E' certamente una buona notizia, tenendo conto che Canelli è uno dei Comuni più popolosi della nostra provincia e che sul suo territorio gravita un importante nucleo di attività industriali ed economiche con grande predisposizione all'export.
La decisione è stata il frutto di una incisiva azione del gruppo di minoranza consiliare e, in particolare, di Paolo Vercelli ed è giunta dopo un lungo Consiglio comunale aperto che ha permesso di ospitare la voce delle Istituzioni (Provincia di Asti, Gaia, Cbra) e di una folta rappresentanza di Associazioni e Comitati ambientalisti (Legambiente, Valle Belbo Pulita, Asti Non Brucia, Coordinamento Comitati Valtiglione e via Fulvia, Movimento per la Decrescita Felice, Pro Natura, Comitato cittadini di Quarto/Asti Est, Commissione Ambiente del PRC provinciale) ...
Questo il testo della delibera adottata, in attesa che altre amministrazioni comunali avvedute facciano altrettanto ...:
CANELLI: CONSIGLIO COMUNALE DEL 10 NOVEMBRE 2008 convocato in seduta aperta.
DOCUMENTO FINALE VOTATO ALL'UNANIMITA'
1) Rilevato che l’art. 6 della Convenzione di Aahrus, recepita con la legge 108/2001, prevede la partecipazione democratica nei processi decisionali in materia ambientale, dove si tenga adeguatamente conto dei risultati della partecipazione del pubblico;
2) Visto il Decreto Legislativo 18 maggio 2001, n. 228 "Orientamento e modernizzazione del settore agricolo, a norma dell'articolo 7 della legge 5 marzo 2001, n. 57", che all’art. 21 “Norme per la tutela dei territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità”
afferma che lo Stato, le regioni e gli enti locali tutelano, nell'ambito delle rispettive competenze:
a) la tipicità, la qualità, le caratteristiche alimentari e nutrizionali, nonché le tradizioni rurali di elaborazione dei prodotti agricoli e alimentari a denominazione di origine controllata (DOC), a denominazione di origine controllata e garantita (DOCG), a denominazione di
origine protetta (DOP), a indicazione geografica protetta (IGP) e a indicazione geografica tutelata (IGT);
b) le aree agricole in cui si ottengono prodotti con tecniche dell'agricoltura biologica;
c) le zone aventi specifico interesse agrituristico; e che la tutela, su menzionata, è realizzata, in particolare, con:
1) la definizione dei criteri per l'individuazione delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti;
2) l'adozione dei piani territoriali di coordinamento, e l'individuazione delle zone non idonee alla localizzazione di impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti;
3) Ritenuto che
- il nostro modello di sviluppo, improntato sullo spreco di materie prime, di energia e sulla produzione di un’enorme quantità di rifiuti, non può essere definito “sostenibile” e che occorre ripensare in termini di “futuro possibile” il modo di vivere il rapporto uomo-ambiente, vincolando le attività umane al massimo risparmio energetico, al minimo consumo di materie prime e al completo riciclo dei rifiuti prodotti;
- la questione rifiuti ha dimostrato in questi anni la centralità del nostro stile di vita ed ha fatto emergere la problematica dello smaltimento di enormi montagne di scarti che la nostra società produce;
- secondo la legislazione dell’Unione Europea le priorità di intervento sul tema rifiuti dovrebbero essere in ordine di importanza: prevenzione, riciclaggio, recupero energetico e discarica;
- la politica della gestione rifiuti è ancora fortemente orientata alle discariche dove è ancora stoccato circa il 65% del totale, mentre circa il 10% è incenerito;
- le esperienze che hanno avuto una buona progettazione ed un buon coinvolgimento della cittadinanza, dimostrano anche che riciclare i rifiuti è un sistema che permette di diminuire i costi di gestione e creare maggiori posti di lavoro;
4) Preso atto che esiste una nutrita bibliografia in merito alla produzione di microinquinanti generata dalla combustione dei Combustibili Da Rifiuto (CDR) quali diossine e furani, che, come è noto, migrano nella catena alimentare provocando danni, sia all’ambiente che alla salute umana, anche se assorbiti in piccolissime dosi;
5) Preso atto delle ipotesi formulate circa la possibile costruzione di un termo valorizzatore / inceneritore nella Provincia di Asti;
il Consiglio Comunale di Canelli, alla luce di tutto quanto premesso:
- Ribadisce che il territorio comunale non è idoneo alla localizzazione di impianti di smaltimento rifiuti, come peraltro già stabilito dagli strumenti di pianificazione provinciale in materia rifiuti, risultando fortemente in contrasto con le attività presenti ed operanti su questa parte di territorio, e con la vocazione dell'area medesima;
- Ritiene che l’ipotesi di realizzazione di un inceneritore sia fortemente in contrasto con le attività presenti ed operanti sul territorio;
- Invita l'Amministrazione a continuare sulla strada del miglioramento della raccolta
differenziata e riduzione della produzione di rifiuti, in sintonia con l'operato del C.B.R.A. e
G.A.I.A. Spa;
- Impegna il Presidente ad inviare copia del presente documento a tutti i Sindaci dei Comuni della Provincia.