Una Risoluzione al Governo per riaprire le linee ferroviarie astigiane



L'onorevole astigiano Paolo Nicolò Romano (Movimento 5 Stelle) nei giorni scorsi ha presentato in Parlamento una Risoluzione al Governo chiedendo di assumersi l'impegno ad agire per la immediata riattivazione della linea ferroviaria Asti-Alba e delle altre insistenti nel perimetro dei paesaggi vitivinicoli del Piemonte delle Langhe-Roero e Monferrato, patrimonio mondiale Unesco ...

Ecco il testo integrale:

Risoluzione in commissione 7-00929 presentato da ROMANO Paolo Nicolò, testo di Giovedì 25 febbraio 2016, seduta n. 577.
La IX Commissione,

premesso che:

la tratta ferroviaria Alba-Asti è chiusa da quasi sei anni, precisamente dal 30 aprile 2010, a causa dell'inagibilità della galleria Ghersi per il cui ripristino e consolidamento la società Rete ferroviaria italiana (RFI) ha quantificato oneri per 12 milioni di euro. Secondo quanto descritto nell'analisi del dissesto e programmazione degli interventi presentato da RFI il 15 giugno 2010: «l'evoluzione del dissesto e le risultanze delle prime verifiche tecniche effettuate hanno evidenziato rilevanti problematiche di natura idrogeologica la cui risoluzione implica la necessità di realizzare un intervento manutentivo complesso, economicamente oneroso ed incompatibile con il mantenimento in esercizio della tratta Castagnole delle Lanze Alba durante l'esecuzione dei lavori»;

in virtù della impossibilità di far fronte all'onerosità di tale ripristino e consolidamento della suddetta galleria la regione Piemonte, nel piano di riorganizzazione del trasporto pubblico ferroviario piemontese, ha inserito la linea Alba Asti tra le 12 linee ferroviarie (Alba-Asti; Alba-Alessandria; Asti CasaleMortara; Cuneo-Mondovì; Cuneo-Saluzzo-Savigliano; Novi Ligure-Tortona; Alessandria-Ovada; Casale-Vercelli; Santhià-Arona; Pinerolo-Torre Pellice; Chivasso-Asti; Ceva-Ormea) da sopprimere e sostituire con collegamenti autobus a causa della loro non remuneratività;

tale decisione ha scatenato forti lamentele dei rappresentanti istituzionali dei comuni interessati e degli esponenti del mondo dell'associazionismo – in primis il Movimento Stop al consumo di territorio, il Forum Salviamo il paesaggio e AFP Associazione ferrovie piemontesi in rappresentanza di oltre mille organizzazioni ambientaliste, agricole, delle professioni, della ricerca e della cultura – e comitati di cittadini e di pendolari che hanno chiesto in molteplici occasioni, anche con manifestazioni pubbliche e raccolte di firme, l'immediata riapertura di tale tratta ferroviaria da Alba ad Asti, rimarcandone l'utilità per studenti e lavoratori ma anche per i turisti, sempre più numerosi in seguito al riconoscimento delle colline del vino di Langhe-Roero e Monferrato quale patrimonio mondiale dell'umanità attribuito dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (Unesco);

infatti, nella riunione del Comitato del patrimonio mondiale dell'Unesco, che si è tenuto a Doha in Quatar dal 15 al 25 giugno 2014, i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato sono stati riconosciuti come parte integrante del patrimonio mondiale per l'eccezionale valore universale del paesaggio e della cultura vitivinicola piemontese. Pertanto, alle manifeste necessità trasportistiche dei residenti vi sono sempre più evidenti ragioni turistiche a rendere imprescindibile la disponibilità di una tratta ferroviaria locale e questo a maggior ragione se si tiene conto che nella presentazione della candidatura all'Unesco era indicato con chiarezza la presenza di una articolata linea ferroviaria in grado di agevolare la mobilità di residenti e turisti. Linea che inopinatamente è stata viceversa soppressa;

anche la proposta di conversione della rete ferroviaria in una ciclovia è stata bocciata dalla cittadinanza poiché la linea, ancora armata è in buono stato di conservazione, è immediatamente attivabile con costi sicuramente minori della sua trasformazione in pista ciclabile. Inoltre, esistono già delle valide alternative ciclabili che collegano i territori interessati, in particolare lungo il fiume Tanaro, e in più è possibile realizzare eventualmente un tracciato ciclabile parallelo ai binari, dunque non sostitutivo, che avrebbe costi decisamente minori di una totale rimozione dei binari;

