Siamo di recente venuti a conoscenza, come responsabili delle rispettive Associazioni, che in data sabato 2 luglio e domenica 3 luglio 2016 avrà luogo un evento motoristico di rilevanza regionale all’interno delle campagne del settore nord-occidentale della provincia di Asti. Tale evento, organizzato dall’Associazione Monferraglia di Frassineto Po (AL), avrà come teatro principale i territori collinari di Pino d’Asti, Passerano-Marmorito, Castelnuovo Don Bosco, Montafia e Piovà Massaia, riguarderà ciclomotori monomarcia, coinvolgerà potenzialmente centinaia di motociclisti (si veda in tal senso il sito web dell’ente organizzatore, http://www.monferraglia.it), si snoderà per ampia parte su strade sterrate, sentieri di campagna e carrarecce attraversanti aree boscate e non occuperà temporalmente solo le ore diurne del finesettimana indicato ma si estenderà anche all’intero arco delle ore notturne comprese fra sabato e domenica ...
A tal proposito ci permettiamo di sottoporre ai soggetti istituzionali coinvolti, alle autorità competenti e agli organi di informazione alcune considerazioni di merito, non generate da spinte emotive o ideologiche, ma fondate esclusivamente su argomentazioni di ordine razionale e tecnicoscientifico. Tali considerazioni non costituiscono in alcun modo un giudizio sulle attività motoristiche tout court, bensì rappresentano un contributo mirato ad evidenziare le pesanti criticità e le stridenti contraddizioni che l’evento in programma produrrebbe all’interno dello specifico e peculiare contesto territoriale che ne sarà la sede e la cornice.
Il territorio individuato dai Comuni di Castelnuovo Don Bosco, Pino d’Asti, Albugnano, Passerano-Marmorito, Cerreto, Piovà Massaia, Capriglio e Montafia identifica un verde lembo della campagna nord-astigiana delineato da un continuo alternarsi di piccole alture, di norma morfologicamente ben staccate dai fondi vallivi, che in genere (con l’eccezione del colle di Albugnano) non superano i 500 metri di altezza sul livello del mare. Tale insieme di dossi, separati fra loro da un articolato reticolo di strette vallecole, costituisce un’unità territoriale incastonata nel sistema di ondulazioni collinari posto a cavallo della linea di confine che divide i settori ecogeografici della Collina di Torino e del Basso Monferrato Occidentale. Il paesaggio è costantemente dominato e modulato dal discontinuo susseguirsi e intersecarsi di aree densamente boscate con zone occupate da un policromo mosaico di coltivi, dove alle geometrie dei campi e dei prati si affiancano le scansioni delle colture arboree e le simmetrie ordinate dei vigneti. L’ambito territoriale in oggetto conserva interessanti valenze ambientali e culturali; in particolare ampi settori di tale area sono contraddistinti da una non comune qualità sotto il profilo naturalistico e presentano notevoli aspetti peculiari sui piani paleontologico, ecologico, faunistico, floristico, forestale, paesaggistico, storico, artistico e architettonico (1).
In quest’ottica, si evidenzia quanto segue:
• Nel 2002 la Provincia di Asti (d’intesa con le Comunità Collinari e i Comuni dell’area) ha istituito formalmente, nell’ambito del suo Piano Territoriale di Coordinamento (approvato dalla Regione Piemonte nel 2004), la “Zona di Interesse Naturalistico e Paesistico dei Boschi di Muscandia-Valpinzolo-Santonco”. Tale provvedimento mira a garantire la salvaguardia di un peculiare settore della campagna nord-astigiana, identificato da un’ampia fascia collinare (superficie complessiva 1871 ettari) di forma grossolanamente rettangolare, accentuatamente allungata secondo l’asse nord-sud, che si estende su parte dei territori dei Comuni di Albugnano, Pino d’Asti, Passerano-Marmorito, Castelnuovo Don Bosco, Capriglio, Cerreto, Piovà Massaia e Montafia. L’area in esame include, con riferimento al Nord-Ovest della provincia, gran parte dei microsistemi territoriali e degli ambiti ecosistemici che su scala locale individuano i siti di più elevata valenza paesaggistico-ambientale, di più alto pregio naturalistico e di maggior significato sul piano della conservazione della biodiversità e della complessità ecologica (2).
