Dopo avervi raccontato l'approfondita analisi critica che il nostro Forum Salviamo il Paesaggio ha realizzato in merito alla legge regionale piemontese n° 7 del 31 maggio 2022 “Norme di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia”, approvata dal parlamento subalpino, segnaliamo anche l'analoga presa di posizione di Italia Nostra che ha redatto un puntuale documento di osservazioni e lo ha trasmesso ai Ministeri competenti richiedendo un loro intervento...
Potete leggere il documento nella sua forma integrale qui.
Nei giorni scorsi in redazione abbiamo ricevuto diversi messaggi di nostri lettori stupiti per l'avvenuta azione di contrasto alla legge da parte del nostro Forum nazionale. Lo stupore deriva essenzialmente dalla difficile comprensione di un iter legislativo percorso per mesi dai tecnici e dagli amministratori della Regione fino all'approvazione finale della norma, che il Forum ha definito trovarsi in palese contrasto con plurimi articoii della Costituzione. Possibile che vi sia stata davvero così tanta leggerezza?
E' una domanda che ci eravamo già posti anche noi e a cui ci siamo risposti condividendo l'impressione che non si tratti di una semplice leggerezza ma di una strategia, dato che non è la prima volta che questa amministrazione regionale emana una legge ricca di elementi incostituzionali all'insegna del "proviamoci, alla peggio ci cassano"...
Di fondo, anche in questo caso l'amministrazione regionale finge di voler contribuire al contrasto del consumo di suolo ma, nella realtà, tenta - per legge!... - di considerare come suolo già consumato e quindi a tutti gli effetti cementificato, tutte le previsioni non ancora attuate dei vigenti Piani Regolatori, anche se le superfici attualmente risultano utilizzate a fini agricoli o naturali, ammettendo nel contempo ulteriori nuove previsioni per il tramite di varianti urbanistiche più semplificate e meno controllate in quanto escluse da procedure di copianificazione e con più ridotte tempistiche di valutazione. Qualora il legislatore regionale avesse voluto limitare il consumo del suolo, avrebbe dovuto vietare l’approvazione di nuove varianti urbanistiche con aumento di consumo di suolo libero.
Poco comprensibile anche il continuo accanimento per "semplificare" le pratiche edilizie: a nostro avviso il Piemonte non ha infatti bisogno di leggi derogatorie, ma semmai di intervenire sulle carenze della macchina burocratica: organici ridotti, processi da revisionare ecc.. Per fare un esempio, è come se ci trovassimo nella situazione in cui i treni di una determinata linea ferroviaria arrivano sistematicamente in ritardo: cosa facciamo, decidiamo di disinstallargli i freni? Ma siamo sicuri sia una buona soluzione? Siamo sicuri di non perdere il controllo del sistema?
Ora spetta ai Ministeri valutare le irregolarità della legge regionale e impugnarla, come crediamo sia doveroso e inevitabile. A meno che, nel frattempo, il Piemonte non sia diventato uno Stato indipendente (ma al momento, per fortuna, così non dovrebbe essere...).