nel 2015 l'assessorato ai trasporti della regione Piemonte e i sindaci della tratta Asti-Alba avevano convenuto sulla necessità di restituire la linea ferroviaria al territorio ipotizzando anche il transito di un treno speciale Torino-Asti-Castagnole delle Lanze per il periodo contemporaneo al semestre dell'Expo di Milano, progetto poi non avviato per probabile insussistenza finanziaria dell'ente regionale;

il ripristino della galleria Ghersi comporta oneri non proibitivi, appena 12 milioni di euro, a fronte dei miliardi di euro previsti per progetti contestati quali l'AV/AC Milano-Genova – Terzo Valico dei Giovi la cui strategicità è stata compromessa dalla decisione della Commissione europea del 29 giugno 2015 di non inserirla più nella lista dei progetti del CEF – Connecting Europe Facilities e, quindi, non più finanziabile con risorse europee;

nel novembre 2015 il nostro Paese ha acquistato quote di CO2 dalla Polonia per regolarizzare la sua posizione in merito ai livelli di emissione consentiti a dimostrazione del totale fallimento delle politiche di riduzione dell'anidride carbonica adottate dall'attuale Governo. Pertanto, incentivare il trasporto su ferro rappresenta l'unica reale risposta non solo ai problemi di mobilità e di congestione del traffico, che ormai attanagliano tutti i contesti urbani del nostro Paese, ma soprattutto per consentire il conseguimento degli impegni di riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2030 imposti dall'Unione europea e dagli accordi internazionali;

le amministrazioni locali e i residenti dei territori interessati reclamano il ritorno del servizio ferroviario della tratta Asti – Alba non solo per dare risposta al bisogno di mobilità di studenti e lavoratori ma anche per le molteplici prospettive economiche che si aprirebbero con lo sviluppo turistico, come insegnano i «trenini» panoramici della vicina Svizzera o del Trentino, di una delle zone più suggestive del Paese,

impegna il Governo

a mettere in campo ogni iniziativa di competenza, anche di carattere finanziario, per la immediata riattivazione della linea ferroviaria Asti-Alba e delle altre insistenti nel perimetro dei paesaggi vitivinicoli del Piemonte delle Langhe-Roero e Monferrato, patrimonio mondiale Unesco, quali l'altrettanto storica e strategica linea ferroviaria Alessandria – Nizza Monferrato – Castagnole delle Lanze – Alba.

(7-00929) «Paolo Nicolò Romano».
L'onorevole astigiano Paolo Nicolò Romano (Movimento 5 Stelle) nei giorni scorsi ha presentato in Parlamento una Risoluzione al Governo chiedendo

di assumersi l'impegno agire per la immediata riattivazione della linea ferroviaria Asti-Alba e delle altre insistenti nel perimetro dei paesaggi

vitivinicoli del Piemonte delle Langhe-Roero e Monferrato, patrimonio mondiale Unesco ...

Ecco il testo integrale:

Risoluzione in commissione 7-00929 presentato da ROMANO Paolo Nicolò, testo di Giovedì 25 febbraio 2016, seduta n. 577.
La IX Commissione,

premesso che:

la tratta ferroviaria Alba-Asti è chiusa da quasi sei anni, precisamente dal 30 aprile 2010, a causa dell'inagibilità della galleria Ghersi per il cui

ripristino e consolidamento la società Rete ferroviaria italiana (RFI) ha quantificato oneri per 12 milioni di euro. Secondo quanto descritto
nell'analisi del dissesto e programmazione degli interventi presentato da RFI il 15 giugno 2010: «l'evoluzione del dissesto e le risultanze delle prime

verifiche tecniche effettuate hanno evidenziato rilevanti problematiche di natura idrogeologica la cui risoluzione implica la necessità di realizzare

un intervento manutentivo complesso, economicamente oneroso ed incompatibile con il mantenimento in esercizio della tratta Castagnole delle

Lanze Alba durante l'esecuzione dei lavori»;

in virtù della impossibilità di far fronte all'onerosità di tale ripristino e consolidamento della suddetta galleria la regione Piemonte, nel piano di

riorganizzazione del trasporto pubblico ferroviario piemontese, ha inserito la linea Alba Asti tra le 12 linee ferroviarie (Alba-Asti; Alba-Alessandria;

Asti CasaleMortara; Cuneo-Mondovì; Cuneo-Saluzzo-Savigliano; Novi Ligure-Tortona; Alessandria-Ovada; Casale-Vercelli; Santhià-Arona;