La parte preponderante dei segmenti su strada sterrata che compongono il circuito su cui avverrà l’evento motoristico in oggetto ricade all’interno di detta Zona di Interesse Naturalistico e Paesistico e il percorso individuato coinvolge alcuni dei suoi siti di più alto valore ambientale, p. es. il tratto finale dell’incisione valliva di Muscandia (Pino-Passerano) e le formazioni forestali mesofile delle regioni Valloni e Sabbecco (Passerano).
• Parte rilevante dell’ambito bioregionale ed ecogeografico coincidente con i territori dei Comuni sopraricordati (l’Alto Astigiano lato sensu) è entrata, per la sua specificità ambientale e paesaggistica, nel dossier di candidatura Unesco per l’inclusione nella World Heritage List, che raccoglie i siti classificati come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
• Alcuni ecoareali facenti parte del distretto territoriale in oggetto (le regioni Valpinzolo, Valloni, Vota Granda, Muscandia e Santonco) sono stati individuati come siti di particolare interesse naturalistico nell’ambito della rete dei corridoi ecologici del Basso Monferrato e sono state oggetto di particolare approfondimento e studio grazie al programma della Comunità Europea Leader +, Azione 3.3 “Interventi di Valorizzazione del patrimonio ambientale” (3).
• Un articolato studio coordinato nel 2007 dal Dipartimento di Agronomia, Selvicoltura e Gestione del Territorio della Facoltà di Agraria dell’Università di Torino ha inquadrato, in senso tecnico, ampia parte delle campagne del Comune di Passerano-Marmorito (sul quale insiste una quota rilevante del percorso su strade sterrate che accoglierà l’evento motoristico) come paesaggio bioculturale di prioritario interesse (4).
• La frazione Schierano del Comune di Passerano-Marmorito (situata a ridosso di un ampio segmento del percorso selezionato per la motocompetizione), in ragione delle sue peculiarità geomorfologiche, ecologiche, paesaggistiche, agroecosistemiche, storiche e architettoniche, è
entrata nel registro degli ambiti regionali di applicazione della “Dichiarazione di Notevole Interesse Pubblico del Paesaggio”.
• La frazione Mondonio del Comune di Castelnuovo Don Bosco (anch’essa lambita dal circuito dove transiteranno i motocicli), per ragioni paesaggistiche e storico-architettoniche, è soggetta a vincoli e a rigide misure di tutela nell’ambito del Piano Regolatore che governa l’area castelnovese.
• Il complesso territoriale costituito dall’insieme dei territori dei Comuni di Passerano, Capriglio e Montafia accoglie un congruo numero di geositi individuati dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino e classificati come emergenze di altissimo interesse geologico dell’ambito piemontese, meritevoli di stringenti misure di geoconservazione (5).
• L’area in esame ospita alcuni segmenti di alta valenza paesaggistica e naturalistica della Rete Sentieristica Regionale (percorsi escursionistici a piedi).
• Nella zona in oggetto si è conservata, come attestato da una lunga serie di autorevoli studi scientifici, una trama reticolare diffusa di siti (nuclei boschivi paranaturali, zone umide, praterie xeriche, fasce boscate golenali, formazioni calanchive, cenosi erbacee prative polifite, comunità
ecotonali di transizione ad elevata diversificazione fitobiocenotica ed ecologica, ambiti rurali tradizionali, ecc.) che si configurano per le campagne astigiane come cruciali serbatoi di biodiversità, come attrattori e motori di complessità biosistemica, come nodi strategici interconnessi nelle reti ecologiche bioregionali, come fondamentali elementi di regolazione e controllo del metabolismo, dell’omeostasi e della metastabilità del territorio. In particolare, nell’area che comprende le regioni Muscandia (Pino-Passerano), Valloni (Passerano), Valpinzolo (Mondonio) e Santonco (Piovà Massaia-Montafia) si concentra un multiforme mosaico di biotopi che addensa contenuti di speciale varietà e ricchezza in termini di biodiversità floristica, micologica, malacologica, entomologica, erpetologica e ornitica (6).
