Al via una Proposta di legge regionale per la riapertura delle linee ferroviarie

Negli ultimi mesi l'instancabile lavoro di associazioni e comitati per sollecitare la riattivazione del servizio ferroviario sulle tante linee sospese ha avuto una ulteriore accelerazione e ha, finalmente, assunto la dimensione di un'azione collettiva che tocca l'intero sistema trasportistico su ferro del Piemonte. Molte iniziative sono state sviluppate e, per ora, culminate con i sit-in dinanzi alle stazioni di Alba e Asti, con la prima parte di una corposa campagna virale sui social denominata "Futuro Sospeso", con un convegno nazionale promosso da Legambiente e Amodo che ha posto l'accento sulle criticità delle scelte politiche regionali e la pesante ricaduta sulle aspettative e sui diritti dei cittadini. Ora, sempre "dal basso", scende in campo anche una Proposta di legge che intende rendere protagoniste le amministrazioni comunali...

L'iniziativa nasce dall'intuizione e sollecitazione di Giuseppe Sammatrice (Europa Verde) che, alla fine dello scorso anno, propose ad associazioni e comitati di provare a riassumere in un documento normante l'impegno della Regione a ripristinare il servizio ferroviario sulle linee sospese, sottoponendo a tutti una sorta di documento di linee guida che riassumeva obiettivi e quadro della odierna situazione.

A nome del Forum Salviamo il Paesaggio, Alessandro Mortarino si era poi assunto il compito di trasformare la bozza primigenia in un articolato di legge e in un'ampia premessa introduttiva, che fu sottoposta al vaglio e alle integrazioni di un gruppo di lavoro formato dagli stessi Mortarino e Sammatrice e da Fulvio Bellora, Mario Didier e Angelo Marinoni.
Dal loro lavoro è quindi emerso un testo che è stato sottoposto alle valutazioni di tutte le decine di associazioni e comitati riuniti nella campagna "Futuro Sospeso".

La scorsa settimana Sammatrice ha provveduto a fare il primo passo operativo, inviando via Posta Elettronica Certificata a 133 consigli comunali piemontesi, toccati dalle linee sospese, la specifica richiesta di voler discutere in forma pubblica la norma elaborata e deliberarne la presentazione al Consiglio Regionale del Piemonte.
In Piemonte una Proposta di legge regionale di iniziativa popolare può essere presentata in due modi: attraverso l'azione diretta di Enti locali (un Consiglio provinciale o città metropolitana; cinque Consigli comunali; uno o più Comuni rappresentanti non meno di 25.000 elettori) oppure a seguito della richiesta di 8.000 cittadine e cittadini elettori del Piemonte.

Per ora si è scelta la prima strada, poichè si è ritenuto importante coinvolgere da protagonisti proprio gli amministratori dei nostri comuni. Se dovesse mancare il loro impegno, si dovrà procedere con la classica raccolta firme per l'iniziativa popolare, formalmente organizzata.

Qui trovate il testo della comunicazione inviata ai 133 comuni piemontesi.

E qui il testo integrale della Proposta di legge popolare.

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