Pinerolo-Torre Pellice; Chivasso-Asti; Ceva-Ormea) da sopprimere e sostituire con collegamenti autobus a causa della loro non remuneratività;

tale decisione ha scatenato forti lamentele dei rappresentanti istituzionali dei comuni interessati e degli esponenti del mondo dell'associazionismo –

in primis il Movimento Stop al consumo di territorio, il Forum Salviamo il paesaggio e AFP Associazione ferrovie piemontesi in rappresentanza di

oltre mille organizzazioni ambientaliste, agricole, delle professioni, della ricerca e della cultura – e comitati di cittadini e di pendolari che hanno

chiesto in molteplici occasioni, anche con manifestazioni pubbliche e raccolte di firme, l'immediata riapertura di tale tratta ferroviaria da Alba ad

Asti, rimarcandone l'utilità per studenti e lavoratori ma anche per i turisti, sempre più numerosi in seguito al riconoscimento delle colline del vino di

Langhe-Roero e Monferrato quale patrimonio mondiale dell'umanità attribuito dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la

cultura (Unesco);

infatti, nella riunione del Comitato del patrimonio mondiale dell'Unesco, che si è tenuto a Doha in Quatar dal 15 al 25 giugno 2014, i paesaggi

vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato sono stati riconosciuti come parte integrante del patrimonio mondiale per l'eccezionale valore universale

del paesaggio e della cultura vitivinicola piemontese. Pertanto, alle manifeste necessità trasportistiche dei residenti vi sono sempre più evidenti

ragioni turistiche a rendere imprescindibile la disponibilità di una tratta ferroviaria locale e questo a maggior ragione se si tiene conto che nella
presentazione della candidatura all'Unesco era indicato con chiarezza la presenza di una articolata linea ferroviaria in grado di agevolare la mobilità

di residenti e turisti. Linea che inopinatamente è stata viceversa soppressa;

anche la proposta di conversione della rete ferroviaria in una ciclovia è stata bocciata dalla cittadinanza poiché la linea, ancora armata è in buono

stato di conservazione, è immediatamente attivabile con costi sicuramente minori della sua trasformazione in pista ciclabile. Inoltre, esistono già
delle valide alternative ciclabili che collegano i territori interessati, in particolare lungo il fiume Tanaro, e in più è possibile realizzare eventualmente

un tracciato ciclabile parallelo ai binari, dunque non sostitutivo, che avrebbe costi decisamente minori di una totale rimozione dei binari;

nel 2015 l'assessorato ai trasporti della regione Piemonte e i sindaci della tratta Asti-Alba avevano convenuto sulla necessità di restituire la linea

ferroviaria al territorio ipotizzando anche il transito di un treno speciale Torino-Asti-Castagnole delle Lanze per il periodo contemporaneo
al semestre dell'Expo di Milano, progetto poi non avviato per probabile insussistenza finanziaria dell'ente regionale;

il ripristino della galleria Ghersi comporta oneri non proibitivi, appena 12 milioni di euro, a fronte dei miliardi di euro previsti per progetti contestati

quali l'AV/AC Milano-Genova – Terzo Valico dei Giovi la cui strategicità è stata compromessa dalla decisione della Commissione europea del
29 giugno 2015 di non inserirla più nella lista dei progetti del CEF – Connecting Europe Facilities e, quindi, non più finanziabile con risorse europee;

nel novembre 2015 il nostro Paese ha acquistato quote di CO2 dalla Polonia per regolarizzare la sua posizione in merito ai livelli di emissione

consentiti a dimostrazione del totale fallimento delle politiche di riduzione dell'anidride carbonica adottate dall'attuale Governo. Pertanto,

incentivare il trasporto su ferro rappresenta l'unica reale risposta non solo ai problemi di mobilità e di congestione del traffico, che ormai

attanagliano tutti i contesti urbani del nostro Paese, ma soprattutto per consentire il conseguimento degli impegni di riduzione delle emissioni di

CO2 entro il 2030 imposti dall'Unione europea e dagli accordi internazionali;

le amministrazioni locali e i residenti dei territori interessati reclamano il ritorno del servizio ferroviario della tratta Asti – Alba non solo per dare

risposta al bisogno di mobilità di studenti e lavoratori ma anche per le molteplici prospettive economiche che si aprirebbero con lo sviluppo
turistico, come insegnano i «trenini» panoramici della vicina Svizzera o del Trentino, di una delle zone più suggestive del Paese,

impegna il Governo

a mettere in campo ogni iniziativa di competenza, anche di carattere finanziario, per la immediata riattivazione della linea ferroviaria Asti-Alba e

delle altre insistenti nel perimetro dei paesaggi vitivinicoli del Piemonte delle Langhe-Roero e Monferrato, patrimonio mondiale Unesco, quali
l'altrettanto storica e strategica linea ferroviaria Alessandria – Nizza Monferrato – Castagnole delle Lanze – Alba.

(7-00929) «Paolo Nicolò Romano».

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