• Il settore nord-occidentale della provincia di Asti ospita una ricca e variegata costellazione di testimonianze storico-artistiche, di preesistenze architettoniche e di emergenze culturali. Questa teoria di elementi trova la sua espressione più alta nella rete di chiese romaniche che punteggia
diffusamente il territorio e che riconosce il suo fulcro e il suo baricentro nella millenaria Canonica romanico-gotica di Santa Maria di Vezzolano, uno dei più insigni edifici religiosi medioevali del Piemonte. Proprio l’addensamento di siti romanici conferisce a questo angolo di campagna il ruolo di autentico giacimento culturale del territorio piemontese e lo identifica come elemento strategico nella rete di percorsi e rotte internazionali del Romanico europeo (7).
Alla luce di quanto sinteticamente esposto, appare del tutto evidente che la collocazione nell’ambito territoriale in esame di un evento motoristico della rilevanza e delle dimensioni di quello ipotizzato colliderebbe in modo frontale con le caratteristiche fisiche, la specificità ambientale, la morfologia culturale e la natura peculiare dei luoghi che dovrebbero sopportarne l’impatto.
Mentre in un contesto meno densamente abitato da valenze ecosistemiche e bioculturali (e dunque meno delicato e meno fragile) un’attività di out-door recreation di tipo motoristico potrebbe inserirsi senza traumi e senza particolari controindicazioni, in un’area quale quella alto astigiana si configurerebbe come un fattore di perturbazione molto impattante, in grado di infliggere ferite gravi e danni irreversibili agli equilibri e alle dinamiche del territorio. L’afflusso in queste campagne di centinaia di motociclisti costituirebbe un vulnus distruttivo capace di produrre effetti esiziali sul patrimonio ambientale, sulla biodiversità, sul paesaggio, sull’integrità dei luoghi, sul registro storico-artistico e sulla peculiare connotazione dell’area. Inoltre rischierebbe di vanificare e azzerare gli sforzi pluridecennali di un ampio ventaglio di istituzioni locali, associazioni, agenzie formative e operatori culturali che lavorano alacremente per tutelare e valorizzare i contenuti di bellezza, natura e cultura racchiusi nel territorio (i soli vettori in grado di disegnare per l’area un futuro all’insegna della sostenibilità e della qualità) e le loro virtuose sinergie. Non è infatti concepibile che un lungo e costante impegno finalizzato a proteggere la delicata trama di elementi di pregio presenti tra queste ondulazioni collinari (che nell’insieme identificano il più ingente serbatoio di risorse strategiche endogene e la più produttiva sorgente di potenzialità per i luoghi in esame) possa essere annullato e dissolto dall’irruzione improvvisa di eventi stridenti e dissonanti che nulla hanno da spartire con la vocazione profonda del territorio.
Particolarmente sgradevole e del tutto inaccettabile ci sembra poi l’estensione dell’evento in programma alle ore della notte. Sono infatti di chiara evidenza gli effetti che produrrà l’irruzione notturna di una moltitudine di ciclomotori rombanti e inquinanti nei sentieri boschivi dell’area, sia in termini ecosistemici (stress violento della fauna selvatica e pesante interferenza negli equilibri ambientali), sia in termini di immagine del territorio (trasformazione delle campagne locali da luoghi permeati di pace e atmosfere antiche a chiassoso luna park per esibizioni motociclistiche).
Sulla base di tali considerazioni rivolgiamo, come logica conseguenza, un accorato appello agli amministratori locali e alle altre autorità preposte affinché, con riferimento alla manifestazione motoristica in programma, vengano interdetti ed esclusi i tratti su strade sterrate boschive e su sentieri campestri, limitando il percorso alle strade asfaltate e alle strade in terra ampiamente attrezzate per accogliere flussi veicolari ordinari. In particolare chiediamo con forza, per ragioni di merito e di coerenza complessiva, che venga espressamente vietata, in modo rigoroso e tassativo,
ogni manifestazione motoristica all’interno della “Zona di Interesse Naturalistico e Paesistico dei Boschi di Muscandia-Valpinzolo-Santonco”, istituita ai sensi di legge nell’ambito del Piano Territoriale Provinciale.
