futuro lontano. Quel che deciderò, tutti potranno vederlo coi propri occhi.
Non posso dimenticare i bisogni fisiologici della mia amministrazione. Abbiamo tanti bei progetti che fioriscono nelle nostre crape, ma pochi soldi. E' un problema che si presenta spesso e c'è anche oggi.
Gazie a Dio - e all'edilizia - possediamo in città alcune aree vincolate a servizi. Trasformarle in giardini, parcheggi, o altro che sia, andrebbe bene, ma quanto ci costerebbe ? E non sarebbe un gran vanto, perchè amministrazione ordinaria.
Io, queste aree, le valorizzerò vendendole ! Farò una variante per togliere il vincolo ed assegnare la giusta cubatura; la Regione dovrà approvarla, perchè le mostrerò che di aree a servizi ne abbiamo a sufficienza; nelle frazioni. Poi la vendita; qualche milione arriverà, e sarà un servizio anche quello; il servizio che ci serve.
Finisco questa giornata da Sindaco immaginario partecipando ancora ad una cerimonia. Mi metterò la fascia e farò un bel discorso; parlerò anche dei miei principi e ne parlerò così bene che quasi quasi pure io ci crederò ...