Chiediamo inoltre con fermezza alle autorità locali che hanno autorizzato questo evento e agli organizzatori dello stesso di farsi carico, i tempi molto rapidi, dell’accurato ripristino dei sentieri di campagna utilizzati, con sollecita rimozione dei cartelli segnaletici, dei nastri indicatori plastificati
posizionati a lato strada e degli eventuali rifiuti abbandonati nel corso della manifestazione.
Nella speranza che le ragioni della salvaguardia della bellezza, della natura e della cultura costituiscano la stella polare nel determinare le scelte che riguardano il territorio e siano considerate prioritarie rispetto ad altre istanze, ringraziamo sentitamente per la cortese attenzione e porgiamo i
nostri più cordiali saluti.
Franco Correggia
Presidente Associazione Terra, Boschi, Gente e Memorie
Paolo Sassone
Presidente Associazione Attorno alla Ro Verda
Marco Devecchi
Presidente Osservatorio del Paesaggio per l’Astigiano e il Monferrato
Angelo Porta
Presidente Circolo Legambiente Valtriversa
Marco Travasino
Presidente Associazione Villa Paolina
Mario Cavargna
Presidente Pro Natura Piemonte
Giancarlo Dapavo
Presidente Circolo Gaia di Legambiente Asti
Maurizio Pallante
Presidente onorario Movimento per la Decrescita felice
Paolo Debernardi
Presidente onorario Ager - Piemonte
Claudio Lano
Presidente Associazione per la Difesa della Piana Villanovese
Francesco Garetto
Presidente Associazione Transromanica
Francesca Saglio
Presidente Comitato per la salvaguardia del Lago di Arignano
Alessandro Mortarino
Coordinatore del Movimento Stop al Consumo di Territorio e del Forum Salviamo il Paesaggio
Guido Giovara
Responsabile Centro Recupero Fauna Selvatica – LIPU Asti
Gianfranco Miroglio
Presidente Ente di Gestione del Parco Paleontologico Astigiano
Gian Piero Godio
Presidente Legambiente del Vercellese
Maurizio Pistone
Presidente Associazione La Cabalesta
Paolo Tessiore
Presidente di Camminare lentamente
Maria Vittoria Gatti
Presidente Associazione I Nostri Tigli
Mario Casalegno
Presidente Associazione Frutteto di Vezzolano per la salvaguardia del paesaggio rurale
Carlo Lajolo di Cossano
Presidente Associazione Le Muse
Paolo Debernardi
Presidente Stazione Teriologica Piemontese
Giovanni Boano
Gruppo Piemontese Studi Ornitologici
Ivo Bertaina
Presidente Agri.Bio.Piemonte
Andrea Pirollo
Presidente di Ca’ Mariuccia e della Scuola di Agricoltura Naturale
Antonio Sconfienza
Presidente Associazione per la Difesa della Valtiglione e Dintorni
Paolo Aiassa
Presidente di InCollina - Turismo nel cuore del Piemonte
Adriana Elena My
Presidente Consiglio Regionale di Italia Nostra
Giovanni Boano
Presidente Associazione Naturalistica Piemontese
NOTE:
1. DEVECCHI M., VOLPIANO M. (a cura di), 2008, Il paesaggio astigiano. Identità, Valori, Prospettive, Banca C.R. Asti, Asti. CORREGGIA F., 2009, Ambienti naturali, ecomosaici e paesaggi culturali di un frammento di campagna astigiana, 2a edizione, Associazione “Terra, Boschi, Gente e Memorie”, Castelnuovo Don Bosco. CORREGGIA F., 2012, Alchimie di natura e cultura, filigrane di storia e memoria, geometrie di bellezza e saggezza. Reti, processi, cicli, flussi e tracce nelle campagne astigiane: il senso e il valore dei luoghi al confine tra stabilità e cambiamento, Il Platano, XXXVII, pp. 440-469. CORREGGIA F., 2014, Sentieri di collina, tra Monferrato e Langa Astigiana. Passeggiate naturalistiche e culturali, Edizioni del Capricorno, Torino.
2. PROVINCIA DI ASTI (Settore Infrastrutture e Pianificazione), 2002, Piano Territoriale Provinciale (D.Lgs. 267/2000 – L.R. n. 56/77), Quaderno 3, Sistema dell’assetto naturale e agricolo-forestale. CORREGGIA F., 2009, Ambienti naturali, ecomosaici e paesaggi culturali di un frammento di campagna astigiana, 2a edizione, Associazione “Terra, Boschi, Gente e Memorie”, Castelnuovo Don Bosco.
3. BLANCHARD G., 2009, I boschi del Monferrato Astigiano, in Baldizzone G., Caprio E., Scalfari F. (a cura di), La Biodiversità della Provincia di Asti, Memorie Associazione Naturalistica Piemontese, 10, pp. 55-76.
4. LARCHER F., DEVECCHI M. (a cura di), 2007, Salvaguardia e valorizzazione del paesaggio bioculturale. Metodologia e risultati di una ricerca condotta nel Basso Monferrato Astigiano. Università degli Studi di Torino, Torino.
5. PAVIA G., BORTOLAMI G., DAMARCO P. (a cura di), 2004, Censimento dei geositi del settore regionale Collina di Torino e Monferrato, Quaderno scientifico n. 5, Ente Parchi e Riserve Naturali Astigiani, Asti. DAMARCO P., 2009, La formazione di un territorio. Storia geopaleontologica dell’Astigiano, Quaderno scientifico n. 7, Ente Parchi e Riserve Naturali Astigiani, Asti.
6. PISTARINO A., FORNERIS G., FOSSA V., 1999, Le collezioni di Giacinto Abbà. Catalogo e note critiche delle raccolte botaniche in Piemonte (1965-1998), Cataloghi XII, Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, Torino. CORREGGIA F., 2002, Flora vascolare del settore nord-occidentale della provincia di Asti (Piemonte, Italia NW), Rivista Piemontese di Storia Naturale, 23, pp. 3-92. CORREGGIA F., 2007, Segnalazioni di Odonati e Macrolepidotteri della “Zona di Interesse Naturalistico e Paesistico dei Boschi di Muscandia-Valpinzolo-Santonco” (Alto Astigiano, Piemonte centrale, Italia NW), I Quaderni di Muscandia, 7, pp. 45-78. BALDIZZONE G., CAPRIO E., SCALFARI F. (eds.), 2009, La Biodiversità della Provincia di Asti. Memorie Associazione Naturalistica Piemontese, vol. X. CORREGGIA F., 2009, Ambienti naturali, ecomosaici e paesaggi culturali di un frammento di campagna astigiana, 2a edizione, Associazione “Terra, Boschi, Gente e Memorie”, Castelnuovo Don Bosco. ALLEGRO G., CORREGGIA F., 2010, La
carabidofauna (Coleoptera: Carabidae) dell’alneto di Santonco (Asti, Piemonte), con note di carattere ecologico, floristico e conservazionistico, I Quaderni di Muscandia, 10, pp. 39-68. PICCO F., 2010, Nascitur in collibus montisferrati. Biodiversità delle colline del Basso Monferrato, Regione Piemonte. DOTTI L., ISAJA A., 2010, Le orchidee spontanee della provincia di Asti, Associazione Villa Paolina, Asti. CAPRIO E., VAZZOLA S. (a cura di), 2011, I Quaderni Ambiente e Territorio. Percorsi di sostenibilità nella Provincia di Asti. Quaderno Biodiversità, Provincia di Asti, Asti.
7. PITTARELLO L., 1984, Le chiese romaniche delle campagne astigiane: un repertorio per la loro conoscenza, conservazione, tutela. Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Piemonte, Provincia di Asti, Asti. AA.VV., 2006, Il Paesaggio del Romanico Astigiano, Banca C.R. Asti, Asti.